
Politica
Congresso provinciale PD, non sono mancate le polemiche
Emiliano fa man bassa di nomine, i renziani disertano
BAT - lunedì 6 novembre 2017
8.49
Segreteria provinciale a De Fazio, Presidenza a Bruno ed in particolare nella Direzione provinciale eletti tra gli altri i tranesi Ivana D'Agostino, Claudio Biancolillo e Mimmo De Laurentis, mentre tra i componenti della Commissione provinciale per le Garanzie Statuarie figureranno Diego Di Tondo e Gino Magnifico sempre per quel che riguarda nominativi di nostri concittadini.
Questo il "nocino" servito freddo dalla componente emilianea che fa man bassa di nomine, dal momento che la componente renziana risulta uscita dai lavori dello stesso congresso provinciale, in segno di protesta contro la mancata assegnazione della presidenza (a loro si offrivano una vice presidenza e sette posti nel direttivo), "nomina che fino alla fine hanno continuato a rivendicare come conditio sine qua non" per chiudere l'accordo", ci confida uno dei presenti "entrando ed uscendo, entrando ed uscendo, poi definitivamente".
Nemmeno il tentativo di mediazione di La Carra, segretario provinciale uscente – reggente in attesa dell'insediamento di De Fazio, altro emilianeo, così come la Bruno, ex candidata sindaco andriese a capo di liste civiche, ora confluita nel PD è riuscito a ricomporre la crepa. Nel finale di giornata, dopo i continui tira e molla, delle uscite e delle entrate, delle rivendicazioni della parte renziana e dei tentativi di cucire strappi, si è sparsa la voce che la stessa componete "offesa", potrebbe impugnare le nomine fino allora stabilite. Assenti nell'arena del convegno provinciale sia il sindaco Bottaro, sia il neo segretario Riccio; assenze che non sono passate inosservate dagli altri presenti e da alcuni interpretate come attestazione di poca "cura" nei confronti delle ambasce del partito.
A proposito del neoeletto segretario tranese, alquanto banale dal punto di vista politico è risultata la prima riunione svolta giorni fa nella sede del PD; una sorta di presentazione ufficiale, un modo per fare un po' di convenevoli politici, in attesa delle prossime imminenti "evoluzioni", tanto per usare un eufemismo.
Ancora nessuna traccia d'indirizzi programmatici, tra chi ha bofonchiato il solito appello all'unità del partito e chi ha "intimato" al Riccio di essere "segretario di tutti e di tutto il partito, non solo di una parte" (evidentemente quella che lo ha apertamente appoggiato, chiaro riferimento all'area orlandiana- bottariana, con appoggio, previo accordo con Caracciolo, di quella emilianea- anche se il segretario resta un amico e nome in fondo gradito ad Avantario che pure fa parte dell'area renziana).
Ancora nessun segnale sui nomi della segreteria tranese (siamo fermi ai due nomi dei possibili "vice", che già avevamo dato in precedenza, Paco Avantario e Vincenzo De Simola - ma non più così sicuri, dopo le baruffe del provinciale di cui sopra – ci potrebbero essere ritorsioni e rivolgimenti in tal senso. Insomma, tanta tensione e tante crepe. Alla faccia della sbandierata unità del partito. Nei prossimi giorni altro nocino o altro fiele, a seconda dell'evoluzione delle circostanze. Se no, che Partito Democratico sarebbe?
Questo il "nocino" servito freddo dalla componente emilianea che fa man bassa di nomine, dal momento che la componente renziana risulta uscita dai lavori dello stesso congresso provinciale, in segno di protesta contro la mancata assegnazione della presidenza (a loro si offrivano una vice presidenza e sette posti nel direttivo), "nomina che fino alla fine hanno continuato a rivendicare come conditio sine qua non" per chiudere l'accordo", ci confida uno dei presenti "entrando ed uscendo, entrando ed uscendo, poi definitivamente".
Nemmeno il tentativo di mediazione di La Carra, segretario provinciale uscente – reggente in attesa dell'insediamento di De Fazio, altro emilianeo, così come la Bruno, ex candidata sindaco andriese a capo di liste civiche, ora confluita nel PD è riuscito a ricomporre la crepa. Nel finale di giornata, dopo i continui tira e molla, delle uscite e delle entrate, delle rivendicazioni della parte renziana e dei tentativi di cucire strappi, si è sparsa la voce che la stessa componete "offesa", potrebbe impugnare le nomine fino allora stabilite. Assenti nell'arena del convegno provinciale sia il sindaco Bottaro, sia il neo segretario Riccio; assenze che non sono passate inosservate dagli altri presenti e da alcuni interpretate come attestazione di poca "cura" nei confronti delle ambasce del partito.
A proposito del neoeletto segretario tranese, alquanto banale dal punto di vista politico è risultata la prima riunione svolta giorni fa nella sede del PD; una sorta di presentazione ufficiale, un modo per fare un po' di convenevoli politici, in attesa delle prossime imminenti "evoluzioni", tanto per usare un eufemismo.
Ancora nessuna traccia d'indirizzi programmatici, tra chi ha bofonchiato il solito appello all'unità del partito e chi ha "intimato" al Riccio di essere "segretario di tutti e di tutto il partito, non solo di una parte" (evidentemente quella che lo ha apertamente appoggiato, chiaro riferimento all'area orlandiana- bottariana, con appoggio, previo accordo con Caracciolo, di quella emilianea- anche se il segretario resta un amico e nome in fondo gradito ad Avantario che pure fa parte dell'area renziana).
Ancora nessun segnale sui nomi della segreteria tranese (siamo fermi ai due nomi dei possibili "vice", che già avevamo dato in precedenza, Paco Avantario e Vincenzo De Simola - ma non più così sicuri, dopo le baruffe del provinciale di cui sopra – ci potrebbero essere ritorsioni e rivolgimenti in tal senso. Insomma, tanta tensione e tante crepe. Alla faccia della sbandierata unità del partito. Nei prossimi giorni altro nocino o altro fiele, a seconda dell'evoluzione delle circostanze. Se no, che Partito Democratico sarebbe?
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