Politica
«Contrari all'imposizione di un'unica soluzione»
Trani 2012, la coalizione pro Operamolla spiega la rottura col Pd. Rottura nel centrosinistra, come si è giunti alla crisi
Trani - lunedì 30 gennaio 2012
10.18
Rottura nel centrosinistra. La coalizione che sostiene Ugo Operamolla spiega dal suo punto di vista come si è giunti alla crisi insanabile.
«Nel recente incontro fra le coalizioni del centrosinistra tranese - si legge nel documento - questa coalizione non ha manifestato alcuna chiusura preconcetta, ma di fronte all'unica proposta posta sul tavolo da parte del Pd, cioè quella di tenere un referendum, prendere o lasciare, non ci poteva che essere la fermezza della nostra coalizione rispetto ad una posizione precedentemente assunta. Nel corso del 2011, alcuni partiti politici ed alcune associazioni locali, unendo le proprie forze per sconfiggere il centrodestra nell'interesse di Trani, si incontravano e discutevano per individuare un progetto chiaro e ad una candidatura ampiamente condivisa. Per fare questo ognuno ha scelto di fare un passo indietro rinunciando ad esprimere candidature che fossero diretta espressione di singole forze politiche, chiedendo ed ottenendo l'impegno di un'autorevole personalità della società civile. Mentre una parte discuteva su un progetto, l'altra, indifferente a qualsivoglia progetto unitario, si lanciava in una frettolosa quanto inopportuna corsa ad anomale primarie per autoproclamarsi candidato contro la volontà della maggioranza delle forze di centrosinistra e non curante della metà del suo stesso partito. Quella metà che ha continuato il dialogo con noi e ha contribuito alla costruzione di una coalizione ampia attorno ad un candidato condiviso. La nostra coalizione pertanto, ha individuato il candidato sindaco che si è già pubblicamente presentato ai propri concittadini, illustrando le linee programmatiche e la propria proposta per il governo della città».
A certificare che si è giunti ad un punto di non ritorno lo conferma il resto della nota: «Sia chiaro una volta per tutte che oggi più che mai, non potremmo sostenere un altro candidato senza peccare di incoerenza, ancor meno, partecipando a referendum o altre consultazioni egualmente fantasiose. Per amore della verità va sottolineato che il tentativo di cui si vanta pubblicamente il Pd non è andato certo nella direzione di individuare soluzioni condivise ma era chiaramente fin dall'inizio teso alla imposizione di un'unica soluzione preconfezionata. Davanti al dictat del Pd non si poteva fare altro che ribadire che la nostra coalizione non è disponibile a vanificare il lavoro fin qui svolto nell'esclusivo interesse della città e la totale disponibilità ad accogliere le forze democratiche che vogliano condividere il percorso già tracciato, compreso il Pd. Nessun componente della coalizione che sostiene Ugo Operamolla ha anteposto ambizioni o tornaconti personali a quelli della propria città, siamo sicuri che i nostri concittadini liberi da condizionamenti o faziosità, sapranno premiare questa scelta».
«Nel recente incontro fra le coalizioni del centrosinistra tranese - si legge nel documento - questa coalizione non ha manifestato alcuna chiusura preconcetta, ma di fronte all'unica proposta posta sul tavolo da parte del Pd, cioè quella di tenere un referendum, prendere o lasciare, non ci poteva che essere la fermezza della nostra coalizione rispetto ad una posizione precedentemente assunta. Nel corso del 2011, alcuni partiti politici ed alcune associazioni locali, unendo le proprie forze per sconfiggere il centrodestra nell'interesse di Trani, si incontravano e discutevano per individuare un progetto chiaro e ad una candidatura ampiamente condivisa. Per fare questo ognuno ha scelto di fare un passo indietro rinunciando ad esprimere candidature che fossero diretta espressione di singole forze politiche, chiedendo ed ottenendo l'impegno di un'autorevole personalità della società civile. Mentre una parte discuteva su un progetto, l'altra, indifferente a qualsivoglia progetto unitario, si lanciava in una frettolosa quanto inopportuna corsa ad anomale primarie per autoproclamarsi candidato contro la volontà della maggioranza delle forze di centrosinistra e non curante della metà del suo stesso partito. Quella metà che ha continuato il dialogo con noi e ha contribuito alla costruzione di una coalizione ampia attorno ad un candidato condiviso. La nostra coalizione pertanto, ha individuato il candidato sindaco che si è già pubblicamente presentato ai propri concittadini, illustrando le linee programmatiche e la propria proposta per il governo della città».
A certificare che si è giunti ad un punto di non ritorno lo conferma il resto della nota: «Sia chiaro una volta per tutte che oggi più che mai, non potremmo sostenere un altro candidato senza peccare di incoerenza, ancor meno, partecipando a referendum o altre consultazioni egualmente fantasiose. Per amore della verità va sottolineato che il tentativo di cui si vanta pubblicamente il Pd non è andato certo nella direzione di individuare soluzioni condivise ma era chiaramente fin dall'inizio teso alla imposizione di un'unica soluzione preconfezionata. Davanti al dictat del Pd non si poteva fare altro che ribadire che la nostra coalizione non è disponibile a vanificare il lavoro fin qui svolto nell'esclusivo interesse della città e la totale disponibilità ad accogliere le forze democratiche che vogliano condividere il percorso già tracciato, compreso il Pd. Nessun componente della coalizione che sostiene Ugo Operamolla ha anteposto ambizioni o tornaconti personali a quelli della propria città, siamo sicuri che i nostri concittadini liberi da condizionamenti o faziosità, sapranno premiare questa scelta».