Scuola e Lavoro
Crisi del lapideo, manifestazione a Roma il 3 marzo
Fillea Cgil: «Puntare su sostenibilità e infrastrutture». Il settore perde 20% di esportazione e 1500 posti di lavoro
Trani - martedì 24 gennaio 2012
22.30
I numeri non confortano. Quello che più preoccupa è che, almeno per il momento, non si vedono grossi spiragli per l'anno cominciato da poco. La certezza è la volontà del settore di «non staccare la spina» e di provare a rialzarsi per uscire dalla morsa della crisi. Fino a qualche tempo fa il lapideo e le costruzioni erano due comparti trainanti dell'economia locale e nazionale, adesso rimangono i ricordi dei tempi d'oro e le eccellenti capacità degli imprenditori del settore, in Puglia ed in molte altre regioni italiane. E' un quadro a tinte fosche quello che emerge dai dati sull'occupazione in questo comparto, le difficoltà colpiscono le aziende e di conseguenza i lavoratori.
«Parliamo – spiega Giovanni Nicastri, segretario generale Fillea Cgil Puglia – di perdita di competitività, di una riduzione del 20% del prodotto esportato che si traduce nei fatti nel taglio agli addetti pari a circa 1.500 persone tra la diminuzione dell'orario lavorativo e la mobilità». Per il quarto anno consecutivo si registra, inoltre, la riduzione degli investimenti nelle costruzioni del 35%. Queste sono le cifre illustrate nel convegno sulla pietra pugliese organizzato dalla Fillea Cgil a Trani. «Ma a questa emergenza dettata dai numeri – prosegue Nicastri – si contrappongono le grandissime potenzialità del settore. La sfida sta nel coniugare le risorse, ovvero la diffusa imprenditoria e la grande professionalità dei lavoratori, alle difficoltà».
La situazione di difficoltà è generalizzata. Non se la passano meglio gli altri settori, tutti alle prese con la propria ricetta anti-crisi. Ed è così che la Fillea punta sul principio della sostenibilità nelle costruzioni ed il motivo, come spiega Moulay El Akkioui, segretario Fillea Cgil Nazionale, «non sta soltanto in un indirizzo etico e di solidarietà verso le generazioni future ma anche nella presa d'atto che tale scelta è l'unica possibile per uscire dalla crisi ed è già realtà: i mercati nazionali e mondiali si stanno orientando verso l'innovazione sostenibile ed è su questo terreno che si gioca la partita della competizione a livello globale». Sotto la lente d'ingrandimento del sindacato il cosa ed il come costruire. «Si tratta – conclude Moulay El Akkioui – di innovazioni che avranno ricadute estremamente positive nell'ambito dell'organizzazione produttiva e del lavoro».
L'intera filiera delle costruzioni – sottolinea Walter Schiavella, segretario generale Fillea Nazionale – ha bisogno di politiche specifiche su scala nazionale che definiscano un nuovo modello di sviluppo orientato alla sostenibilità, alla qualità ed al risparmio energetico. È per questa via che realtà produttive come quella pugliese e come tante altre nell'intera penisola possono sviluppare azioni di politica territoriale e distrettuale in grado di competere con Paesi emergenti".
Per tutte queste ragioni la Fillea Cgil, insieme alle altre sigle sindacali, ha messo a punto una piattaforma unitaria per il rilancio del settore e una manifestazione nazionale il 3 marzo prossimo. Tra le proposte da fare al Governo Monti la green economy, un piano straordinario per il Sud, una quota maggiore di Imu ai Comuni per un allentamento selettivo del patto di stabilità da destinare alla difesa del territorio e alla riqualificazione del patrimonio abitativo.
«Parliamo – spiega Giovanni Nicastri, segretario generale Fillea Cgil Puglia – di perdita di competitività, di una riduzione del 20% del prodotto esportato che si traduce nei fatti nel taglio agli addetti pari a circa 1.500 persone tra la diminuzione dell'orario lavorativo e la mobilità». Per il quarto anno consecutivo si registra, inoltre, la riduzione degli investimenti nelle costruzioni del 35%. Queste sono le cifre illustrate nel convegno sulla pietra pugliese organizzato dalla Fillea Cgil a Trani. «Ma a questa emergenza dettata dai numeri – prosegue Nicastri – si contrappongono le grandissime potenzialità del settore. La sfida sta nel coniugare le risorse, ovvero la diffusa imprenditoria e la grande professionalità dei lavoratori, alle difficoltà».
La situazione di difficoltà è generalizzata. Non se la passano meglio gli altri settori, tutti alle prese con la propria ricetta anti-crisi. Ed è così che la Fillea punta sul principio della sostenibilità nelle costruzioni ed il motivo, come spiega Moulay El Akkioui, segretario Fillea Cgil Nazionale, «non sta soltanto in un indirizzo etico e di solidarietà verso le generazioni future ma anche nella presa d'atto che tale scelta è l'unica possibile per uscire dalla crisi ed è già realtà: i mercati nazionali e mondiali si stanno orientando verso l'innovazione sostenibile ed è su questo terreno che si gioca la partita della competizione a livello globale». Sotto la lente d'ingrandimento del sindacato il cosa ed il come costruire. «Si tratta – conclude Moulay El Akkioui – di innovazioni che avranno ricadute estremamente positive nell'ambito dell'organizzazione produttiva e del lavoro».
L'intera filiera delle costruzioni – sottolinea Walter Schiavella, segretario generale Fillea Nazionale – ha bisogno di politiche specifiche su scala nazionale che definiscano un nuovo modello di sviluppo orientato alla sostenibilità, alla qualità ed al risparmio energetico. È per questa via che realtà produttive come quella pugliese e come tante altre nell'intera penisola possono sviluppare azioni di politica territoriale e distrettuale in grado di competere con Paesi emergenti".
Per tutte queste ragioni la Fillea Cgil, insieme alle altre sigle sindacali, ha messo a punto una piattaforma unitaria per il rilancio del settore e una manifestazione nazionale il 3 marzo prossimo. Tra le proposte da fare al Governo Monti la green economy, un piano straordinario per il Sud, una quota maggiore di Imu ai Comuni per un allentamento selettivo del patto di stabilità da destinare alla difesa del territorio e alla riqualificazione del patrimonio abitativo.