Vita di città
Damiano Carola: ci lascia un vero custode della Storia tranese
Ex dipendente comunale si è spento all'età di 73 anni
Trani - mercoledì 12 dicembre 2018
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Ha fatto appena in tempo, meno di un anno fa, a propormi di realizzare la pubblicazione dedicata ad Attilio Perrone Capano, in occasione del Cinquantesimo anniversario dalla morte del "memorabile" avvocato tranese. È stata l'ultima idea, l'ultimo progetto che Damiano Carola ha voluto lanciare per una città come la nostra, sempre più bisognosa di salvaguardia di esempi, di valori stabili da mettere in pratica. E solo nella Storia e nei grandi uomini tutto questo si può trovare. Damiano lo aveva capito e da anni si dedicava, con sobrietà ma grande attivismo, alla custodia della Memoria del nostro territorio. Me lo voglio ricordare e lo voglio ricordare per voi, come l'ho conosciuto e visto in tutti questi anni: intento al suo pc a leggere e ricercare, con le lenti calate fino alla punta del naso. Oppure con l'auto piena di libri, riviste e documenti da passarmi o regalarmi, perché potessi tradurli "possibilmente in tempi brevi", come soleva dire, in articoli o pubblicazioni. Ricordo con quanta passione, cura e generosità sostenne sia me che il Maestro Vincenzo Cannone, nella realizzazione di un inserto culturale che ebbe un grande consenso di pubblico.
Credeva nei giovani. Cosa non da tutti qui a Trani, dove i "vecchi" tendono ad essere attaccati col mastice al proprio ruolo, alla propria poltrona, senza fare spazio ad alcuno. Anche se negli ultimi anni era sempre più difficile trovarne disponibili di giovani appassionati, per occuparsi di cultura, storia e tutto quello che potesse rendere migliore la nostra Trani. Ricordo gli anni in cui Damiano lavorava presso il Comune di Trani: instancabile professionista, mi capitava di andarlo a trovare anche nelle ore serali ed era lì, immerso nelle pratiche e tra le montagne di carte che lo circondavano.
Non aveva certo un carattere facile, il nostro Damiano: non siamo soliti dedicarci alle agiografie. Ma credo che questo nascesse dal fatto che dalla varia umanità con cui aveva a che fare, si aspettasse il rispetto, l' intelligenza, la duttilità, la caparbietà, la disponibilità che lui era solito dare. Ha superato la sua disabilita' con la forza di volontà, la razionalità, la freddezza, la concretezza e quel briciolo di cinismo. Tutte qualità che si aspettava di ritrovare, suppongo, in quell'umanità con la quale si era confrontato sia nell'ambito della pubblica amministrazione, della cultura e della comunicazione.
Nelle nostre frequenti conversazioni si dimostrava un sottile conoscitore della macchina amministrativa ed è stato proprio lui uno dei miei primi maestri, una delle mie prime guide, che ha saputo evidenziarmi le pecche, gli anelli deboli ed i consequenziali disservizi inferti ai cittadini.
Nelle sue ultime considerazioni mi era apparso molto deluso dalle performance dell'attuale politica e tutte le ultime amministrazioni comunali che si sono susseguite in questi anni, gli avevano lasciato un profondo senso di vuoto. Nell'amore per la cultura e per la storia di Trani aveva, ed ha trovato fino all'ultimo, una degna consolazione. Sapevo che negli ultimi mesi non era stato bene e mi dispiace non essere riuscito a salutarlo. Un vero amico che ha saputo valorizzarmi e spronarmi a mettere al servizio della città, i talenti della passione, della ricerca e della scrittura. Ciao Damiano. Ci mancherai.
Credeva nei giovani. Cosa non da tutti qui a Trani, dove i "vecchi" tendono ad essere attaccati col mastice al proprio ruolo, alla propria poltrona, senza fare spazio ad alcuno. Anche se negli ultimi anni era sempre più difficile trovarne disponibili di giovani appassionati, per occuparsi di cultura, storia e tutto quello che potesse rendere migliore la nostra Trani. Ricordo gli anni in cui Damiano lavorava presso il Comune di Trani: instancabile professionista, mi capitava di andarlo a trovare anche nelle ore serali ed era lì, immerso nelle pratiche e tra le montagne di carte che lo circondavano.
Non aveva certo un carattere facile, il nostro Damiano: non siamo soliti dedicarci alle agiografie. Ma credo che questo nascesse dal fatto che dalla varia umanità con cui aveva a che fare, si aspettasse il rispetto, l' intelligenza, la duttilità, la caparbietà, la disponibilità che lui era solito dare. Ha superato la sua disabilita' con la forza di volontà, la razionalità, la freddezza, la concretezza e quel briciolo di cinismo. Tutte qualità che si aspettava di ritrovare, suppongo, in quell'umanità con la quale si era confrontato sia nell'ambito della pubblica amministrazione, della cultura e della comunicazione.
Nelle nostre frequenti conversazioni si dimostrava un sottile conoscitore della macchina amministrativa ed è stato proprio lui uno dei miei primi maestri, una delle mie prime guide, che ha saputo evidenziarmi le pecche, gli anelli deboli ed i consequenziali disservizi inferti ai cittadini.
Nelle sue ultime considerazioni mi era apparso molto deluso dalle performance dell'attuale politica e tutte le ultime amministrazioni comunali che si sono susseguite in questi anni, gli avevano lasciato un profondo senso di vuoto. Nell'amore per la cultura e per la storia di Trani aveva, ed ha trovato fino all'ultimo, una degna consolazione. Sapevo che negli ultimi mesi non era stato bene e mi dispiace non essere riuscito a salutarlo. Un vero amico che ha saputo valorizzarmi e spronarmi a mettere al servizio della città, i talenti della passione, della ricerca e della scrittura. Ciao Damiano. Ci mancherai.