Discarica di Trani
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Politica

Discarica, Barresi (Più Trani) denuncia: «Aumentati i livelli di inquinamento»

La consigliera comunale chiede verità e trasparenza

Dopo la lettura degli articoli pubblicati sui social e sulla Gazzetta del Mezzogiorno in riferimento alla discarica, mi è tornato in mente il libro scritto da Compton Mackenzie: "Né carne né pesce". Infatti, in questi articoli, il nuovo laboratorio di analisi afferma che è tornato l'inquinamento, mentre qualcuno si affretta in maniera affannosa a smentire il tutto, dichiarando che i valori sono nella norma; di qui il mio riferimento al libro.

A mio avviso, dall'attenta lettura delle analisi si evince chiaramente che gli inquinanti relativi alla discarica non stanno diminuendo ma addirittura aumentano, anche rispetto a quanto affermato in un precedente articolo pubblicato intorno al 30 gennaio 2016 dove si affermava che la discarica inquinava sempre meno. Infatti, dopo il sequestro della discarica e durante la gestione dell'attuale amministratore unico (gestione avallata dal sindaco che a volte nega l'evidenza), la situazione della discarica non è affatto migliorata ma, penso, peggiorata.

Nel pozzo P2M vi è la presenza di nickel superiore ai limiti di legge che, come per magia, appare e scompare come avviene per la presenza del manganese nel famoso pozzo P6V, anzi in alcuni pozzi di valle alla discarica debutta anche il dibromoclorometano (biogas). Si sottace che la discarica è stata tenuta per circa gli ultimi due anni in uno stato totale di abbandono e che soltanto a seguito dell'ordinanza del sindaco settembre 2016, sentiamo parlare di lavori di messa in sicurezza della discarica.

Purtroppo, nessuno fin ora ha mai informato sia i pubblici amministratori (consiglieri comunali), che i cittadini, in modo chiaro ed inequivocabile, sul crono programma dei lavori che sono stati effettuati o su ciò che dovrà essere effettuato per mettere in seria sicurezza la discarica. Ancora oggi nessuno ci fa conoscere in maniera chiara quali sono le reali procedure seguite ed i veri costi sostenuti e/o a sostenersi, sappiamo soltanto dalla lettura dell'ordinanza che si autorizza l'Amiu a prelevare i costi attingendoli dal fondo di post-esercizio (come da me denunciato nel lontano marzo 2017).

Alla luce di quanto sopra evidenziato, ricordo a qualcuno, che certamente non tollererà queste mie precisazioni, che il mio compito di consigliere comunale regolato dall'art. 43 del dlgs.267/2000 è quello di controllo, in modo che si portino a conoscenza dei cittadini le reali questioni inerenti la pubblica amministrazione.

Anna Maria Barresi, consigliera comunale
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