Foto Carla Anna Penza" />
Eventi e cultura
"Festa dei Popoli", Trani si riunisce nel nome della condivisione
Dal cibo alle danze, la città ha celebrato l’incontro tra culture e identità diverse, dedicandolo al popolo palestinese
Trani - venerdì 29 agosto 2025
16.53
Giovedì 28 agosto, Trani si è riempita di voci, volti e sapori provenienti da tutta la città. In una delle sue piazze più vive e simboliche, Piazza Mazzini, si è tenuta una nuova edizione della Festa dei Popoli, manifestazione che dal 2018 anima l'estate cittadina all'insegna dell'incontro tra culture, religioni e tradizioni. Un appuntamento atteso, costruito con passione e impegno da un intreccio di associazioni, artisti e cittadini. Questa festa è soprattutto un momento di riflessione e condivisione, che quest'anno ha assunto un significato ancora più profondo. Le regole della festa sono rimaste semplici, ma cariche di significato: ognuno è stato invitato a portare un piatto da condividere, preparato secondo le tradizioni della propria terra d'origine. Un gesto all'apparenza piccolo, che si è trasformato in un simbolo concreto di apertura e condivisione.Tutti si sono seduti allo stesso tavolo, hanno mangiato gli stessi cibi, si sono raccontati.
La musica e la danza hanno scandito i tempi della serata. Ad aprire le performance, Zaid Ayasa, artista palestinese residente temporaneamente a Trani, che con la sua musica ha portato le vibrazioni della sua terra e la testimonianza silenziosa di un popolo in sofferenza. A seguire i Top Kiddos, un gruppo di giovanissimi musicisti originari del Gambia, che hanno infiammato il pubblico con ritmi coinvolgenti. Sul palco anche Fondamentali, la compagnia teatrale della Rimessa, che ha saputo fondere parole, corpo e suono in una performance densa di significati. A conclusione, le danze popolari guidate da BOA Danza hanno trasformato la piazza in un luogo di festa collettiva annullando ogni differenza. Quest'anno la Festa dei Popoli ha scelto di dedicare la propria edizione alla tragedia che sta vivendo il popolo palestinese come gesto non solo simbolico, ma profondamente sentito da chi ogni giorno lavora sul territorio per costruire ponti.
Vincenzo Di Cugno, responsabile di Hub PortaNova, una delle realtà promotrici della manifestazione, ha dichiarato: "Noi siamo una delle associazioni capofila di questa iniziativa. La nostra presenza non è solo organizzativa, ma anche politica nel senso più nobile del termine. Quest'anno ci è sembrato naturale, quasi necessario, dedicare la festa alla Palestina. Soprattutto mentre ospitiamo Zaid Ayasa, artista visivo e musicista, che con la sua presenza ci ricorda ogni giorno quanto siano fragili i confini tra pace e guerra. Oggi vediamo persone di tante nazioni sedersi insieme, giocare, ridere, mangiare, condividere: è un messaggio forte, che vogliamo lanciare alla città".
Tra i tanti presenti, anche Alessandro Botta, vicepresidente di Legambiente Trani, che ha scelto di partecipare non solo organizzando l'evento ma anche cucinando: "Ho voluto portare un classico della cucina italiana, la pasta al pomodoro e al pesto. Un gesto semplice, per dire che anche la nostra cultura può essere condivisa, che l'ospitalità passa anche da un piatto di pasta". La Festa dei Popoli è stata cofinanziata dal programma delle Iniziative Estive del Comune di Trani e dal progetto ESC MEDEA, promosso da Arkadia ETS e finanziato dalla Commissione Europea nell'ambito del Corpo Europeo di Solidarietà. L'obiettivo è chiaro: attivare la comunità interculturale della città, valorizzare il centro storico come spazio di incontro e relazione, e offrire occasioni di partecipazione reale. In un tempo in cui le narrazioni pubbliche si fanno sempre più divisive, eventi come questo sono necessari non solo per celebrare le differenze, ma per vivere un'idea alternativa di comunità. Trani, ancora una volta, si conferma crocevia di popoli, dove il locale e il globale si incontrano e si fondono.
La musica e la danza hanno scandito i tempi della serata. Ad aprire le performance, Zaid Ayasa, artista palestinese residente temporaneamente a Trani, che con la sua musica ha portato le vibrazioni della sua terra e la testimonianza silenziosa di un popolo in sofferenza. A seguire i Top Kiddos, un gruppo di giovanissimi musicisti originari del Gambia, che hanno infiammato il pubblico con ritmi coinvolgenti. Sul palco anche Fondamentali, la compagnia teatrale della Rimessa, che ha saputo fondere parole, corpo e suono in una performance densa di significati. A conclusione, le danze popolari guidate da BOA Danza hanno trasformato la piazza in un luogo di festa collettiva annullando ogni differenza. Quest'anno la Festa dei Popoli ha scelto di dedicare la propria edizione alla tragedia che sta vivendo il popolo palestinese come gesto non solo simbolico, ma profondamente sentito da chi ogni giorno lavora sul territorio per costruire ponti.
Vincenzo Di Cugno, responsabile di Hub PortaNova, una delle realtà promotrici della manifestazione, ha dichiarato: "Noi siamo una delle associazioni capofila di questa iniziativa. La nostra presenza non è solo organizzativa, ma anche politica nel senso più nobile del termine. Quest'anno ci è sembrato naturale, quasi necessario, dedicare la festa alla Palestina. Soprattutto mentre ospitiamo Zaid Ayasa, artista visivo e musicista, che con la sua presenza ci ricorda ogni giorno quanto siano fragili i confini tra pace e guerra. Oggi vediamo persone di tante nazioni sedersi insieme, giocare, ridere, mangiare, condividere: è un messaggio forte, che vogliamo lanciare alla città".
Tra i tanti presenti, anche Alessandro Botta, vicepresidente di Legambiente Trani, che ha scelto di partecipare non solo organizzando l'evento ma anche cucinando: "Ho voluto portare un classico della cucina italiana, la pasta al pomodoro e al pesto. Un gesto semplice, per dire che anche la nostra cultura può essere condivisa, che l'ospitalità passa anche da un piatto di pasta". La Festa dei Popoli è stata cofinanziata dal programma delle Iniziative Estive del Comune di Trani e dal progetto ESC MEDEA, promosso da Arkadia ETS e finanziato dalla Commissione Europea nell'ambito del Corpo Europeo di Solidarietà. L'obiettivo è chiaro: attivare la comunità interculturale della città, valorizzare il centro storico come spazio di incontro e relazione, e offrire occasioni di partecipazione reale. In un tempo in cui le narrazioni pubbliche si fanno sempre più divisive, eventi come questo sono necessari non solo per celebrare le differenze, ma per vivere un'idea alternativa di comunità. Trani, ancora una volta, si conferma crocevia di popoli, dove il locale e il globale si incontrano e si fondono.
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