Politica

Franzoni Filati: «Le risorse per il sud vanno al nord»

L'on Francesco Boccia sulla filatura di Trani

«La risposta del Governo sulla Franzoni Filati conferma tutti i dubbi che avevamo lo scorso 4 Giugno quando abbiamo sollevato il caso in Parlamento». Così Francesco Boccia, deputato del Pd e primo firmatario (con gli onorevoli Concia, Ria, Mastromauro, Grassi, Ginefra, Servodio e Vico) dell'Interrogazione Parlamentare sulla vicenda della chiusura dello stabilimento Franzoni Filati di Trani, al termine del dibattito in Aula. «Siamo di fronte all'ennesima vicenda industriale del Nord che crede e investe nel Mezzogiorno solo quando conviene, a certe condizioni e spesso utilizzando risorse pubbliche scorrettamente; così come è successo per tre anni a Trani quando di fronte alla promessa di una ristrutturazione, sono stati illusi lavoratori la cui sorte in realtà era già segnata. Il gruppo Franzoni ha ottenuto le risorse della Legge 488, ha ottenuto la Cassa Integrazione per ristrutturare le filiere produttive (firmando accordi mai rispettati) e oggi, scaduti i termini di legge, ci si ritrova a Trani con un capannone vuoto e 155 lavoratori licenziati. Non si può pensare che la soluzione occupazionale passi attraverso l'ennesimo Centro Commerciale - ha dichiarato il deputato del Pd - non sta a me deciderlo, ma trovo scorretto scaricare le responsabilità della presunta nascita di un centro commerciale che non c'è, sulla Regione Puglia.

La Franzoni esiste. Non è insolvente, né fallita. Ha semplicemente deciso di chiudere alcuni stabilimenti, anziché altri. L'azienda è lì, a Brescia; è sul mercato, ma con alcuni stabilimenti in meno trasformati in Centri Commerciali e tra questi c'è la vicenda di Trani Se questa è la strategia industriale, allora il Governo deve assumersi la responsabilità d'intervenire quando vengono calpestate le regole, e utilizzate male e in maniera inopportuna le risorse pubbliche. Siamo molto critici con il Ministero dello Sviluppo Economico che non era addirittura a conoscenza delle lettere di licenziamento trasmesse il 10 Agosto scorso - ha concluso Boccia - tanto da rispondere ufficialmente attraverso il Sottosegretario Ugo Martinat il 4 settembre sottolineando la propria disponibilità ad affrontare la vicenda dei cassa integrati, ignorando la condizione degli stessi ormai licenziati da 25 giorni! Quest'approssimazione sulla pelle dei lavoratori e delle loro famiglie è preoccupante. Ci conforta la disponibilità del Sottosegretario Viespoli a incontrare i lavoratori per capire se, insieme, si possono trovare forme ulteriori di sostegno».
  • Ex filatura Franzoni
  • Francesco Boccia
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