Franzoni Trani, è ancora la solita musica

Franzoni Filati ha salutato tutti ed ha trasferito il suo nuovo progetto di sviluppo in Bosnia, paradossalmente agevolato dalle leggi italiane. Il business è nei numeri: su settanta ettari di terreno sono state allocate sedici imprese, cinque lavoratori avranno un costo pari ad un lavoratore italiano. Un bell'affare, non c'è che dire, mentre gli ex lavoratori della filatura tranese guardano con preoccupazione al calendario: il 31 ottobre scade l'ulteriore proroga della cassa integrazione e l'azienda continua a rimandare l'appuntamento del confronto.

Nel corso della riunione tenuta presso la sede della Uil, Luigi Mesaroli (segretario provinciale della Uilta Uil) e Vincenzo Posa (segretario provinciale della Uil) hanno ribadito che, al momento, l'unico spiraglio è dato dall'attivazione di una procedura per un accordo sulla base del programma Adelchi che garantirebbe l'ulteriore estensione della cassa integrazione (fino a due anni), una boccata d'ossigeno per chi è ancora senza lavoro.

Aspettando novità dal cementificio (Mesaroli ha ricordato l'impegno assunto dal sindaco) prende di nuovo quota l'ipotesi di ribattere i chiodi della tenda in piazza se non si arriverà ad una soluzione concreta.