Politica
Gara per i parcometri, i guai non finiscono mai
La società leccese esclusa presenta una seconda denuncia in procura
Trani - venerdì 23 luglio 2010
Guai in vista per Amet e per l'ormai ex amministratore delegato di Amet, Giacomo Pondrelli, tirato in ballo in un esposto denuncia (ed è il secondo) presentato dalla società Vigeura srl di Parabita, esclusa dalla gara per la fornitura e posa in opera dei parcometri. Traniweb aveva raccontato già la prima parte della storia (http://www.traniweb.it/trani/informa/12981.html). Oggi è giunta in redazione (per conoscenza) la seconda denuncia sporta in procura dalla società che «segnala il comportamento - a suo dire - scorretto messo in atto dalla commissione di gara e da Giacomo Pondrelli nell'esaminare i documenti di gara». Ecco il testo dell'esposto:
«Durante la fase di gara, con nostra nota 47 del 28 giugno 2010 trasmessa via fax alle ore 15.19 abbiamo provveduto ad evidenziare alla commissione di gara che, sia la società Parkeon spa e sia la società Imput srl, non avevano allegato le dichiarazioni di cui all'articolo 38 del decreto legislativo 163/2006 di alcuni amministratori delle rispettive aziende principali ed ausiliarie, fatto ovviamente gravissimo tanto che lo stesso codice degli appalti (decreto legislativo 163/2006), prevede la immediata esclusione delle aziende che non ottemperano a tale disposizione.
Tale mancanza di documentazione è emersa anche in fase di accesso agli atti avvenuta in data 22 luglio 2010, a cura della scrivente, e puntualmente riscontrata alla presenza dello stesso amministratore delegato e responsabile del procedimento, Pondrelli come si evince dal verbale. In tutta risposta, in data odierna riceviamo via fax la nota (numero 3800 del 23 luglio 2010) della stessa Amet SpA, a firma dell'amministratore delegato Giacomo Pondrelli, la quale ci comunica che la commissione giudicatrice ha ritenuto, sulla scorta della documentazione presentata dalle società Imput s.r.l. e Parkeon S.p.A. in sede di gara, le stesse ammissibili sulla base delle prescrizioni del bando di gara, invitando la nostra azienda, eventualmente, ad impugnare nelle sedi opportune l'operato della stessa commissione. Come per dire: se volete, fate ricorso al Tar.
Certo che da un'azienda pubblica gestita con soldi pubblici, non ci saremo mai aspettati tanta arroganza. Come si fa a negare finanche la più elementare evidenza ma soprattutto non ci si può non domandare che interessi hanno gli amministratori e la stessa commissione di gara a mettere in atto un simile comportamento ed a non voler neanche verificare se quanto da noi affermato corrisponda a verità? Di fronte a tali ingiustizie non si ha neanche la volontà di andare e spendere fior di quattrini, per intraprendere lunghe richieste di giustizia dinanzi al Tar, forse perché i soldi da spendere sono nostri e non pubblici. Pertanto ci limitiamo a denunciare quanto accaduto alle Forze dell'ordine nelle quali crediamo e riponiamo la nostra massima fiducia affinché verifichino lo strano comportamento tenuto dalla società Amet SpA nella su esposta procedura. Si chiede di essere avvisati, ai sensi di legge, in caso di archiviazione del procedimento».
«Durante la fase di gara, con nostra nota 47 del 28 giugno 2010 trasmessa via fax alle ore 15.19 abbiamo provveduto ad evidenziare alla commissione di gara che, sia la società Parkeon spa e sia la società Imput srl, non avevano allegato le dichiarazioni di cui all'articolo 38 del decreto legislativo 163/2006 di alcuni amministratori delle rispettive aziende principali ed ausiliarie, fatto ovviamente gravissimo tanto che lo stesso codice degli appalti (decreto legislativo 163/2006), prevede la immediata esclusione delle aziende che non ottemperano a tale disposizione.
Tale mancanza di documentazione è emersa anche in fase di accesso agli atti avvenuta in data 22 luglio 2010, a cura della scrivente, e puntualmente riscontrata alla presenza dello stesso amministratore delegato e responsabile del procedimento, Pondrelli come si evince dal verbale. In tutta risposta, in data odierna riceviamo via fax la nota (numero 3800 del 23 luglio 2010) della stessa Amet SpA, a firma dell'amministratore delegato Giacomo Pondrelli, la quale ci comunica che la commissione giudicatrice ha ritenuto, sulla scorta della documentazione presentata dalle società Imput s.r.l. e Parkeon S.p.A. in sede di gara, le stesse ammissibili sulla base delle prescrizioni del bando di gara, invitando la nostra azienda, eventualmente, ad impugnare nelle sedi opportune l'operato della stessa commissione. Come per dire: se volete, fate ricorso al Tar.
Certo che da un'azienda pubblica gestita con soldi pubblici, non ci saremo mai aspettati tanta arroganza. Come si fa a negare finanche la più elementare evidenza ma soprattutto non ci si può non domandare che interessi hanno gli amministratori e la stessa commissione di gara a mettere in atto un simile comportamento ed a non voler neanche verificare se quanto da noi affermato corrisponda a verità? Di fronte a tali ingiustizie non si ha neanche la volontà di andare e spendere fior di quattrini, per intraprendere lunghe richieste di giustizia dinanzi al Tar, forse perché i soldi da spendere sono nostri e non pubblici. Pertanto ci limitiamo a denunciare quanto accaduto alle Forze dell'ordine nelle quali crediamo e riponiamo la nostra massima fiducia affinché verifichino lo strano comportamento tenuto dalla società Amet SpA nella su esposta procedura. Si chiede di essere avvisati, ai sensi di legge, in caso di archiviazione del procedimento».
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