«I giovani di Trani hanno ancora voglia di politica. A destra come a sinistra»

«Caro Giovanni, ti ringrazio per il tuo cenno nell'ultimo chiaro e tondo, perché mi dai modo di ritornare sull'argomento che mi appassiona. Il rapporto tra giovani e politica, tra un sindaco ed i giovani della sua città, tra un leader politico ed i giovani aderenti alla sua formazione. Questo è il tema sul quale mi misuro continuamente poiché cerco di interpretare da anni il ruolo di sindaco, ruolo che nella politica, credo sia il più ambito ed il più difficile.

E' difficile, ti assicuro, affrontare il tema, soprattutto perché ti accorgi che cominci a parlare di giovani riferendoti agli altri, quando sei abituato ad essere il giovane critico e scapestrato della tua parte. Ricordo gli appelli ai giovani dei diversi leader che ho avuto modo di incontrare nella mia vita (e dall'altra parte c'ero io tra i giovani). Oggi a 50 anni, nonostante tutte le maratone che si possono affrontare, nonostante lo spirito vitale, nonostante l'assillo di mostrarsi giovanili a tutti i costi, diciamolo con franchezza, non si è più giovani.

Lo specchio ti dice la verità ogni mattina ed ogni sera, quando torni stanco e non vedi l'ora di spalmarti sul letto. Il sonno ti si avvicina trainato dai mille pensieri e le centinaia di volti che hai incontrato e che ti hanno affidato i loro problemi e con essi di fatto,e per alcuni, la loro vita. Eppur dormi, penseranno tutti, ma chissà se poi sono riuscito a farlo veramente in questi lunghi anni da sindaco di Trani.

Sai Giovanni, io ho affrontato la mia funzione di sindaco con le stesse modalità di come affronto il mio lavoro di medico. Devi prendere una decisione, diagnosticare il fatto e predisporne la cura assicurandoti che sia efficace. Ho affrontato mazzinianamente questi anni con un buon equilibrio tra pensiero ed azione. Ma, devo dire, che i giovani oggi con i quali ho intrapreso un dialogo continuo, mi mettono alla prova duramente. Sono riuscito ad essere amico piuttosto che padre e questo credo sia già un vantaggio che ti dona l'essere sindaco. In più, la carica se presa sul serio ed affrontata con senso dello Stato e delle Istituzioni ti rilascia una sorta di immunità temporale.

Il sindaco in fin dei conti non ha età, ed è intergenerazionale. Gode di una sorta di legittimo impedimento acchè lo scorrere del tempo sia di una qualche rilevanza. Ho verificato nei miei incontri proprio con i giovani che hanno senso le parole e la lucidità dei ragionamenti, però negli incontri vis à vis. Le nuove modalità fatte di parole twittate, googlate, chattate non mi appassionano. Son luoghi che frequento, per carità, noi stessi in questo momento lo facciamo. Ma la traccia che lascia l'incontro nella fredda sala al neon di un gruppo, di un partito di un auditorium, con i volti che ti dicono se sei autentico e se trasmetti qualcosa, è indelebile.

In-contro, è la parola che ha in sé la sostanza di quel che voglio dirti. Una cosa che avviene in un luogo, e che concepisce il contrario di una parte o dell'altra. L'incontro è il segno della vitalità della politica. E posso dirti che non è sempre una questione di tempi e spazi, ma di intensità e capacità di ascolto. Un politico senza incontri è un uomo senza luoghi e senza direzioni. Io cerco l'incontro e credo di avere la fortuna di vivere in una città dove i giovani di destra, di centro, e di sinistra hanno ancora molta voglia di Politica. E tu, mio caro giovane amico, contribuisci con la tua penna a rendere interessante questo incontro continuo».

Giuseppe Tarantini
Sindaco di Trani