Politica

Italcogim: ancora errori sulle bollette

Aspettando il nuovo bando, soliti problemi e ridda di spiegazioni

Ci risiamo. La gestione del servizio del gas a Trani riserva nuovi dispiaceri alle nostre tasche. Altre bollette pazze sono arrivate a casa dei tranesi, seppur con importi meno eclatanti di quanto accaduto nel recente passato. Una delle recenti vittime è stato Riccardo Gagliardi. Il capogruppo di Alleanza nazionale, in Consiglio comunale, ha raccontato di essere stato destinatario di un accertamento sbagliato e di non essere stato l'unico, da qui la proposta agli assessori al ramo di procedere con urgenza a rivedere il rapporto con l'Italcogim e ad accelerare i tempi per l'indizione di una nuova gara d'appalto.

Italcogim ha vinto la gara per la distribuzione del metano nel 1989. L'appalto è scaduto nel settembre del 2009 e, per qualche motivo non del tutto chiaro, non si è ancora riusciti a redigere un nuovo bando per l'affidamento del servizio. A fronte di questa situazione di stallo, Italcogim ha ricevuto dal Comune di Trani una proroga di un anno alla modica cifra di 250mila euro. La legge permette il regime di proroga una sola volta. Siamo ben oltre la zona Cesarini e adesso la domanda nasce spontanea: dov'è il bando per l'affidamento della gestione del gas?

Intanto i cittadini pagano le conseguenze dei problemi. Gagliardi, in Consiglio comunale, ha posto un legittimo dubbio, legato alla tenuta delle reti di distribuzione e ad eventuali perdite nelle tubazioni. Così si potrebbero spiegare le bollette pazze. Un altro esperto della materia è Roberto Visibelli che ha più volte denunciato i problemi collegati al servizio. Attraverso Traniweb, il massimo esponente del movimento Forza Trani ipotizza che, all'origine di tutti i problemi, vi sia la mancata manutenzione dei contatori del gas che ospitiamo nelle nostre case da più di vent'anni.

A Milano la cronaca giudiziaria ha raccontato un episodio analogo: i contatori del gas sono dotati di una membrana anaelastica che, nel corso degli anni, tende ad irrigidirsi non permettendo un calcolo esatto del gas prelevato. Questa anomalia provocherebbe delle punte di differenza che arrivano anche al 15%.

A prescindere dalla natura del problema, sia Gagliardi che Visibelli sono convinti che non sia più rinviabile un intervento deciso della politica a tutela degli interessi dei cittadini e consumatori.
  • Italcogim - Gdf Suez
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