
Attualità
L'Acli Bari-Bat contro la guerra in Ucraina, Di Pinto: «Necessario coltivare la pace»
L'intervento del presidente provinciale
Trani - sabato 5 marzo 2022
«Dopo circa due anni di "guerra" contro un nemico invisibile, mai ci saremmo immaginati d trovarci al cospetto di un conflitto bellico esploso nel cuore del continente europeo. Le Acli di Bari e Bat, in linea con quanto manifestato dall'Associazione a tutti i livelli, condannano senza esitazioni ogni forma di guerra!». A dichiararlo è l'avvocato tranese Nicola Di Pinto, presidente provinciale Acli Bari-Bat.
«Per gli aclisti la guerra rappresenta l'evidente fallimento di ogni volontà civile di risolvere eventuali questioni che possano sorgere tra stati. L'innescarsi dello spirale della violenza non può che generare altra violenza. La cultura delle armi, giustificata molto spesso grazie all'eco dell'antico brocardo per il quale si vis pacem para bellum, rende grazie solo a chi dalla morte e dalla distruzione trae la propria, egoistica, miserabile e disumana ricchezza.
Al contrario, è nella cultura della Pace che ritroviamo i nostri valori, fermamente ancorati alla nostra Carta Costituzionale, e siamo convinti che soltanto attraverso il vero e reale perseguimento della Pace stessa si possano raggiungere quelle intese necessarie ad assicurare serenità e prosperità alle popolazioni mondiali, soprattutto quelle che oggi sono attinte da disastrosi quanto ingiustificati conflitti armati. In un mondo civile non può esserci spazio per la risoluzione di qualsiasi questione attraverso la guerra.
Le Acli provinciali di Bari e Bat - continua Di Pinto - hanno preso sin da subito posizione anche contro questo assurdo ultimo conflitto, ponendosi dalla parte della povera gente che ne subisce le atroci conseguenze. Di sabato scorso è la nostra partecipazione, assieme alle principali sigle sindacali ed a diversi movimenti culturali non soltanto locali, alla manifestazione contro la guerra tenutasi a Bari nei pressi della Prefettura.
In quella sede abbiamo rimarcato la necessità di coltivare la Pace sempre, di farla conoscere ai nostri ragazzi sin da piccoli per far loro comprendere quanto sia importante, quanto sia facile spazzarla via e difficile ripristinarla; quanto sia necessario professarla a favore di tutti i popoli oppressi dai conflitti.
I nostri circoli, sempre pronti alla solidarietà senza se e senza ma, si sono subito attivati, attraverso il coordinamento della sede provinciale con l'associazione Italo Ucraina di Puglia e Basilicata, per raccogliere tutti quei beni di prima necessità, materiale sanitario e quant'altro selettivamente richiesto.
Al contempo negli oltre cinquanta circoli del nostro territorio si stanno sviluppando dibattiti, tavole rotonde, focus, il tutto incentrato sul difficile momento che, con forte preoccupazione, stiamo vivendo. Questo fermento culturale, ha il duplice effetto di rimettere in moto cervelli e coscienze, da un lato, e dall'altro di essere volano di una serie di iniziative pubbliche che, anche grazie al prezioso apporto della nostra sede regionale, stiamo mettendo in campo per dare il nostro contributo nel far sentire la voce della Pace.
Il nostro auspicio - conclude - è che assieme al grande fermento di organizzazioni, donne e uomini di buona volontà a cui stiamo assistendo, si possa effettivamente arrivare a scuotere le coscienze dei grandi decisori politici e far loro scegliere il paradigma della pace come unico modello da seguire».
«Per gli aclisti la guerra rappresenta l'evidente fallimento di ogni volontà civile di risolvere eventuali questioni che possano sorgere tra stati. L'innescarsi dello spirale della violenza non può che generare altra violenza. La cultura delle armi, giustificata molto spesso grazie all'eco dell'antico brocardo per il quale si vis pacem para bellum, rende grazie solo a chi dalla morte e dalla distruzione trae la propria, egoistica, miserabile e disumana ricchezza.
Al contrario, è nella cultura della Pace che ritroviamo i nostri valori, fermamente ancorati alla nostra Carta Costituzionale, e siamo convinti che soltanto attraverso il vero e reale perseguimento della Pace stessa si possano raggiungere quelle intese necessarie ad assicurare serenità e prosperità alle popolazioni mondiali, soprattutto quelle che oggi sono attinte da disastrosi quanto ingiustificati conflitti armati. In un mondo civile non può esserci spazio per la risoluzione di qualsiasi questione attraverso la guerra.
Le Acli provinciali di Bari e Bat - continua Di Pinto - hanno preso sin da subito posizione anche contro questo assurdo ultimo conflitto, ponendosi dalla parte della povera gente che ne subisce le atroci conseguenze. Di sabato scorso è la nostra partecipazione, assieme alle principali sigle sindacali ed a diversi movimenti culturali non soltanto locali, alla manifestazione contro la guerra tenutasi a Bari nei pressi della Prefettura.
In quella sede abbiamo rimarcato la necessità di coltivare la Pace sempre, di farla conoscere ai nostri ragazzi sin da piccoli per far loro comprendere quanto sia importante, quanto sia facile spazzarla via e difficile ripristinarla; quanto sia necessario professarla a favore di tutti i popoli oppressi dai conflitti.
I nostri circoli, sempre pronti alla solidarietà senza se e senza ma, si sono subito attivati, attraverso il coordinamento della sede provinciale con l'associazione Italo Ucraina di Puglia e Basilicata, per raccogliere tutti quei beni di prima necessità, materiale sanitario e quant'altro selettivamente richiesto.
Al contempo negli oltre cinquanta circoli del nostro territorio si stanno sviluppando dibattiti, tavole rotonde, focus, il tutto incentrato sul difficile momento che, con forte preoccupazione, stiamo vivendo. Questo fermento culturale, ha il duplice effetto di rimettere in moto cervelli e coscienze, da un lato, e dall'altro di essere volano di una serie di iniziative pubbliche che, anche grazie al prezioso apporto della nostra sede regionale, stiamo mettendo in campo per dare il nostro contributo nel far sentire la voce della Pace.
Il nostro auspicio - conclude - è che assieme al grande fermento di organizzazioni, donne e uomini di buona volontà a cui stiamo assistendo, si possa effettivamente arrivare a scuotere le coscienze dei grandi decisori politici e far loro scegliere il paradigma della pace come unico modello da seguire».
Ricevi aggiornamenti e contenuti da Trani .jpg)
.jpg)
j.jpg)

.jpg)


j.jpg)

