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Associazioni
L'Anima di Trani sulle strade di New York: una poesia lunga 42 chilometri
Il trionfo di Silvia Baldassarre e Gigi Riserbato: quando la perseveranza e la passione trasformano un sogno in una maratona indimenticabile
Trani - lunedì 10 novembre 2025
15.26
C'è un'impresa che va oltre il cronometro, un racconto tessuto di sudore, volontà e un'irrefrenabile voglia di sognare. Quella storia è stata scritta a New York, sulle strade della maratona più iconica del mondo, da due atleti amatoriali che hanno portato l'anima di Trani oltreoceano: Silvia Baldassarre e Luigi Riserbato (Gigi), fieri rappresentanti dell'ASD Atletica Tommaso Assi. Ancora una volta, il nome di questa prestigiosa associazione sportiva e quello di Trani hanno risuonato su un palcoscenico globale, dimostrando che la passione, se nutrita con costanza, non conosce confini: la città non può che esserne fiera.
Quella di Silvia e Gigi non è stata solo una corsa, ma il compimento di un lungo cammino fatto di levatacce, sacrifici e la tenace perseveranza tipica di chi crede che i traguardi più alti non siano riservati solo agli eletti, ma a chiunque abbia il coraggio di persistere. La loro partecipazione alla Maratona di New York 2025 è il frutto di una costanza invidiabile negli allenamenti, un quotidiano patto stretto con la fatica. Silvia e Luigi hanno attraversato i celebri cinque boroughs, toccando l'apice di un sogno desiderato da ogni podista. La loro partecipazione è la prova che la determinazione è la vera forza motrice, capace di superare ogni dislivello e ogni chilometro incerto: "Dico ai fratelli ed alle sorelle della Tommaso Assi - ha sottolineato Silvia Baldassarre - che tutti ce la possono fare, basta volerlo".
Il Tempo è Soggettivo, l'Emozione Collettiva
I tempi registrati sono di grande soddisfazione, testimonianza dell'invidiabile forza e resistenza dei due atleti tranesi: Silvia Baldassarre ha tagliato il traguardo in 4 ore, 44 minuti e 50 secondi, seguita da Luigi Riserbato in 4 ore, 28 minuti e 28 secondi, ma quest'ultimo ha detto che: "I tempi per noi sono relativi, durante la maratona mi sono trovato spesso a correre con il freno a mano tanta era la bellezza dei luoghi che attraversavamo e l'entusiasmo - da detto Gigi - della meravigliosa cornice di pubblico che era per strada". Non è quindi la cifra sul cronometro a rendere epica la maratona, ma la partecipazione all'emozione collettiva, la bandiera tranese sventolata nella capitale mondiale dello sport: "Mi sono commosso - ha dichiarato Riserbato - al pensiero di mio nonno emigrato in America e che tornato in Italia tutti chiamavano Joe Riserbato".
Un esempio per tutta la città
L'impresa di Silvia e Gigi si erge a esempio lirico per chiunque creda di non poter raggiungere traguardi ritenuti irraggiungibili. Loro ci insegnano che il corpo è un limite superabile, "nulla è impossibile" ha detto Silvia, e che la vera distanza da battere è quella che separa il desiderio dalla sua realizzazione, ambedue hanno ancora sogni di correre ancora su altre prestigiose strade, Silvia pensa alla Maratona di Boston, mentre Gigi ha in testa di partecipare, dopo New York ad almeno una delle altre World Marathon Major (Tokyo, Boston, Londra, Berlino o Chicago).
I chilometri percorsi a New York da Silvia e Gigi sono la metafora perfetta: se si è disposti a fare un passo dopo l'altro, con immutata passione e perseveranza nel cuore, non esiste traguardo che non possa essere conquistato. A loro i complimenti vivissimi per aver onorato la città trasformando la corsa in una poesia di movimento e volontà.
Quella di Silvia e Gigi non è stata solo una corsa, ma il compimento di un lungo cammino fatto di levatacce, sacrifici e la tenace perseveranza tipica di chi crede che i traguardi più alti non siano riservati solo agli eletti, ma a chiunque abbia il coraggio di persistere. La loro partecipazione alla Maratona di New York 2025 è il frutto di una costanza invidiabile negli allenamenti, un quotidiano patto stretto con la fatica. Silvia e Luigi hanno attraversato i celebri cinque boroughs, toccando l'apice di un sogno desiderato da ogni podista. La loro partecipazione è la prova che la determinazione è la vera forza motrice, capace di superare ogni dislivello e ogni chilometro incerto: "Dico ai fratelli ed alle sorelle della Tommaso Assi - ha sottolineato Silvia Baldassarre - che tutti ce la possono fare, basta volerlo".
Il Tempo è Soggettivo, l'Emozione Collettiva
I tempi registrati sono di grande soddisfazione, testimonianza dell'invidiabile forza e resistenza dei due atleti tranesi: Silvia Baldassarre ha tagliato il traguardo in 4 ore, 44 minuti e 50 secondi, seguita da Luigi Riserbato in 4 ore, 28 minuti e 28 secondi, ma quest'ultimo ha detto che: "I tempi per noi sono relativi, durante la maratona mi sono trovato spesso a correre con il freno a mano tanta era la bellezza dei luoghi che attraversavamo e l'entusiasmo - da detto Gigi - della meravigliosa cornice di pubblico che era per strada". Non è quindi la cifra sul cronometro a rendere epica la maratona, ma la partecipazione all'emozione collettiva, la bandiera tranese sventolata nella capitale mondiale dello sport: "Mi sono commosso - ha dichiarato Riserbato - al pensiero di mio nonno emigrato in America e che tornato in Italia tutti chiamavano Joe Riserbato".
Un esempio per tutta la città
L'impresa di Silvia e Gigi si erge a esempio lirico per chiunque creda di non poter raggiungere traguardi ritenuti irraggiungibili. Loro ci insegnano che il corpo è un limite superabile, "nulla è impossibile" ha detto Silvia, e che la vera distanza da battere è quella che separa il desiderio dalla sua realizzazione, ambedue hanno ancora sogni di correre ancora su altre prestigiose strade, Silvia pensa alla Maratona di Boston, mentre Gigi ha in testa di partecipare, dopo New York ad almeno una delle altre World Marathon Major (Tokyo, Boston, Londra, Berlino o Chicago).
I chilometri percorsi a New York da Silvia e Gigi sono la metafora perfetta: se si è disposti a fare un passo dopo l'altro, con immutata passione e perseveranza nel cuore, non esiste traguardo che non possa essere conquistato. A loro i complimenti vivissimi per aver onorato la città trasformando la corsa in una poesia di movimento e volontà.



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