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Eventi e cultura
A Trani la pioggia ferma lo spettacolo, ma non la forza dirompente di "Actor Dei"
Lo spettacolo "Actor Dei" incanta Piazza Duomo, ma la pioggia lo ferma a metà. Cronaca di una serata di grande bellezza e di un'emozione sospesa nel cuore di Trani
Trani - lunedì 25 agosto 2025
10.50
C'è stato un momento, nella serata di domenica 24 agosto, in cui il tempo a Trani sembrava essersi sospeso. La brezza marina ogni tanto portava con sé l'eco delle onde ed il profumo del mare, la maestosa Cattedrale romanica, illuminata, vegliava sulla sua piazza come una sentinella di pietra e di fede, e migliaia di persone, un corpo unico e silente, tenevano lo sguardo fisso su un palcoscenico carico di suggestione. Non era una serata qualunque, era la notte di "Actor Dei", organizzato dalla Fondazione SECA, un evento atteso che prometteva di intrecciare arte, memoria e spiritualità in un'unica, grande emozione collettiva. L'attesa era palpabile, l'energia densa. E per un intero atto, la magia non solo ha mantenuto le sue promesse, ma le ha superate, prima che il cielo, forse sopraffatto da tanta bellezza, decidesse di reclamare la scena.
Fin dalle prime battute, è apparso chiaro a tutti i presenti che l'opera, come esplicitamente sottolineato, andava già oltre il musical in sé per arrivare al cuore di ciascuno. "Actor Dei" si è rivelato non tanto uno spettacolo, quanto un rito contemporaneo, una moderna sacra rappresentazione. Il titolo stesso, "Attore di Dio", racchiude il fulcro di una narrazione che scava nel profondo della condizione umana: la lotta tra la luce e l'ombra, il peso del dubbio, la forza della vocazione e il mistero del divino che si manifesta attraverso la fragilità dell'uomo.
Riconosciuta ufficialmente dai Frati Minori Cappuccini di San Giovanni Rotondo, l'opera ha il merito di spogliare la figura di Padre Pio da una agiografia a volte quasi inaccessibile, per restituirne l'umanità vibrante e complessa. Il suo percorso, scandito in tre grandi momenti – la giovinezza, la maturazione spirituale con il dono doloroso delle stigmate e l'eredità terrena della Casa Sollievo della Sofferenza – che diventa metafora di un cammino universale, capace di parlare a credenti e non credenti, non è andato in scena in maniera compiuta a causa della pioggia che l'ha interrotto al primo atto.
A incarnare questo viaggio dell'anima è stata la intensa interpretazione di Attilio Fontana e di tutto il cast. Fontana, anche regista e autore, non ha semplicemente recitato la parte di Padre Pio; lo ha fatto rivivere sul palco con una performance viscerale, capace di trasmettere tutta la sofferenza, la carità e la forza interiore del frate di Pietrelcina. La sua è stata una prova d'attore totale, che ha saputo comunicare la battaglia spirituale del santo contro il suo alter ego oscuro, un Demonio magistralmente interpretato da Maurizio Semeraro, figura chiave che rappresenta la tentazione e il tormento. Attorno a loro, un ensemble di oltre venti performer ha agito come un coro greco, dando voce e corpo al popolo dei fedeli, al dubbio della Chiesa, alla speranza dei sofferenti. Ogni movimento, ogni voce, ogni presenza scenica ha amplificato la narrazione, trasformando le scene in veri e propri tableaux vivants in cui il sacro e il profano, il simbolico e il terreno si sono fusi in un racconto vivo e pulsante.
Ciò che rende "Actor Dei" un'opera così potente è il suo linguaggio artistico audace e innovativo. Le musiche originali, firmate da un team di talentuosi compositori tra cui lo stesso Fontana e Maria Grazia Fontana, creano un universo sonoro dal sapore mediterraneo, contaminando canti gregoriani, pizzica salentina, brani sinfonici e motivi della tradizione popolare. Questa ricchezza sonora è lo specchio di un'anima, quella del Sud, che è al contempo spirituale e carnale. A questo si sono unite le sorprendenti coreografie di Orazio Caiti, che ha osato accostare mondi apparentemente inconciliabili come il balletto classico, l'hip hop e la danza acrobatica. Il risultato non è stato un miscuglio caotico, ma una sintesi perfetta, un linguaggio contemporaneo per rileggere la spiritualità di Padre Pio con occhi nuovi, rendendo la sua storia eterna e incredibilmente attuale.
E poi, la pioggia. È arrivata proprio al culmine di questa ascesa emotiva, alla fine di un primo atto che aveva creato un coinvolgimento emozionante in una piazza che pendeva letteralmente dalle labbra e dai gesti degli artisti. Un applauso fragoroso, commosso e carico di rammarico ha salutato la compagnia, costretta a interrompere. Ma in quel momento, qualcosa di straordinario è accaduto. La delusione si è trasformata in un senso di condivisione, la consapevolezza di aver assistito a qualcosa di unico e, a suo modo, perfetto.
Quell'atto unico è stato sufficiente per cogliere l'essenza di un capolavoro. La serata, promossa con passione e visione dalla Fondazione S.E.C.A. con il patrocinio della Conferenza Episcopale Pugliese e il sostegno della Regione Puglia, ha lasciato un segno indelebile. Nonostante l'interruzione, ha dimostrato il valore culturale e spirituale di un'arte che sa unire e interrogare. Il cielo di Trani non ha permesso che la magia si compisse fino in fondo, ma la promessa resta viva: il viaggio di "Actor Dei" tornerà ad abbracciare il suo pubblico, portando con sé la luce e la speranza di una figura senza tempo, la cui storia, anche se raccontata a metà, ha saputo riempire un'intera notte.
Hanno reso possibile la serata di grande valore culturale e artistico., promossa dalla Fondazione S.E.C.A., anche la collaborazione con l'Accademia Musicale Federiciana, il sostegno di Fondazione Megamark, Universo Salute Opera Don Uva, Bio Pallino, Corteinfiore ed Edil Chiariello.
Fin dalle prime battute, è apparso chiaro a tutti i presenti che l'opera, come esplicitamente sottolineato, andava già oltre il musical in sé per arrivare al cuore di ciascuno. "Actor Dei" si è rivelato non tanto uno spettacolo, quanto un rito contemporaneo, una moderna sacra rappresentazione. Il titolo stesso, "Attore di Dio", racchiude il fulcro di una narrazione che scava nel profondo della condizione umana: la lotta tra la luce e l'ombra, il peso del dubbio, la forza della vocazione e il mistero del divino che si manifesta attraverso la fragilità dell'uomo.
Riconosciuta ufficialmente dai Frati Minori Cappuccini di San Giovanni Rotondo, l'opera ha il merito di spogliare la figura di Padre Pio da una agiografia a volte quasi inaccessibile, per restituirne l'umanità vibrante e complessa. Il suo percorso, scandito in tre grandi momenti – la giovinezza, la maturazione spirituale con il dono doloroso delle stigmate e l'eredità terrena della Casa Sollievo della Sofferenza – che diventa metafora di un cammino universale, capace di parlare a credenti e non credenti, non è andato in scena in maniera compiuta a causa della pioggia che l'ha interrotto al primo atto.
A incarnare questo viaggio dell'anima è stata la intensa interpretazione di Attilio Fontana e di tutto il cast. Fontana, anche regista e autore, non ha semplicemente recitato la parte di Padre Pio; lo ha fatto rivivere sul palco con una performance viscerale, capace di trasmettere tutta la sofferenza, la carità e la forza interiore del frate di Pietrelcina. La sua è stata una prova d'attore totale, che ha saputo comunicare la battaglia spirituale del santo contro il suo alter ego oscuro, un Demonio magistralmente interpretato da Maurizio Semeraro, figura chiave che rappresenta la tentazione e il tormento. Attorno a loro, un ensemble di oltre venti performer ha agito come un coro greco, dando voce e corpo al popolo dei fedeli, al dubbio della Chiesa, alla speranza dei sofferenti. Ogni movimento, ogni voce, ogni presenza scenica ha amplificato la narrazione, trasformando le scene in veri e propri tableaux vivants in cui il sacro e il profano, il simbolico e il terreno si sono fusi in un racconto vivo e pulsante.
Ciò che rende "Actor Dei" un'opera così potente è il suo linguaggio artistico audace e innovativo. Le musiche originali, firmate da un team di talentuosi compositori tra cui lo stesso Fontana e Maria Grazia Fontana, creano un universo sonoro dal sapore mediterraneo, contaminando canti gregoriani, pizzica salentina, brani sinfonici e motivi della tradizione popolare. Questa ricchezza sonora è lo specchio di un'anima, quella del Sud, che è al contempo spirituale e carnale. A questo si sono unite le sorprendenti coreografie di Orazio Caiti, che ha osato accostare mondi apparentemente inconciliabili come il balletto classico, l'hip hop e la danza acrobatica. Il risultato non è stato un miscuglio caotico, ma una sintesi perfetta, un linguaggio contemporaneo per rileggere la spiritualità di Padre Pio con occhi nuovi, rendendo la sua storia eterna e incredibilmente attuale.
E poi, la pioggia. È arrivata proprio al culmine di questa ascesa emotiva, alla fine di un primo atto che aveva creato un coinvolgimento emozionante in una piazza che pendeva letteralmente dalle labbra e dai gesti degli artisti. Un applauso fragoroso, commosso e carico di rammarico ha salutato la compagnia, costretta a interrompere. Ma in quel momento, qualcosa di straordinario è accaduto. La delusione si è trasformata in un senso di condivisione, la consapevolezza di aver assistito a qualcosa di unico e, a suo modo, perfetto.
Quell'atto unico è stato sufficiente per cogliere l'essenza di un capolavoro. La serata, promossa con passione e visione dalla Fondazione S.E.C.A. con il patrocinio della Conferenza Episcopale Pugliese e il sostegno della Regione Puglia, ha lasciato un segno indelebile. Nonostante l'interruzione, ha dimostrato il valore culturale e spirituale di un'arte che sa unire e interrogare. Il cielo di Trani non ha permesso che la magia si compisse fino in fondo, ma la promessa resta viva: il viaggio di "Actor Dei" tornerà ad abbracciare il suo pubblico, portando con sé la luce e la speranza di una figura senza tempo, la cui storia, anche se raccontata a metà, ha saputo riempire un'intera notte.
Hanno reso possibile la serata di grande valore culturale e artistico., promossa dalla Fondazione S.E.C.A., anche la collaborazione con l'Accademia Musicale Federiciana, il sostegno di Fondazione Megamark, Universo Salute Opera Don Uva, Bio Pallino, Corteinfiore ed Edil Chiariello.

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