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Legambiente sulla discarica: «Basta strumentalizzazioni, vogliamo la verità»

Il circolo tranese ha fatto richiesta di accesso agli atti, importante aggiornare i cittadini

"Fatti, non parole", con questo slogan il circolo di Legambiente di Trani interviene sul "caso discarica" prendendo le distanze da tutte le strumentalizzazioni delle ultime settimane chiedendo di arrivare a far sapere a tutti la verità visto che c'è in ballo la salute dei cittadini. «Al fine di ottenere dirette informazioni - scrivono in una nota da Legambiente - e superare i palleggi informativi da giorni in essere, Legambiente Trani in conformità con il diritto del pubblico garantito dal decreto legislativo del 19 agosto 2005, n. 195 in attuazione della direttiva comunitaria 2003/4/CEE, di accedere alle informazioni relative all'ambiente in possesso delle Autorità Pubbliche, ha formalizzato nei confronti di Città di Trani ed AMIU un'istanza di accesso agli atti relativa al pozzo spia PV6 quale pozzo "incriminato" in quanto interessato da una sospetta perdita di percolato all'interno del bacino di stoccaggio dei rifiuti della discarica di Trani località Puro vecchio.

Nel rivendicare e puntualizzare, oltre qualsivoglia polemica, come l'unico fine perseguito da Legambiente sia quello della tutela di interessi diffusi, quali ambiente e salute, il circolo locale di Legambiente si dissocia da tentativi di strumentalizzazione da qualsiasi parte provengano e ribadisce come solo una corretta e trasparente informazione possa consentire una autonoma valutazione volta ad individuare responsabilità e soprattutto rimedi per la vicenda della discarica Tranese.

Tale onere informativo incombe sulle autorità pubbliche con la cittadinanza che ha il diritto di conoscere sia della attuale situazione di potenziale rischio ambientale, sia dei pericoli come dei costi legati allo smaltimento in discarica o alla attivazione di un inceneritore, di modo che non si impongano più decisioni "calate dall'alto" o sperimentazioni parziali di raccolta differenziata, e si avvii, invece, un serio percorso di comprensione ed educazione verso condotte ecosostenibili.

Nei confronti della Regione Legambiente sarà impegnata a monitorare le decisioni in merito alla prossima destinazione dei fondi europei (P.O,R.) ed a premere perché si superari "la dittatura delle discariche" che anestetizza ogni sviluppo di un ciclo virtuoso di rifiuti fondato su riciclaggio e prevenzione. Anche la città di Trani dovrebbe abbandonare l'idea di realizzare sempre più discariche e tanto più il progetto ontologicamente errato di Termovalorizzatore, orientandosi piuttosto verso la realizzazione di impianti di trattamento dei rifiuti, a partire da quelli di compostaggio affiancati da una corretta e coerente raccolta differenziata con successivo riciclaggio.

Non è un termovalorizzatore a consentire un risparmio economico e ad ovviare a rischi per la salute ma solo e unicamente un politica di riduzione di rifiuti nella evidenza che il prossimo anno la relativa tassa sarà ulteriormente aumentata per la cittadinanza in costanza delle sanzioni per il mancato raggiungimento delle percentuali di raccolta differenziata. L'auspicio manifestato è quello che poste al bando dietrologie e strumentalizzazioni si approfitti della attuale dialettica cittadina per informare oggettivamente la cittadinanza affinché si approccino e condividano scelte per un futuro di sostenibilità per la città.

A tal fine Legambiente - conclude la nota di Legambiente -, rivendica una costante informazione per la cittadinanza di modo che, oltre i proclami, con indicazioni chiare e globalmente intellegibili si informi sistematicamente la popolazione locale sullo stato di salute del territorio attraverso la periodica diffusione di dati acquisiti con adeguati sistemi monitoraggio sullo stato delle falde, delle acque marine, sulle immissioni di smog urbano, sull'inquinamento elettromagnetico di antenne e ripetitori installando adeguate centraline e stazioni di monitoraggio onde evitare invece il consueto tiro incrociato e palleggiamenti di responsabilità sempre comunque a discapito della cittadinanza».
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