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Enti locali

«Litorale est, nel 2012 saranno terminati tutti i lavori»

Di Savino presenta il progetto. Strade, ottenuto il mutuo

Circa due milioni di euro per completare tutti i lavori sul litorale est della città. A fine gennaio partirà la gara. Per l'esecuzione degli interventi si prevede complessivamente un tempo contrattuale di 400 giorni, il che significa che per l'estate del 2012 Trani avrà tutto il suo lungomare pienamente fruibile. Piero Di Savino, assessore ai lavori pubblici, presenta nella nostra redazione il progetto di completamento del tratto costiero che va da lungomare Senatore Mongelli alla zona delle Matinelle. «Finalmente ci siamo» dice Di Savino. «I lavori sono divisi in due tipologie d'intervento differenti. Alzeremo i frangiflutti di 0,50 sul livello del mare per contrastare il fenomeno dell'erosione e per permettere il ripascimento della sabbia, poi provvederemo alla messa in sicurezza della falesia e al completamento dell'ultima parte di fascia costiera disastrata, ossia quella che va da Mongelli alla seconda spiaggia».

PROGETTO LAVORI LITORALE EST

Nel pdf allegato è possibile consultare il progetto dei lavori, curato dall'ingegnere Vittoriano Picca. A Di Savino abbiamo chiesto un commento di natura prettamente politica: «Con il completamento del litorale est concludiamo un lungo percorso avviato da questa amministrazione di centrodestra nel 2003. Era un impegno che avevamo assunto con la città e che oggi possiamo dire di aver mantenuto in tempi relativamente brevi. A dire il vero, avremmo potuto esplatare la gara fin da gennaio scorso ma qualcuno in Regione non ha colto l'urgenza dei lavori, indifferibili per poter fronteggiare al meglio il pericolo di erosione ed il rischio crollo di quel punto del lungomare. Più volte avevamo sollecitato gli uffici regionali chiedendo di poter iniziare ma soltanto ora ci hanno dato il via libera».

Conclusi i lavori ad est, è legittimo chiedere se si riusciranno a porre le base per una riqualificazione del mare a nord di Trani, la zona Boccadoro tanto per intendersi. «Ritengo che la fase progettuale sarà prerogativa della prossima amministrazione che si insedierà. Noi comunque abbiamo iniziato a discuterne con la Regione. C'è un progetto su cui si sta ragionando ma è necessario ottenere la disponibilità dei proprietari degli opifici a trasferirsi nella zona artigianale indicata dal pug. Mentre sul litorale est andava ricreato tutto, dalla falesia alla spiaggia, nella zona di Boccadoro la sabbia non manca e l'intervento sarebbe meno difficoltoso. Serve però una volontà comune».



Nel corso dell'ultima conferenza stampa, è stato fatto un lungo elenco di opere pubbliche da realizzarsi nel corso del 2011. Con Di Savino abbiamo provato a stilare una sorta di cronoprogramma: «Entro metà gennaio sicuramente inizieranno i lavori in piazza Longobardi, mentre per fine gennaio partirà la gara per il completamento del litorale est. Per metà febbraio invece inizieremo i lavori di completamento di via Corato, dalla caserma militare fino al passaggio a livello».

Capitolo strade. «In questi giorni – spiega Di Savino - abbiamo ricevuto il placet della Cassa depositi e prestiti per l'accensione del mutuo di 1 milione e mezzo di euro che ci permetterà di risistemare il 60% delle vie della nostra città. Su questo argomento vorrei che la gente capisse una cosa: se oggi siamo in questa situazione è perché per 20 anni nessuno ha mai provveduto ad una serio programma di manutenzione. Noi stiamo facendo il massimo possibile tenuto conto delle risorse a disposizione. In scaletta, da marzo, ci sono non meno di 40 strade da rifare completamente, in tutte le zone della città. Per raschiare ulteriori fondi, ho deciso di utilizzare il totale del ribasso di gara per indirne una seconda. Parallelamente a questo tipo d'intervento, eseguiremo i lavori su via Bovio ed in via Papa Giovanni. Non credo sia poco».

Passaggio a livello di via De Robertis. A Traniweb, Riserbato aveva chiesto la costituzione di una commissione consiliare permanente per superare la fase di stallo in cui si è finiti. Di Savino aggiunge sull'argomento alcune novità: «Per quanto riguarda il sottopasso pedonale in stazione, a gennaio riceveremo lo studio idrogeologico commissionato. Abbiamo chiesto all'ingenere incaricato di tener conto anche del rischio allagamenti causato della piogge, trovandosi la stazione in un punto sensibile, a ridosso di via del Ponte romano dove confluiscono le acque che scendono da Corato. Sulla soppressione del passaggio a livello va chiarita una cosa. Sia noi che le Ferrovie scalpitiamo per iniziare. Il problema è legato al vincolo posto dalla Soprintendenza sul muro di villa Bini che ci impedisce di realizzare i sottoservizi propedeutici all'inizio dei lavori. Abbiamo proposto al Soprintendente di arretrare a nostre spese il muro, di smontarlo pezzo per pezzo e di ricostruirlo due metri più indietro. Finora non abbiamo avuto una risposta, ragion per cui dopo le feste contiamo di recarci a Bari per sbloccare la situazione. Le Ferrovie hanno già appaltato i lavori, noi vogliamo quanto prima dotare la città di un attraversamento strategico. Una soluzione salterà fuori».



Sul progetto del sottovia, resta in piedi quello presentato da Acella in redazione a Natale scorso (http://www.traniweb.it/trani/informa/8633.html). «Al momento – spiega Di Savino – l'idea progettuale è quella anche se abbiamo preso un impegno con il comitato di quartiere Stadio: studieremo insieme eventuali varianti. Non da meno occorre guardare l'intera area così come riconfigurata col piano urbanistico esecutivo approvato e ricadente esattamente in quel punto. Il punto di partenza di ogni ragionamento deve essere quello di realizzare un sottovia che sia quanto più integrato possibile con la viabilità urbana che si andrà a realizzare».

Chiusura di intervista con il parcheggio interrato di piazza xx settembre: «A febbraio contiamo di aggiudicarlo con il meccanismo del project financing. Siamo convinti che la gara non andrà deserta perché oggi ci sono tutti i presupposti per un investimento vantaggioso. Con l'aumento delle isole pedonali nel centro storico, la necessità di un parcheggio la si percepisce nitidamente. Sono convinto che il gestore non avrà difficoltà nel recuperare l'investimento di partenza, circa 500mila euro per la realizzazione dell'impianto anti incendio e per la risistemazione dei quadri elettrici. Non conosco i piani del management di Amet, ma credo che anche la nostra azienda possa avere interesse ad aggiudicarsi l'appalto. Sul piatto c'è la gestione di circa 350 posti auto per un bel po' di anni. Conti alla mano, la spesa vale l'impresa».
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