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Mercoledì delle ceneri, quest'anno rito delle ceneri modificato a causa del Covid

In serata la tradizionale celebrazione presieduta dall'Arcivescovo nella Cattedrale di Trani

Il Mercoledì delle Ceneri è giorno di digiuno e astinenza dalle carni (così come lo è il Venerdì Santo, mentre nei Venerdì di Quaresima si è invitati all'astensione dalle carni). Come ricorda uno dei prefazi di Quaresima, «con il digiuno quaresimale» è possibile vincere «le nostre passioni» ed elevare «lo spirito». Secondo la consuetudine, la cenere viene ricavata bruciando i rami d'ulivo benedetti nella Domenica delle Palme dell'anno precedente. La cenere imposta sul capo è un «austero simbolo» che ricorda la nostra condizione di creature ed esorta alla penitenza.

La pandemia modifica il rito delle Ceneri per adeguarlo alle misure anti-Covid e farne un atto "sicuro". Secondo le indicazioni della Congregazione per il culto divino e la disciplina dei sacramenti, il sacerdote imporrà le ceneri sul capo dei fedeli ma senza pronunciare le formule previste nel Messale Romano: «Convertitevi e credete al Vangelo» oppure «Ricordati, uomo, che polvere tu sei e in polvere ritornerai». Le parole verranno dette una volta per tutti dall'altare dopo che il celebrante avrà benedetto le ceneri. Poi, una volta igienizzate le mani e indossata la mascherina, farà cedere le ceneri sulla testa di «quanti si avvicineranno a lui o, se opportuno, egli stesso si avvicinerà a quanti stanno in piedi al loro posto».

La prima delle due formule proposte dal Messale Romano («Convertitevi e credete al Vangelo») è un richiamo alla conversione che significa cambiare direzione nel cammino della vita e andare controcorrente (dove la "corrente" è lo stile di vita superficiale, incoerente ed illusorio). La seconda formala rimanda agli inizi della storia umana, quando il Signore disse ad Adamo dopo la colpa delle origini: «Con il sudore del tuo volto mangerai il pane, finché non ritornerai alla terra, perché da essa sei stato tratto: polvere tu sei e in polvere ritornerai!» (Gen 3,19). La Parola di Dio evoca la fragilità, anzi la morte, che ne è la forma estrema. Ma se l'uomo è polvere, è una polvere preziosa agli occhi del Signore perché Dio ha creato l'uomo destinandolo all'immortalità.

Alle ore 20.00, nella cattedrale di Trani, l'arcivescovo Monsignor D'Ascenzo presiederà la celebrazione eucaristica con il rito dell'imposizione delle ceneri.
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