Cronaca
Morte di Maria Pia Giulitto, solo un colpevole
Condannato a sei mesi un medico. Assolti tutti gli altri. La donna era deceduta nell'ospedale di Trani dopo 3 interventi per dimagrire
Trani - giovedì 17 gennaio 2013
18.20
Solo un colpevole per la morte di Maria Pia Giulitto, la donna di Bitritto morta all'ospedale di Trani il 17 settembre 2008 per le complicanze di tre interventi chirurgici per dimagrire. Si tratta di Antonio Tursi, condannato a sei mesi pena sospesa; mentre sono stati assolti il primario del reparto di gastroenterologia, Francesco William Guglielmi, i medici Angela Di Molfetta, Nunzia Regano e Oronzo Antonio Pedico (a quest'ultimo l'assoluzione è stata dichiarata per morte del reo essendo il professionista deceduto mentre era in corso il processo).
Il giudice monocratico di Trani, Lorenzo Gadaleta, ha però disposto la trasmissione degli atti alla procura per un radiologo e un chirurgo del San Nicola Pellegrino, che hanno assistito la donna il giorno prima del decesso e i cui nomi non sono mai finiti nell'elenco degli indagati. Se le indagini dovessero dare risultati utili, è possibile quindi che si possa arrivare anche a un processo bis. Maria Pia Giulitto, 34 anni, era stata ricoverata alla gastroenterologia di Trani per una perforazione intestinale dovuta a un intervento di bypass gastro-digiunale cui era stata sottoposta a «La Madonnina» di Bari. Se a Trani – è stata la tesi del pm Giuseppe Maralfa – gli fosse stato diagnosticato per tempo il problema, con una semplice tac, la donna di sarebbe potuta salvare. E, invece, per diverso tempo venne curata con ansiolitici e antidepressivi.
Il giudice monocratico di Trani, Lorenzo Gadaleta, ha però disposto la trasmissione degli atti alla procura per un radiologo e un chirurgo del San Nicola Pellegrino, che hanno assistito la donna il giorno prima del decesso e i cui nomi non sono mai finiti nell'elenco degli indagati. Se le indagini dovessero dare risultati utili, è possibile quindi che si possa arrivare anche a un processo bis. Maria Pia Giulitto, 34 anni, era stata ricoverata alla gastroenterologia di Trani per una perforazione intestinale dovuta a un intervento di bypass gastro-digiunale cui era stata sottoposta a «La Madonnina» di Bari. Se a Trani – è stata la tesi del pm Giuseppe Maralfa – gli fosse stato diagnosticato per tempo il problema, con una semplice tac, la donna di sarebbe potuta salvare. E, invece, per diverso tempo venne curata con ansiolitici e antidepressivi.