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Ora no chiacchiere: servono aule

Il commento di Giovanni Ronco


La carambolesca gestione del Governo della questione Covid- Scuola, ci sta accompagnando a passi veloci verso l'ora x, la riapertura dell'anno scolastico.

Bocciata la didattica a distanza, assodato che i ragazzi non resteranno mai 5 ore con la mascherina, guardando alle sedie- banco con rotelle come ad autoscontri, pensando che i ragazzi non sono studenti adulti universitari capaci di seguire lezioni per ore nella massima compostezza, interpretando che ad un certo punto si è avuta la sensazione che lo stesso Governo voglia scaricare le responsabilità su Dirigenti, prof, Regioni o chi per loro, c'è un unico modo per tornare a scuola in presenza e nella normalità: fornire aule, consegnare subito ambienti da adibire ad aule, inaugurare aule, farsi il selfie nelle aule, ma consegnarle. E poi assumere, col miliardo di euro, invece di buttare soldi in inutili "progettifici", nuovo personale. Subito.

Questo permetterebbe di dimezzare il numero dei gruppi classe, ipotizzando anche turni pomeridiani, al massimo, permettere ai prof, che saranno i veri " soldati " in prima linea, altro che chiacchiere varie, di controllare e gestire con più calma e ponderatezza ogni tipo di situazione.

Nei giorni scorsi, da addetto ai lavori allergico alle chiacchiere e timoroso di non rientrare a scuola, ho avuto modo di confrontarmi e suggerire questo aspetto a vari rappresentanti istituzionali politici, sia di maggioranza che di opposizione. Ho detto loro:" Ma voi siete mai stati in aula? Voi avete idea di cosa significhi gestire/ recuperare/ valorizzare/ dialogare / programmare insieme ai ragazzi, disabili compresi, a maggior ragione?" .

L'unico modo per uscire da questa ingarbugliata matassa, invece di sproloquiare sui social e sui giornali è trovare e consegnare aule.

Mi ha fatto dunque piacere che ieri Claudio Biancolillo, candidato tra l'altro alle prossime elezioni comunali, ma prima ancora padre di famiglia, abbia posto l'accento sul problema. L'idea di utilizzare centri di formazione e scuole paritarie per l'integrazione di cui sopra, con ampliamento del parco aule, è ottima e conoscendo molto bene le varie realtà cittadine collegate a questi settori, chiedo ai loro responsabili di rispondere subito al bando comunale previsto (leggi, nel dettaglio, comunicato di Biancolillo pubblicato su Traniviva).

Non basta agitarsi e dire a parole che bisogna ritornare a scuola. Bisogna tornarci ma garantendo la sicurezza e proponendo cose concrete. Muoviamoci, che c'è un diritto da garantire ai nostri ragazzi: quello dello studio e della convivenza con coetanei e guide sicure (e tutelate a loro volta ).
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