Politica
Pd, rigettato il ricorso. Il simbolo con Operamolla
La decisione del giudice è contestata dai ricorrenti. Il commissariamento è valido ma la storia però non finisce qui
Trani - lunedì 2 aprile 2012
16.01
Il giudice Alberto Binetti ha rigettato il ricorso presentato da Tommaso Laurora circa l'illegittimità del commissariamento della sezione di Trani del Partito Democratico (in quanto – secondo Laurora – emesso da organo incompetente). Il commissariamento è dunque valido ed il Pd potrà far parte della coalizione di Ugo Operamolla. La storia però non finisce qui.
Laurora, nel ricorso, aveva sostenuto che il commissariamento, laddove non sospeso, avrebbe arrecato un danno grave ed irreparabile in quanto al commissariamento era collegata la impossibilità di conseguire la delega per la presentazione della lista elettorale del Pd per le elezioni comunali, il cui termine – come si sa – scade domani. Di qui l'urgenza di ottenere una decisione.
Il giudice, senza entrare nel merito della questione, ha stabilito che «a rendere del tutto non attuale il cosiddetto periculum in mora vi è la circostanza emersa dalla discussione in udienza che la lista del Pd sia stata già di fatto presentata». La lista del Partito Democratico però al Comune è stata depositata dopo l'emissione del provvedimento del giudice. Alle 13.30, infatti, lo staff della segreteria commissariata del Pd ha verificato e fatto attestare l'assenza della lista del Pd tra quelle presentate. Insomma, un bel pasticcio che potrebbe avere ulteriori strascichi. E inevitabilmente si aprirà una polemica su quell'espressione («di fatto presentata») su cui ruota tutta la decisione fermo restando che il Pd, nella persona del segretario generale, aveva già conferito la delega per la presentazione della lista a Franco Cuna, tesoriere provinciale.
Laurora, nel ricorso, aveva sostenuto che il commissariamento, laddove non sospeso, avrebbe arrecato un danno grave ed irreparabile in quanto al commissariamento era collegata la impossibilità di conseguire la delega per la presentazione della lista elettorale del Pd per le elezioni comunali, il cui termine – come si sa – scade domani. Di qui l'urgenza di ottenere una decisione.
Il giudice, senza entrare nel merito della questione, ha stabilito che «a rendere del tutto non attuale il cosiddetto periculum in mora vi è la circostanza emersa dalla discussione in udienza che la lista del Pd sia stata già di fatto presentata». La lista del Partito Democratico però al Comune è stata depositata dopo l'emissione del provvedimento del giudice. Alle 13.30, infatti, lo staff della segreteria commissariata del Pd ha verificato e fatto attestare l'assenza della lista del Pd tra quelle presentate. Insomma, un bel pasticcio che potrebbe avere ulteriori strascichi. E inevitabilmente si aprirà una polemica su quell'espressione («di fatto presentata») su cui ruota tutta la decisione fermo restando che il Pd, nella persona del segretario generale, aveva già conferito la delega per la presentazione della lista a Franco Cuna, tesoriere provinciale.