donna ucraina
donna ucraina
Attualità

"Piango giorno e notte. Il cuore mi si spezza": l'incubo della guerra negli occhi di chi è lontano

Le donne della comunità Ucraina a Trani, fra rabbia, lacrime e paura, fierezza e orgoglio

Ho appuntamento con Irina e Valentyna, due di quelle donne della comunità Ucraina presenti nel nostro territorio da quasi due decenni, che con il loro difficile lavoro di badanti o collaboratrici domestiche e babysitter entrano nelle nostre case e nelle nostre vite. Donne a cui affidiamo la cura dei nostri affetti più cari: quelle della nostra casa, dei nostri figli e dei nostri anziani. E loro, grazie al lavoro in Italia, spesso mantengono famiglie lontane, rimaste in patria.

In questi giorni terribili, molti di noi stanno vivendo l'escalation dell'attacco russo al popolo ucraino con un coinvolgimento e una partecipazione diversa, che passa attraverso gli occhi spaventati e umidi delle persone che ci vivono accanto.

Dopo i primi convenevoli è subito racconto, rabbia, lacrime, paura. E soprattutto orgoglio. I segni della guerra arrivano loro in diretta non solo dai media e dai social ma soprattutto dalle videochiamate con i figli, i nipotini, i parenti, e le immagini rimangono nei loro occhi e vengono fuori nelle loro parole. Chiedo di farci capire come si vive in queste ore stando lontane dagli affetti più cari sapendoli in pericolo, e Valentyna ammette che ieri, in casa da sola, è crollata: "Piango giorno e notte – dice guardando la foto della nipotina di due anni – e penso ai miei tre figli, ai parenti. Il cuore mi si spezza. Chiudo gli occhi e penso che sia un incubo, invece è tutto vero. Nel 21esimo secolo. Assurdo."

Le donne ucraine vogliono raccontare. Ne avvertono l'esigenza, a pelle, e subito è un profluvio di parole, una miscela contrastante di sentimenti che si alternano fra il pensiero di una nipotina che muove i primi passi e pronuncia le prime parole in un Paese sotto assedio, e la voglia di fare qualcosa: "Vogliamo combattere per la nostra Ucraina. Vogliamo essere indipendenti dalla Russia: questa guerra ora la vede tutto il mondo, ma è da decenni che va avanti questa crisi". Il racconto è una lezione di storia, pagine e pagine di decenni che noi "occidentali" non abbiamo mai studiato e non conosciamo, il dramma di quei popoli da Stalin in poi, situazioni che le cronache quotidiane non hanno svelato.
Una comunità straniera pacifica e silenziosa quella Ucraina nel nostro territorio, fatta di persone che sono partite in cerca di un'opportunità di lavoro. E che oggi diventano improvvisamente testimoni indiretti, attraverso i racconti dei loro cari rimasti in patria, dell'orrore che si sta consumando nel cuore dell'Europa, con modalità di una guerra in vecchio e cruento stile. "Stiamo malissimo per quello che sta succedendo. Non è giusto che muoiano i nostri bambini e i nostri cari. Putin deve togliere le mani dall'Ucraina" dicono all'unisono queste due donne che in patria hanno figli, nipoti, genitori, amici.

"Ci sentiamo più volte al giorno – spiegano – cercano di mostrarsi in qualche modo tranquilli (nelle aree delle nostre abitazioni, nell'Ucraina più occidentale, la situazione è ancora sotto controllo) ma la paura che tutto precipiti è forte". "Li ho sentiti poco fa - continua Valentyna - mi spiegano che la situazione è ancora tranquilla da loro, ma ho la sensazione che non mi dicano tutta la verità allo scopo di rassicurarmi. Stiamo combattendo contro una nazione grandissima e stiamo resistendo" conferma, con fierezza.

E l'Italia. L'Italia: "Noi amiamo la nostra terra, siamo lavoratori, patrioti. Io amo la mia terra e adoro anche l'Italia, perché l'Italia ha dato tanto per noi…Però deve aiutarci, l'Italia", la interrompe l'amica accanto.

Le chiediamo se le famiglie per cui lavora le stanno vicino e lei si commuove: "Mi stanno molto vicine, preoccupate per me e per la mia famiglia. Ho sentito tutto il calore degli italiani".
  • Attualità
Altri contenuti a tema
Inchiesta falsi diplomi, Lucia Catalano assolta in appello: «Non ha commesso il fatto» Inchiesta falsi diplomi, Lucia Catalano assolta in appello: «Non ha commesso il fatto» La Corte d'Appello di Reggio Calabria ribalta la condanna di primo grado
Miracolo della vita in Kenya: nasce un bimbo e lo chiamano Saverio, in ricordo di Lomolino Miracolo della vita in Kenya: nasce un bimbo e lo chiamano Saverio, in ricordo di Lomolino Una nuova vita che accende la speranza nel segno della memoria
Angiolina Conte compie 100 anni, tra le aderenti più longeve dell'Azione Cattolica diocesana Angiolina Conte compie 100 anni, tra le aderenti più longeve dell'Azione Cattolica diocesana La grande festa ieri a Bisceglie alla presenza del sindaco Angarano e la comunità parrocchiale
Torna l’ora solare: lancette indietro di un’ora nella notte tra sabato e domenica Torna l’ora solare: lancette indietro di un’ora nella notte tra sabato e domenica L'ora legale sarà ripristinata il 29 marzo 2026
ConTeStoLab, una giornata tra gli agrumi per famiglie e ragazzi con disabilità ConTeStoLab, una giornata tra gli agrumi per famiglie e ragazzi con disabilità L'associazione di Trani, Bisceglie e Ruvo regala un weekend all'aria aperta in Calabria
Libertà di stampa o oppressione alla stampa? Trani sostiene Ranucci Libertà di stampa o oppressione alla stampa? Trani sostiene Ranucci Tenutasi domenica la manifestazione solidale: “Siamo tutti Ranucci” 
Esplosione a Castel d'Azzano, l'abbraccio commosso di Trani per la scomparsa dei tre carabinieri Esplosione a Castel d'Azzano, l'abbraccio commosso di Trani per la scomparsa dei tre carabinieri A nome della comunità, le parole di Giovanni Paradiso
Angela Lisco di Trani compie 100 anni! Angela Lisco di Trani compie 100 anni! Un secolo di amore, famiglia e memoria
© 2001-2025 TraniViva è un portale gestito da InnovaNews srl. Partita iva 08059640725. Testata giornalistica telematica registrata presso il Tribunale di Trani. Tutti i diritti riservati.
TraniViva funziona grazie ai messaggi pubblicitari che stai bloccandoPer mantenere questo sito gratuito ti chiediamo disattivare il tuo AdBlock. Grazie.