Cronaca
Processo S&P, la Procura chiede la condanna dei big del rating
Due anni per l'ex presidente Sharma e tre per gli analisti
Trani - venerdì 20 gennaio 2017
10.48 Comunicato Stampa
Condannare a 2 anni di reclusione più 300mila euro di multa Deven Sharma in relazione ai fatti contestatigli tra maggio e luglio 2011; a 3 anni e 500mila euro di multa i 4 analisti per tutti i fatti contestati; nonché a 4 milioni e 647mila di euro la persona giuridica. Sono le richieste formulate oggi dal pm della Procura di Trani, Michele Ruggiero, per i cinque imputati nel processo Standard & Poor's in corso davanti al Tribunale collegiale. Gli ex manager e analisti dell'agenzia di rating, accusati di manipolazione aggravata e continuata del mercato: l'ex presidente mondiale, Deven Sharma, gli analisti Yann Le Pallec, Eileen Zhang, Franklin Crawford Gill e Moritz Kraemer. In particolare, sotto accusa è il doppio declassamento del debito sovrano dell'Italia operato da S&P il 13 gennaio 2012.
Dopo quasi un anno e mezzo di dibattimento, oggi l'accusa tiene la requisitoria finale con le richieste di condanna. Davanti ai giudici tranesi sono sfilati, in qualità di testi, personaggi eccellenti del panorama politico e finanziario italiano e non solo. Tra gli altri, ricordiamo gli ex premier Romano Prodi e Mario Monti, il ministro alle Finanze Giancarlo Padoan e il presidente della Consob, Giuseppe Vegas; mentre si rinunciò alla deposizione del presidente della Bce Mario Draghi in cambio dell'acquisizione al dibattimento le dichiarazione già rese dall'ex governatore di Bankitalia nel gennaio 2011, agli inquirenti nell'ambito dell'inchiesta sulle presunte manipolazioni di mercato operate dalle agenzie di rating. La scelta per evitare allo stesso di sottoporsi ai clamori mediatici che hanno, inevitabilmente, accompagnato le testimonianze degli altri personaggi.
Dopo quasi un anno e mezzo di dibattimento, oggi l'accusa tiene la requisitoria finale con le richieste di condanna. Davanti ai giudici tranesi sono sfilati, in qualità di testi, personaggi eccellenti del panorama politico e finanziario italiano e non solo. Tra gli altri, ricordiamo gli ex premier Romano Prodi e Mario Monti, il ministro alle Finanze Giancarlo Padoan e il presidente della Consob, Giuseppe Vegas; mentre si rinunciò alla deposizione del presidente della Bce Mario Draghi in cambio dell'acquisizione al dibattimento le dichiarazione già rese dall'ex governatore di Bankitalia nel gennaio 2011, agli inquirenti nell'ambito dell'inchiesta sulle presunte manipolazioni di mercato operate dalle agenzie di rating. La scelta per evitare allo stesso di sottoporsi ai clamori mediatici che hanno, inevitabilmente, accompagnato le testimonianze degli altri personaggi.