Politica

Pug "stroncato" dalla Regione. Bocciatura definitiva o rimando settembre?

L'intervento del circolo dei Verdi di Trani

«La Regione Puglia ha restituito al mittente il nuovo PUG della Città di Trani sottolineando alcune gravi incongruità urbanistiche ed alcune pesanti scelte ambientali, incompatibili con lo sviluppo armonico ed ecocompatibile della Città.
Abbiamo letto con stupore i primi commenti a caldo dell'Assessore all'Urbanistica Rag. Ninni De Toma in relazione alle prescrizioni al PUG richieste dalla Regione Puglia, che, a dire dello stesso, sono di piccola entità e facilmente risolvibili. Non siamo ovviamente dello stesso parere, perché il documento inviato dalla Regione Puglia parla chiaro: si tratta di una netta e totale stroncatura dell'intero Piano e non poteva essere altrimenti viste le carenze strutturali dello stesso più volte denunciate dai Verdi e sempre ignorate da questa Amministrazione che durante l'iter procedurale del piano ha sempre posto in risalto il carattere a suo dire innovativo dello stesso (perequazione, prezzi di mercato calmierati, standards urbanistici, ecc.), ignorando le voci di dissenso che parlavano di vera e propria cementificazione della città a vantaggio di pochi fortunati e censurando chi osava denunciare pubblicamente tutto questo ( come non ricordare il polverone che sollevò il gioco "Tranopoli" presentato in piazza della Repubblica dai Verdi?).
Entrando nel merito del documento inviato dalla Regione Puglia non può essere sottaciuta la evidenziata carenza del piano in riferimento a TUTTA la pianificazione regionale (PAI, PRAE, L.R. 20/2001, PUTT/p, piani di gestione rifiuti e bonifica aree inquinate) che emerge sotto il profilo sia strutturale che formale e che ha portato la Giunta Regionale a seguito di istruttoria del tecnico Responsabile del procedimento a richiedere al Comune di Trani di adeguare il PUG alle prescrizioni elencate nel documento. Ebbene, tali prescrizioni sono tutt'altro che di piccola entità, visto che la conclusione di una elaborata e articolata relazione tecnica sottolinea che il piano presenta una "carenza della parte strutturale e programmatica, sovradimensionamento del settore residenziale, carenza della tutela dei valori ambientali, storici e culturali del territorio, carenza della tutela della zona agricola, carenza relativa alla tutela del bene costa, carenza nella individuazione degli ATE e ATD".
In definitiva, un piano presentato negli ultimi anni con toni fin troppo trionfalistici da questa Amministrazione, sempre così propensa all'autocelebrazione, che sembrava dovesse annullare errori e carenze decennali nel campo urbanistico e che partorisce un piano che è carente sotto tutti i profili e che è addirittura peggiorativo rispetto al precedente: viene voglia di dire la montagna ha partorito il topolino!
Appare evidente che questa Amministrazione ha pensato di dover demagogicamente accontentare tutti. E allora che si costruisca pure in tutto il territorio! Via le zone agricole e avanti le zone agricole speciali (che altrove significano tutela del paesaggio rurale e a Trani invece realizzazione di villini attraverso un'esagerata parcellizzazione del territorio); sopraelevazioni perfino nel centro storico e senza alcuna regola, demolizioni e ricostruzioni nelle zone A2 (ex zona ottocentesca); nessun vincolo di inedificabilità sui beni storico-monumentali, neanche in quelli ormai inglobati nel centro abitato e che "stranamente", resistono ancora alla cementificazione selvaggia (vedi ad esempio Giardino Telesio abbandonato ai vandali e all'incuria e Giardino di villa Monetti dove quotidianamente spariscono alberi ed arbusti, come già segnalato dalla Legambiente Circolo di Trani agli Enti preposti che giustamente hanno confermato il rilevante valore storico-architettonico-ambientale degli stessi); nessun progetto di riqualificazione del porto e della costa in generale, che rischia di essere cementificata e senza alcuna regola (basti ricordare che non vi sono vincoli circa l'altezza massima degli edifici); nessuna indicazione sulle aree a standards che risultano anche tra l'altro sottodimensionate; nessun recupero delle cave dismesse, nessuna indicazione relativa alla mobilità urbana.
E' evidente che tale grave situazione è imputabile a questa Amministrazione che ha portato avanti questo progetto scellerato di aggressione del territorio incurante di critiche come anche di proposte migliorative, limitando il coinvolgimento dei cittadini e delle Associazioni a poche e male organizzate iniziative di pura facciata. Ed è proprio a cittadini ed Associazioni che noi Verdi ci rivolgiamo, per chiedere loro di avere più coraggio e di venire finalmente allo scoperto, perché ogni trasformazione del territorio incide in maniera determinante sulla nostra vita e su quella delle generazioni future.
Per questo mettiamo a disposizione dei cittadini e delle Associazioni tutto il corposo lavoro predisposto dai Verdi in questi anni, che si traduce in concrete proposte migliorative del Piano urbanistico, finalizzate al miglioramento della qualità della vita di tutti.Infine invitiamo l'amministrazione comunale a seguire strade diverse, nell'ambito della prossima conferenza di servizi, da quella palesata nel corso dell'incontro tenutosi il giorno 3 settembre con i Consiglieri di minoranza ed improntata ancora una volta all'autocelebrazione ed alla supponenza. Ciò nell'interesse di tutti i cittadini che aspettano uno strumento di tutela e di crescita del proprio territorio.»

Michele di Gregorio
Francesco Laurora
Verdi Trani
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