
Politica
Referendum del 12 e il 13 giugno, l'Idv si mobilita
«L’oscurantismo del Governo si combatte con una battente informazione». De Feudis: «il 70% degli italiani non sa del referedum»
Puglia - mercoledì 13 aprile 2011
«Secondo gli ultimi sondaggi, il 70% degli italiani non sa che il 12 e il 13 giugno si vota per il referendum né conosce i quesiti sui quali sono chiamati ad esprimersi» dichiara allarmato Sebastiano De Feudis, segretario regionale dell'Italia dei Valori. «L'Idv è stata promotrice, a livello nazionale, del referendum di giugno ma occorre dar vita ad una grande campagna di sensibilizzazione perché non si può rischiare di non raggiungere il quorum. Ecco perché chiediamo sia ai pugliesi che agli organi di stampa di dar vita ad una campagna informativa spontanea e capillare per far comprendere, a tutti, l'importanza di questo referendum: un unico "Si" per dire no al nucleare, no alla privatizzazione dell'acqua, no al legittimo impedimento».
«E' bene che gli italiani e i pugliesi sappiano che Berlusconi non farà passare gli spot né sulle reti Rai né su quelle di Mediaset - conclude De Feudis - ecco perché c'è bisogno della collaborazione di tutti. Nei prossimi due mesi l'Italia dei Valori continuerà ad informare i cittadini, come già fa da tempo, con gazebo e banchetti allestiti in tutta la Puglia e presso i quali sarà possibile avere delucidazioni sui quesiti referendari. Dalla nostra regione dobbiamo far arrivare al Governo un segnale fortissimo dicendo "No" al nucleare, alla privatizzazione dell'acqua e al legittimo impedimento».
«E' bene che gli italiani e i pugliesi sappiano che Berlusconi non farà passare gli spot né sulle reti Rai né su quelle di Mediaset - conclude De Feudis - ecco perché c'è bisogno della collaborazione di tutti. Nei prossimi due mesi l'Italia dei Valori continuerà ad informare i cittadini, come già fa da tempo, con gazebo e banchetti allestiti in tutta la Puglia e presso i quali sarà possibile avere delucidazioni sui quesiti referendari. Dalla nostra regione dobbiamo far arrivare al Governo un segnale fortissimo dicendo "No" al nucleare, alla privatizzazione dell'acqua e al legittimo impedimento».
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