
Cronaca
Nuova Andria - Carapelle, Carbutti: «Non capiamo il clamore»
Il Presidente del sodalizio andriese replica dopo il match degli Juniores
Trani - giovedì 12 febbraio 2015
16.39
Lo scorso mercoledì 4 febbraio, un fallo intenzionale a palla lontana ha letteralmente scatenato il caos sul campo in terra battuta del "Monsignor Addazzi" di Trani. Una vera e propria rissa all'interno del campo da calcio e la gara tra diversi atleti Juniores di Nuova Andria e Carapelle è stata sospesa, per una decina di minuti, dal direttore di gara. Quest'ultimo, inoltre, ha provveduto all'espulsione di due atleti, uno per parte. Tuttavia, per placare gli animi è stato necessario l'intervento delle Forze dell'Ordine.
Per il presidente della Nuova Andria, Vincenzo Carbutti, si è trattato semplicemente di "tanto rumore per nulla". «La partita tra le formazioni Juniores di Nuova Andria e Carapelle – ha spiegato - per noi è finita regolarmente al novantesimo e non capiamo l'intervento delle forze dell'ordine e tutto il clamore che si è venuto a creare. L'assenza di denunce e l'assenza di riserva scritta da parte delle due società ne sono la prova. Tutto si è risolto con una stretta di mano tra i due presidenti a testimoniare il buonissimo rapporto che intercorre tra le due società. Ancora ieri, ho colloquiato con il primo dirigente del Carapelle, Mario Tarantini, rammaricato come me, per quanto successo e per gli articoli sui media, su una questione di poco conto. Alla fine, infatti, le forze dell'ordine si sono limitate ad annotare i fatti che succedono con grande frequenza sui campi di gioco».
Una gran confusione, dunque, che però ha coinvolto solo ed esclusivamente i calciatori in campo, sedata dall'arbitro con due espulsioni dopo cinque minuti di interruzione del gioco. «Non giustifico assolutamente il parapiglia – ha concluso Carbutti – ma mi meraviglia l'intervento delle Forze dell'Ordine per così poco. Se così fosse, dovrebbero intervenire ad ogni partita di calcio dai giovanissimi alla serie A. Quanto successo non deve assolutamente mettere in discussione il grande lavoro che la Nuova Andria sta svolgendo a livello giovanile da anni e con successo, basandosi solo sul grande sacrificio e sul rispetto verso tutti. Proseguiremo per la nostra strada, con la speranza che questi rimangano solo equivoci».
Per il presidente della Nuova Andria, Vincenzo Carbutti, si è trattato semplicemente di "tanto rumore per nulla". «La partita tra le formazioni Juniores di Nuova Andria e Carapelle – ha spiegato - per noi è finita regolarmente al novantesimo e non capiamo l'intervento delle forze dell'ordine e tutto il clamore che si è venuto a creare. L'assenza di denunce e l'assenza di riserva scritta da parte delle due società ne sono la prova. Tutto si è risolto con una stretta di mano tra i due presidenti a testimoniare il buonissimo rapporto che intercorre tra le due società. Ancora ieri, ho colloquiato con il primo dirigente del Carapelle, Mario Tarantini, rammaricato come me, per quanto successo e per gli articoli sui media, su una questione di poco conto. Alla fine, infatti, le forze dell'ordine si sono limitate ad annotare i fatti che succedono con grande frequenza sui campi di gioco».
Una gran confusione, dunque, che però ha coinvolto solo ed esclusivamente i calciatori in campo, sedata dall'arbitro con due espulsioni dopo cinque minuti di interruzione del gioco. «Non giustifico assolutamente il parapiglia – ha concluso Carbutti – ma mi meraviglia l'intervento delle Forze dell'Ordine per così poco. Se così fosse, dovrebbero intervenire ad ogni partita di calcio dai giovanissimi alla serie A. Quanto successo non deve assolutamente mettere in discussione il grande lavoro che la Nuova Andria sta svolgendo a livello giovanile da anni e con successo, basandosi solo sul grande sacrificio e sul rispetto verso tutti. Proseguiremo per la nostra strada, con la speranza che questi rimangano solo equivoci».
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