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Territorio

Stadio, Caffarella contrario all'abbattimento della gradinata

«Realizziamo invece pista d'atletica e impianto d'illuminazione». Una nota sui programmi di rigenerazione urbana

Nel corso della recente conferenza stampa sugli ambiziosi progetti di rigenerazione urbana che l'amministrazione comunale vorrebbe sviluppare per candidare a finanziamento, il dirigente dell'ufficio tecnico comunale, Giuseppe Affatato, nell'ambito della riqualificazione del quartiere Alberolongo, aveva ipotizzato una parziale ristrutturazione dello stadio comunale con l'abbattimento della gradinata, seguendo le indicazioni del famoso progetto di Renzo Piano della fine degli anni '80.

Sull'argomento è intervenuto il consigliere comunale Franco Caffarella (già assessore allo sport della giunta Avantario). Caffarella ha presentato una interrogazione urgente indirizzata all'assessore allo sport ed all'assessore ai lavori pubblici, sottolineando come la realizzazione di una struttura polivalente nel corpo dello stadio non sia assolutamente in contrasto, visti gli spazi esistenti, con il mantenimento di gran parte delle opere presenti, gradinata compresa.

Caffarella spiega le sue perplessità: «Questa mia considerazione nasce, com'è noto, dall'aver seguito in prima persona durante l'Amministrazione Avantario, la pratica di agibilità dello stadio. Anche allora, qualcuno presentava questa idea di abbattimento della gradinata per dar posto a nuove strutture sportive. La concertazione con le società sportive calcistiche, allora portò ad altre soluzioni che tutt'oggi rendono lo stadio funzionale alle manifestazioni che vi si tengono. L'idea di valorizzare l'area, come nei desiderata del nobile tranese che nel secolo scorsò donò l'area di via Corato per farne un campo sportivo, mi vede favorevole, ma i finanziamenti dei piani di riqualificazione urbana, unitamente a quelli ottenibili dal credito sportivo (finora snobbati da questa amministrazione) devono essere dirottati per dare la piena agibilità alla gradinata, realizzare una pista di atletica e dotare lo stadio di impianto di illuminazione. A questo proposito rammento che presso Amet, sin dal 2002 sono presenti due progetti, a costi differenti a secondo della decisione da adottarsi, per dotare la struttura di questo ormai imprescindibile elemento, che sinora manca proprio a Trani, unica città del Sud ad avere una propria azienda elettrica».

«Resto pertanto disponibile ad un confronto – conclude Caffarella - per un miglioramento delle scelte che andranno ad adottarsi, che, come previsto dai piani di recupero urbano, dovranno essere preceduti da un vero confronto con il Consiglio comunale e prima ancora con i cittadini e le società sportive».
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  • Franco Caffarella
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