Religioni
Trani celebra oggi il giorno della memoria
Lectio magistralis in biblioteca di Ugo Villani. Riflessioni di Camero: «L'uomo deve riscattarsi per ciò che accadde»
Trani - sabato 26 gennaio 2013
9.55
Entrano nel vivo le celebrazioni del giorno della memoria, la ricorrenza internazionale del 27 gennaio per la commemorazione delle vittime del nazismo e dell'Olocausto. Complice il week end, in molte città gli appuntamenti sono stati spalmati su due giorni. A Trani, in biblioteca, alle 19 è in programma una lectio magistralis di Ugo Villani (docente di diritto internazionale all'università di Bari) sulla repressione internazionale del crimine di genocidio. Viene anche presentato e donato alla biblioteca il primo volume del recital di musica concentrazionaria scritta nei lager durante la seconda guerra mondiale.
L'opera musicale è a cura di Francesco Lotoro. Sono più di quattromila gli spartiti musicali composti nei campi di concentramento e recuperati attraverso un viaggio nelle capitali europee segnate dallo sterminio degli ebrei nel corso del secondo conflitto mondiale. Si tratta di una piccola parte di una fonte inesauribile di materiale musicale che il tempo ha purtroppo cancellato. Questo materiale è stato raccolto in un'enciclopedia discografica prima e in una cartacea dopo. Lotoro ha già avuto modo di presentare il Thesaurus della musica concentrazionaria in alcune scuole della Provincia. Si tratta di una fonte di documenti preziosa non solo per la cultura musicale ma anche per la storia e la letteratura del XX secolo, in quanto dimostra quali conseguenze abbiano causato la discriminazione e l'uccisione di musicisti ebrei di cui in pochi anni è scomparsa una intera generazione di compositori, direttori d'orchestra, quartettisti, solisti e virtuosi, jazzisti e uomini di spettacolo e varietà.
Al fianco di Lotoro, durante la sua visita in una scuola di Andria, c'era l'assessore provinciale Pompeo Camero che, come ogni anno, ha rivolto un messaggio agli studenti affinché possano riflettere su quanto accaduto 68 anni fa quando, con l'abbattimento dei cancelli di Auschtwitz, il mondo scoprì gli orrori dei campi di sterminio, rimanendo inorridito di fronte a quel che rimaneva di sei milioni di ebrei deportati e massacrati nei lager tedeschi. «Ancora oggi – dice Camero - non riusciamo a racchiudere in un concetto, in un aggettivo appropriato, l'orrore che la storia ci ha tramandato e che, non la Germania, ma l'uomo in quanto essere dotato di ragione, è stato in grado di concepire e realizzare con fredda determinazione. E' un pesante fardello che deve far sentir colpevole ogni essere umano, che deve spingere ognuno di noi al riscatto, al desiderio, anzi alla necessità, di dover dimostrare ogni giorno che questa generazione è migliore, che le discriminazioni non albergano più tra noi, che la solidarietà ed il rispetto dei diritti fondamentali dell'uomo, sono alla base delle relazioni sociali nell'ambito dello stesso Paese e nelle relazioni internazionali».
Purtroppo si verificano tuttora episodi sintomatici di un razzismo strisciante, sempre pronto a dare segni di vitalità. «Sono segnali preoccupanti – spiega Camero - e che ci devono far riflettere ed indurre a non abbassare la guardia, che devono spingere i governanti a stroncare sul nascere fenomeni inaccettabili, dai quali possono solo scaturire nuove tragedie umane. Questo è il senso da dare al giorno della memoria: non certo una ripetitiva commemorazione ma l'esigenza di verificare se dell'orrendo olocausto è rimasta solo una brutta pagina di storia oppure se il germe del razzismo è ancora tra noi, se prospera ancora in menti malate».
L'opera musicale è a cura di Francesco Lotoro. Sono più di quattromila gli spartiti musicali composti nei campi di concentramento e recuperati attraverso un viaggio nelle capitali europee segnate dallo sterminio degli ebrei nel corso del secondo conflitto mondiale. Si tratta di una piccola parte di una fonte inesauribile di materiale musicale che il tempo ha purtroppo cancellato. Questo materiale è stato raccolto in un'enciclopedia discografica prima e in una cartacea dopo. Lotoro ha già avuto modo di presentare il Thesaurus della musica concentrazionaria in alcune scuole della Provincia. Si tratta di una fonte di documenti preziosa non solo per la cultura musicale ma anche per la storia e la letteratura del XX secolo, in quanto dimostra quali conseguenze abbiano causato la discriminazione e l'uccisione di musicisti ebrei di cui in pochi anni è scomparsa una intera generazione di compositori, direttori d'orchestra, quartettisti, solisti e virtuosi, jazzisti e uomini di spettacolo e varietà.
Al fianco di Lotoro, durante la sua visita in una scuola di Andria, c'era l'assessore provinciale Pompeo Camero che, come ogni anno, ha rivolto un messaggio agli studenti affinché possano riflettere su quanto accaduto 68 anni fa quando, con l'abbattimento dei cancelli di Auschtwitz, il mondo scoprì gli orrori dei campi di sterminio, rimanendo inorridito di fronte a quel che rimaneva di sei milioni di ebrei deportati e massacrati nei lager tedeschi. «Ancora oggi – dice Camero - non riusciamo a racchiudere in un concetto, in un aggettivo appropriato, l'orrore che la storia ci ha tramandato e che, non la Germania, ma l'uomo in quanto essere dotato di ragione, è stato in grado di concepire e realizzare con fredda determinazione. E' un pesante fardello che deve far sentir colpevole ogni essere umano, che deve spingere ognuno di noi al riscatto, al desiderio, anzi alla necessità, di dover dimostrare ogni giorno che questa generazione è migliore, che le discriminazioni non albergano più tra noi, che la solidarietà ed il rispetto dei diritti fondamentali dell'uomo, sono alla base delle relazioni sociali nell'ambito dello stesso Paese e nelle relazioni internazionali».
Purtroppo si verificano tuttora episodi sintomatici di un razzismo strisciante, sempre pronto a dare segni di vitalità. «Sono segnali preoccupanti – spiega Camero - e che ci devono far riflettere ed indurre a non abbassare la guardia, che devono spingere i governanti a stroncare sul nascere fenomeni inaccettabili, dai quali possono solo scaturire nuove tragedie umane. Questo è il senso da dare al giorno della memoria: non certo una ripetitiva commemorazione ma l'esigenza di verificare se dell'orrendo olocausto è rimasta solo una brutta pagina di storia oppure se il germe del razzismo è ancora tra noi, se prospera ancora in menti malate».