Cronaca
Una bomba ecologica fra Trani e Bisceglie
In contrada Carrara delle monache abbandonati rifiuti pericolosi. Foto. Questa mattina sopralluogo con l'assessore all'ambiente Pina Chiarello
Trani - mercoledì 15 giugno 2011
11.38
Non solo buste dell'immondizia, i classici materassi o gli scheletri di vecchie televisioni. In contrada Carrara delle monache, sulla vecchia via che collega Trani a Bisceglie, c'è il serio rischio che possa esplodere da un momento all'altro una vera e propria bomba ecologica. Eternit buttato in ordine sparso nei campi, medicinali, ma soprattutto bidoncini, presumibilmente contenenti cloruro di polivinile (pvc).
E' questo il risultato di un sopralluogo compiuto questa mattina sul posto dall'assessore all'ambiente del Comune di Trani, Pina Chiarello, su sollecitazione dei residenti della zona, sia tranesi che biscegliesi. Una parte, fin dall'anno scorso, si era rivolta all'amministrazione denunciando (anche con l'ausilio di foto) lo stato di degrado dei terreni diventati meta privilegiata di incalliti sversatori di rifiuti. Una costante su quella strada. Camion e camion che si fermano e scaricano prima di andar via, in particolar modo di notte, lontani da occhi indiscreti. L'amministrazione aveva provveduto a segnalare il problema alla procura di Trani ma nulla è cambiato.
«L'amministrazione può fare ben poco – dice la Chiarello – se non emettere delle ordinanze. Ecco perché ho voluto denunciare la situazione, auspicando così che le autorità preposte possano prendere coscienza della gravità del problema ed intervenire in qualche modo con gli strumenti a loro disposizione».
Lungo tutta la strada, lo spettacolo è deprimente. In particolare, nei pressi della lugubre villa Pausa, sono stati abbandonati una dozzina di bidoncini ancora sigillati. «Se dovesse trattarsi di pvc – spiega un assiduo frequentatore di quei posti – rischieremmo un disastro ambientale. Quel materiale è estremamente pericoloso. In caso di incendio libererebbe una quantità di diossina impressionante». L'amministrazione, come ha sottolineato la Chiarello, ha emanato delle ordinanze fra cui quella per la prevenzione dei roghi. L'applicazione rischia però di trasformarsi in un boomerang. «Per non incorrere in sanzioni – ci spiegano – molti proprietari hanno provveduto all'aratura dei terreni senza togliere i rifiuti. In questo modo, tantissimo materiale è finito insabbiato. Siamo seriamente preoccupati».
E' questo il risultato di un sopralluogo compiuto questa mattina sul posto dall'assessore all'ambiente del Comune di Trani, Pina Chiarello, su sollecitazione dei residenti della zona, sia tranesi che biscegliesi. Una parte, fin dall'anno scorso, si era rivolta all'amministrazione denunciando (anche con l'ausilio di foto) lo stato di degrado dei terreni diventati meta privilegiata di incalliti sversatori di rifiuti. Una costante su quella strada. Camion e camion che si fermano e scaricano prima di andar via, in particolar modo di notte, lontani da occhi indiscreti. L'amministrazione aveva provveduto a segnalare il problema alla procura di Trani ma nulla è cambiato.
«L'amministrazione può fare ben poco – dice la Chiarello – se non emettere delle ordinanze. Ecco perché ho voluto denunciare la situazione, auspicando così che le autorità preposte possano prendere coscienza della gravità del problema ed intervenire in qualche modo con gli strumenti a loro disposizione».
Lungo tutta la strada, lo spettacolo è deprimente. In particolare, nei pressi della lugubre villa Pausa, sono stati abbandonati una dozzina di bidoncini ancora sigillati. «Se dovesse trattarsi di pvc – spiega un assiduo frequentatore di quei posti – rischieremmo un disastro ambientale. Quel materiale è estremamente pericoloso. In caso di incendio libererebbe una quantità di diossina impressionante». L'amministrazione, come ha sottolineato la Chiarello, ha emanato delle ordinanze fra cui quella per la prevenzione dei roghi. L'applicazione rischia però di trasformarsi in un boomerang. «Per non incorrere in sanzioni – ci spiegano – molti proprietari hanno provveduto all'aratura dei terreni senza togliere i rifiuti. In questo modo, tantissimo materiale è finito insabbiato. Siamo seriamente preoccupati».