Territorio
«Via Finanzieri, palazzo costruito nel rispetto delle norme»
Lettera in redazione del legale rappresentante della società Edifico. La zona è residenziale: lo sancisce sia il pug del 2009 che il prg del 1970
Trani - venerdì 1 marzo 2013
9.25
«Punta Perotti a Trani? Non scherziamo». Francesco De Mango, ingegnere e rappresentante legale della società Edifico, risponde al nostro lettore che aveva posto dubbi di varia natura sull'edificio in costruzione in via Finanzieri.
«Le inesattezze contenute in quella lettera – spiega De Mango - sono notevoli, gravi e provocano profondo rammarico in chi, essendo interessato direttamente alla questione, le legge. Va subito fatta una distinzione tra quelle che sono le considerazioni personali di un qualsiasi cittadino, tutte rispettabili in un sistema democratico, ed il rispetto delle normative e delle leggi vigenti. È assurdo confondere quella che è un'opinione personale con un'ipotesi di reato e quando tutto questo colpisce un giovane imprenditore che con molto coraggio sta investendo in una zona completamente e totalmente degradata, che ha bonificato a proprie spese, fa ancora più male».
De Mango racconta la storia di quel palazzo: «Le scelte urbanistiche a Trani sono recenti: l'approvazione del piano urbanistico generale è del 2009. In quella sede, le associazioni, i partiti, i cittadini, hanno fatto le loro osservazioni, ma, una volta approvato uno strumento urbanistico, come tutte le leggi, va rispettato ed applicato. Tra l'altro va fatto notare che l'attuale pug non ha modificato la destinazione residenziale di quei suoli rispetto a quanto previsto dal piano regolatore del 1970, anzi ne ha aumentato l'indice di fabbricabilità. Dunque, ci troviamo di fronte (per quella zona come per le altre maglie vicine) ad indicazioni ultraquarantennali ed è piuttosto strano che oggi qualcuno contesti quelle scelte fatte dalle amministrazioni tranesi. Inoltre l'area in oggetto è stata inclusa nel 2011 nei programmi integrati di rigenerazione urbana di cui si è data ampia partecipazione, anche attraverso l'organizzazione di forum cittadini puntualmente andati pressoché deserti come si è letto su questo sito».
Entrando nel merito, De Mango osserva come l'opera in costruzione abbia avuto una lunga gestazione in quanto il primo progetto è del luglio 2005. Il piano regolatore generale dell'epoca tipizzava come zona moderna quei suoli e quindi era necessaria una soluzione condivisa tra i proprietari dell'intera maglia interessata e cioè l'impresa di cui De Mango è legale rappresentante, l'Agenzia del demanio ed il Comune di Trani. «Senza dilungarsi su tutto l'iter percorso (le varie conferenze di servizio, i sopralluoghi in loco con i rappresentanti degli Enti interessati, la vendita del suolo comunale mediante gara pubblica ad un'impresa che poi rinunciò all'acquisto, l'interessamento dell'Arma dei Carabinieri per l'acquisizione del suolo comunale) una volta pervenuti ad una proposta di soluzione urbanistica dell'intera maglia, anche con la riqualificazione urbana della stessa, con l'approvazione del nuovo piano urbanistico fu eliminato l'obbligo della convenzione tra i proprietari della maglia e quindi la Edifico ritenne, nell'agosto del 2010, di presentare istanza per la realizzazione di un fabbricato il cui progetto comunque ricalcava quanto previsto in precedenza. Dopo aver adempiuto a tutti gli obblighi previsti è stato ritirato il permesso di costruire. Per chi volesse documentarsi è il 42/2012 del 5 luglio2012».
Infine, De Mango fornisce degli ultimi chiarimenti inerenti il progetto: «Si tratta di una zona residenziale di completamento B e quindi non è prevista alcuna valutazione di impatto ambientale. Non c'è nessun vincolo che interessi la Soprintendenza, diversamente il Comune di Trani avrebbe dovuto chiedere il relativo nulla osta. E' stato rispettato quanto previsto dall'articolo 55 del Codice della navigazione, con l'interessamento della Capitaneria di porto di Molfetta, dell'ufficio della Dogana e di tutti gli altri Enti deputati. Il fabbricato in costruzione è completamente all'interno della proprietà privata e non è stata invasa alcuna sede stradale, a parte l'occupazione temporanea per il cantiere».
«Le inesattezze contenute in quella lettera – spiega De Mango - sono notevoli, gravi e provocano profondo rammarico in chi, essendo interessato direttamente alla questione, le legge. Va subito fatta una distinzione tra quelle che sono le considerazioni personali di un qualsiasi cittadino, tutte rispettabili in un sistema democratico, ed il rispetto delle normative e delle leggi vigenti. È assurdo confondere quella che è un'opinione personale con un'ipotesi di reato e quando tutto questo colpisce un giovane imprenditore che con molto coraggio sta investendo in una zona completamente e totalmente degradata, che ha bonificato a proprie spese, fa ancora più male».
De Mango racconta la storia di quel palazzo: «Le scelte urbanistiche a Trani sono recenti: l'approvazione del piano urbanistico generale è del 2009. In quella sede, le associazioni, i partiti, i cittadini, hanno fatto le loro osservazioni, ma, una volta approvato uno strumento urbanistico, come tutte le leggi, va rispettato ed applicato. Tra l'altro va fatto notare che l'attuale pug non ha modificato la destinazione residenziale di quei suoli rispetto a quanto previsto dal piano regolatore del 1970, anzi ne ha aumentato l'indice di fabbricabilità. Dunque, ci troviamo di fronte (per quella zona come per le altre maglie vicine) ad indicazioni ultraquarantennali ed è piuttosto strano che oggi qualcuno contesti quelle scelte fatte dalle amministrazioni tranesi. Inoltre l'area in oggetto è stata inclusa nel 2011 nei programmi integrati di rigenerazione urbana di cui si è data ampia partecipazione, anche attraverso l'organizzazione di forum cittadini puntualmente andati pressoché deserti come si è letto su questo sito».
Entrando nel merito, De Mango osserva come l'opera in costruzione abbia avuto una lunga gestazione in quanto il primo progetto è del luglio 2005. Il piano regolatore generale dell'epoca tipizzava come zona moderna quei suoli e quindi era necessaria una soluzione condivisa tra i proprietari dell'intera maglia interessata e cioè l'impresa di cui De Mango è legale rappresentante, l'Agenzia del demanio ed il Comune di Trani. «Senza dilungarsi su tutto l'iter percorso (le varie conferenze di servizio, i sopralluoghi in loco con i rappresentanti degli Enti interessati, la vendita del suolo comunale mediante gara pubblica ad un'impresa che poi rinunciò all'acquisto, l'interessamento dell'Arma dei Carabinieri per l'acquisizione del suolo comunale) una volta pervenuti ad una proposta di soluzione urbanistica dell'intera maglia, anche con la riqualificazione urbana della stessa, con l'approvazione del nuovo piano urbanistico fu eliminato l'obbligo della convenzione tra i proprietari della maglia e quindi la Edifico ritenne, nell'agosto del 2010, di presentare istanza per la realizzazione di un fabbricato il cui progetto comunque ricalcava quanto previsto in precedenza. Dopo aver adempiuto a tutti gli obblighi previsti è stato ritirato il permesso di costruire. Per chi volesse documentarsi è il 42/2012 del 5 luglio2012».
Infine, De Mango fornisce degli ultimi chiarimenti inerenti il progetto: «Si tratta di una zona residenziale di completamento B e quindi non è prevista alcuna valutazione di impatto ambientale. Non c'è nessun vincolo che interessi la Soprintendenza, diversamente il Comune di Trani avrebbe dovuto chiedere il relativo nulla osta. E' stato rispettato quanto previsto dall'articolo 55 del Codice della navigazione, con l'interessamento della Capitaneria di porto di Molfetta, dell'ufficio della Dogana e di tutti gli altri Enti deputati. Il fabbricato in costruzione è completamente all'interno della proprietà privata e non è stata invasa alcuna sede stradale, a parte l'occupazione temporanea per il cantiere».