via Rossini
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Vita di città

A Trani è Bronx in pieno centro, tra coltelli, spaccio, violenza

Non solo periferia, tra via San Giorgio e Piazza Teatro la sera e Ia notte sono "terra di nessuno"

Facile puntare il dito e dire vandali, facile chiudere gli occhi come quella telecamera puntata su via Rossini, bretella che collega Piazza Teatro a via San Giorgio. Di giorno, quest'ultima in particolare, quasi un salotto buono della città; di notte terra di nessuno, in cui la violenza è manifestata da gang di giovani potentemente e impunemente contro cose e persone, ma soprattutto contro se stessi, contro questa "gioventù bruciata " che è sempre più necessario cercare di recuperare.

Non pubblichiamo volutamente le foto di lame di coltelli, lunghe anche venticinque centimetri, non pubblichiamo le fotografie di assalti e botte di tanti contro uno, non pubblichiamo le immagini delle fotografie che documentano spaccio, che riprendono i momenti in cui vengono inferti danni agli arredi urbani e alle automobili parcheggiate, spesso da ignari turisti; né dello scempio che viene fatto dei rifiuti conferiti dai residenti, bruciati o lanciati sui balconi, facili tiri al bersaglio di questi ragazzi.

Non le pubblichiamo perché quei residenti, ma anche i passanti sorpresi a fotografare quelle malefatte o i proprietari delle auto danneggiate non solo hanno depositato quelle immagini alle autorità giudiziarie, ma anche perché non vogliamo che ci siano ritorsioni contro di loro.

Alle pagine di una testata giornalistica non sta il compito di fare giustizia, di incitare ad azioni punitive: semmai di ricordare quanto questi fenomeni siano un grido di dolore e di allarme anche di questa Città che richiede rimedi alla fonte più profonda di questi malesseri.

E di indurre a riflessioni anche alla luce del grave fatto di cronaca che ha di recente sconvolto la comunità cittadina, che ha più attinenza con questo tipo di fenomeni di quanto si possa immaginare.

I residenti hanno più volte denunciato alle autorità questo stato delle cose con dovizia di particolari, spesso davvero agghiaccianti, ma non sembra che alcun tipo di controllo venga di conseguenza effettuato.

È ovvio che non sia facile gestire una cosa del genere, nessuno lo pensa, anzi, è opinione comune che sia una emergenza grave, urgentissima e complessa da affrontare. Il problema è che la risposta finora è una telecamera che sembra cieca e una impotenza nelle forze dell'ordine ad arginare un fenomeno che non fa che allargarsi a macchia d'olio.

Oltretutto il problema in più è che non è semplicemente un'azione punitiva quella che va immaginata per arginare questi episodi, che finirebbero soltanto con lo spostarsi nelle periferie, dove già oltretutto sono ben presenti, ma forse più l'attuazione di politiche giovanili evidentemente oggi insufficienti.

Sarebbe come curare con un antidolorifico le fratture multiple di un corpo umano.

Negli ultimi tre anni a Trani sta dilagando una violenza che è solo destinata ad allargarsi a macchia d'olio, se non si crea un tavolo di concerto con le città viciniore anche per una gioventù che con questa violenza chiede solo aiuto. Facile condannare, arrestare, punire. Sarebbe, forse, più opportuno un tavolo congiunto di servizi sociali, di autorità sanitarie, giuridiche, ma anche scolastiche, sportive, imprenditoriali. Una Task Force di emergenza a 360 gradi per attuare politiche giovanili per quella che si prospetta ogni anno di più l'emergenza più grave della nostra Città.

Le ire di domani, perpetrate anche nelle famiglie, le rabbie sopite che magari culminano in tragedie che si potrebbero definire morti annunciate, i fuochi sotto la cenere che vengono repressi e non risolti, magari affrontati con qualche mese o qualche anno di carcere o TSO presi e lasciati, stanno nell'incuria verso il mondo giovanile di oggi.
  • Atti vandalici
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