Politica
Area La Pietra, per gli ambientalisti «una vittoria a metà»
Il commento dei Verdi di Trani sulla ritipizzazione dell'ex oleificio
Trani - venerdì 25 giugno 2010
Storica svolta per l'area dell'ex oleificio La Pietra dopo l'approvazione del relativo Piano urbanistico esecutivo (Pue) nella seduta del 22 giugno scorso: anziché area verde, come avevano sempre chiesto gli ambientalisti, è prevista anche l'edificazione di tre corpi di fabbrica. Il provvedimento, che dovrà tornare in Consiglio comunale per la definitiva approvazione, ha segnato definitivamente il destino della famosa area "La Pietra" per la quale era stata chiesta e tentata, nel corso degli ultimi 20, ogni forma di tutela.
«Infatti ritenevamo e riteniamo – spiega il capogruppo consiliare dei Verdi, Michele di Gregorio - che la posizione strategica dell'area avrebbe dovuto imporre all'amministrazione comunale scelte che tenessero conto delle esigenze non solo del quartiere ma di tutta la città, legate alla mancanza di spazi verdi per farla diventare un secondo parco pubblico dopo quello della Villa comunale. In realtà, l'area di proprietà privata ha subito una sorte ben diversa per la cronica e solita mancanza di risorse finanziarie del Comune che, secondo quanto sostenuto dagli amministratori, non poteva oberarsi del necessario esborso finanziario. Per riuscire nel miracolo si sarebbero potute tentare altre vie, comunque: spostamento delle volumetrie, esproprio di almeno una parte del terreno, salvaguardia della storica ciminiera, etc. Ma ciò non potrà essere e ci rimane la soddisfazione di avere, con l'aiuto dell'ex consigliere comunale Ferrara, ottenuto, tanti anni addietro, il vincolo della Sovrintendenza su almeno una parte dell'area che comprende l'area verde a ridosso del passaggio a livello ferroviario, la villa Bini, il vecchio hangar: tutti questi spazi saranno ristrutturati e tutelati. Su tutto il resto si avvierà la edificazione dell'area». Il problema sarà quello che accadrà d'ora in poi.
«Ci auguriamo – dice il consigliere comunale dei Verdi, Francesco Laurora - che chi dovrà controllare il rispetto dei criteri previsti nella convenzione di edificazione e il rispetto dei vincoli, lo faccia con costanza ed efficacia. Noi, tranquilli per aver fatto quello che potevano fare nell'interesse di tutta la collettività, dopo il rimpianto di quello che poteva essere e non è stato, vigileremo nell'interesse dei cittadini».
«Infatti ritenevamo e riteniamo – spiega il capogruppo consiliare dei Verdi, Michele di Gregorio - che la posizione strategica dell'area avrebbe dovuto imporre all'amministrazione comunale scelte che tenessero conto delle esigenze non solo del quartiere ma di tutta la città, legate alla mancanza di spazi verdi per farla diventare un secondo parco pubblico dopo quello della Villa comunale. In realtà, l'area di proprietà privata ha subito una sorte ben diversa per la cronica e solita mancanza di risorse finanziarie del Comune che, secondo quanto sostenuto dagli amministratori, non poteva oberarsi del necessario esborso finanziario. Per riuscire nel miracolo si sarebbero potute tentare altre vie, comunque: spostamento delle volumetrie, esproprio di almeno una parte del terreno, salvaguardia della storica ciminiera, etc. Ma ciò non potrà essere e ci rimane la soddisfazione di avere, con l'aiuto dell'ex consigliere comunale Ferrara, ottenuto, tanti anni addietro, il vincolo della Sovrintendenza su almeno una parte dell'area che comprende l'area verde a ridosso del passaggio a livello ferroviario, la villa Bini, il vecchio hangar: tutti questi spazi saranno ristrutturati e tutelati. Su tutto il resto si avvierà la edificazione dell'area». Il problema sarà quello che accadrà d'ora in poi.
«Ci auguriamo – dice il consigliere comunale dei Verdi, Francesco Laurora - che chi dovrà controllare il rispetto dei criteri previsti nella convenzione di edificazione e il rispetto dei vincoli, lo faccia con costanza ed efficacia. Noi, tranquilli per aver fatto quello che potevano fare nell'interesse di tutta la collettività, dopo il rimpianto di quello che poteva essere e non è stato, vigileremo nell'interesse dei cittadini».
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