Politica
Ato e rifiuti, Tarantini: «Risponderemo all’ingiustizia con la giustizia»
La proposta: da 40,60 euro a tonnellata a 49 euro
Trani - mercoledì 26 maggio 2010
Un adeguamento di appena 9 euro a tonnellata (dagli attuali 40,60 euro a 49 euro) ha fatto venire l'orticaria ai componenti dell'assemblea dell'Ato e mandato su tutte le furie il sindaco di Trani, Giuseppe Tarantini, che ha deciso di dimettersi da presidente dell'autorità di bacino Bari 1.
La proposta di aumentare lievemente la tariffa (comunque la più bassa di Puglia, atteso che da altre parti si paga non meno di 70 euro a tonnellata) ha visto schierate, dalla parte di Trani, solo Andria e Canosa. Tutti gli altri membri dell'assemblea hanno optato per il rinvio, lasciando così inalterata la tariffa, inchiodata su un prezzo anacronistico, fissato nel lontano 2002.
«Non posso presiedere assemblee che adottano dei criteri ingiusti e poco etici, così come non posso fare da spettatore mentre affossano un'azienda pubblica di proprietà dei cittadini di Trani. Mi sono dimesso da presidente ma resto nell'assemblea per perorare dall'interno la causa della mia comunità. All'ingiustizia si risponde senza reazioni emotive ma con la giustizia. L'Amiu, attraverso i suoi legali, vedrà quale soluzione intraprendere per far valere un suo sacrosanto diritto. Se l'azienda dovesse vivere solo dai proventi della discarica sarebbe già al collasso. Il conferimento in discarica ha dei costi enormemente cresciuti negli ultimi anni, la gran parte dei componenti dell'assemblea finge, evidentemente, di non saperlo. Io però ho il dovere di tutelare gli interessi della mia città che rivendica un dignitoso ristoro per il danno ambientale che subisce per il costante conferimento nella nostra discarica di centinaia di migliaia di tonnellate».
La proposta di aumentare lievemente la tariffa (comunque la più bassa di Puglia, atteso che da altre parti si paga non meno di 70 euro a tonnellata) ha visto schierate, dalla parte di Trani, solo Andria e Canosa. Tutti gli altri membri dell'assemblea hanno optato per il rinvio, lasciando così inalterata la tariffa, inchiodata su un prezzo anacronistico, fissato nel lontano 2002.
«Non posso presiedere assemblee che adottano dei criteri ingiusti e poco etici, così come non posso fare da spettatore mentre affossano un'azienda pubblica di proprietà dei cittadini di Trani. Mi sono dimesso da presidente ma resto nell'assemblea per perorare dall'interno la causa della mia comunità. All'ingiustizia si risponde senza reazioni emotive ma con la giustizia. L'Amiu, attraverso i suoi legali, vedrà quale soluzione intraprendere per far valere un suo sacrosanto diritto. Se l'azienda dovesse vivere solo dai proventi della discarica sarebbe già al collasso. Il conferimento in discarica ha dei costi enormemente cresciuti negli ultimi anni, la gran parte dei componenti dell'assemblea finge, evidentemente, di non saperlo. Io però ho il dovere di tutelare gli interessi della mia città che rivendica un dignitoso ristoro per il danno ambientale che subisce per il costante conferimento nella nostra discarica di centinaia di migliaia di tonnellate».
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