Vita di città
Impianto di biometano a Trani, botta e risposta tra Lima (FdI) e il Sindaco
Il consigliere: «Non rispettata la volontà politica della città». Bottaro: «Ricorreremo al TAR»
Trani - mercoledì 29 gennaio 2020
6.47
«Dopo aver sventato lo sbarco (momentaneo) di Amiu a Cerignola, ecco che Trani torna oggetto di interesse in materia di rifiuti». A sottolinearlo è il consigliere comunale di FdI-An, Raimondo Lima. «Da una determina dirigenziale della Bat - spiega - si evince il rilascio dell'autorizzazione per un impianto di produzione di biometano (per mezzo di "forsu": Frazione Organica del Rifiuto Solido Urbano, materiale riveniente dalla raccolta differenziata dell'organico) in territorio tranese. Questa volta l'impianto è privato. Questa volta non c'è Amiu. Non c'è una società partecipata pubblica. L'autorizzazione è della provincia Bat (del presidente Lodispoto) e della Regione Puglia (Emiliano).
Cosa dice ora l'assessore all'ambiente Di Gregorio? E Bottaro? E i consiglieri provinciali di maggioranza? Cosa ce ne facciamo del sostegno di Lodispoto per la candidatura di Trani a capitale della cultura se poi lo stesso a quanto pare non rispetta la volontà politica di Trani su un argomento delicato come questo? Per onestà intellettuale ricordo che a fine agosto (almeno formalmente) l'amministrazione Bottaro si era espressa negativamente rimandando la decisione alla provincia (per la precisione la motivazione del diniego si basava sul contrasto agli indici e parametri delle norme tecniche di attuazione del Pug vigente).
Poi cosa è cambiato? Da agosto ad oggi, gli unici cambiamenti sono stati principalmente due : è stato eletto un nuovo presidente della provincia (Lodispoto) e c'è stato un altro tentativo di portare il provvedimento in consiglio comunale l'11 novembre 2019 (provvedimento ritirato dall'amministrazione). Lo ribadisco. La questione della candidatura di "Trani a capitale della cultura" è solo un'arma di distrazione di massa. Le sinistre vogliono Trani capitale dei rifiuti. Facciamoci rispettare», conclude Lima.
Immediata è stata la risposta del primo cittadino Amedeo Bottaro sulla questione. «Un anno fa avevamo espresso in conferenza di servizi la posizione contraria del Comune di Trani al rilascio del provvedimento autorizzativo per la realizzazione ed esercizio di un impianto di produzione di biometano in località Casarossa. La linea non cambia: ricorreremo al Tar per impugnare la determinazione adottata dalla Provincia. Così come accaduto per la Ecoerre, non abbasseremo la guardia».
Cosa dice ora l'assessore all'ambiente Di Gregorio? E Bottaro? E i consiglieri provinciali di maggioranza? Cosa ce ne facciamo del sostegno di Lodispoto per la candidatura di Trani a capitale della cultura se poi lo stesso a quanto pare non rispetta la volontà politica di Trani su un argomento delicato come questo? Per onestà intellettuale ricordo che a fine agosto (almeno formalmente) l'amministrazione Bottaro si era espressa negativamente rimandando la decisione alla provincia (per la precisione la motivazione del diniego si basava sul contrasto agli indici e parametri delle norme tecniche di attuazione del Pug vigente).
Poi cosa è cambiato? Da agosto ad oggi, gli unici cambiamenti sono stati principalmente due : è stato eletto un nuovo presidente della provincia (Lodispoto) e c'è stato un altro tentativo di portare il provvedimento in consiglio comunale l'11 novembre 2019 (provvedimento ritirato dall'amministrazione). Lo ribadisco. La questione della candidatura di "Trani a capitale della cultura" è solo un'arma di distrazione di massa. Le sinistre vogliono Trani capitale dei rifiuti. Facciamoci rispettare», conclude Lima.
Immediata è stata la risposta del primo cittadino Amedeo Bottaro sulla questione. «Un anno fa avevamo espresso in conferenza di servizi la posizione contraria del Comune di Trani al rilascio del provvedimento autorizzativo per la realizzazione ed esercizio di un impianto di produzione di biometano in località Casarossa. La linea non cambia: ricorreremo al Tar per impugnare la determinazione adottata dalla Provincia. Così come accaduto per la Ecoerre, non abbasseremo la guardia».