
Territorio
Banda larga, Trani è una delle città interessate dal progetto
148 Comuni pugliesi coperti, 8 sono della Provincia di Barletta-Andria-Trani
Trani - martedì 17 febbraio 2015
7.21
Trani è uno dei 148 Comuni pugliesi interessati dal progetto della banda larga che permetterà ai cittadini, alle pubbliche amministrazioni e alle aziende di navigare con una capacità di banda da un minimo di 30 megabit per secondo a un massimo di 100 megabit per secondo. La Puglia è la quarta regione, dopo Campania, Molise e Calabria, ad avviare i lavori per la realizzazione della nuova rete a banda ultralarga.
L'opera, presentata ieri a Bari da Nichi Vendola, Presidente della Regione Puglia, da Giuseppe Recchi, Presidente di Telecom Italia e da Salvatore Lombardo, Amministratore Delegato di Infratel Italia, sarà realizzata da Telecom Italia, vincitrice del "Bando regionale per lo sviluppo della rete a Banda Ultra Larga nella Regione Puglia", emesso dal Ministero dello Sviluppo Economico, che prevede un finanziamento pubblico di 61,7 milioni di euro, a cui si aggiungono 33,3 milioni di euro di investimento da parte di Telecom Italia. Il progetto, presentato da Telecom Italia prevede, entro il primo semestre 2016, la copertura di 148 nuovi comuni e Telecom Italia adeguerà 192 centrali che permetteranno di abilitare oltre 1,2 milioni di unità immobiliari alla connettività a 30 megabit al secondo e più di 1100 edifici a 100 megabit al secondo. Tra i 148 Comuni interessati, 38 sono nella Provincia di Bari, 17 nella Provincia di Brindisi, 18 nella Provincia di Foggia, 45 nella Provincia di Lecce e 22 nella Provincia di Taranto, 8 nella Provincia di Barletta-Andria-Trani: nella nostra Provincia saranno interessati le città di Bisceglie, Canosa di Puglia, Margherita, Minervino Murge, San Ferdinando, Spinazzola, Trani e Trinitapoli.
Tuttavia, come si legge nel documento "Strategia italiana per la banda larga" prodotto dalla Presidenza del Consiglio, insieme al Ministero dello Sviluppo Economico, all'Agenzia per l'Italia Digitale e all'Agenzia per la Coesione "Il nostro Paese parte da una situazione molto svantaggiata che ci vede sotto la media europea di oltre il 40 punti percentuali nell'accesso a più di 30 Mbps e un ritardo di almeno 3 anni. Secondo i piani industriali degli operatori privati, infatti, solo nel 2016 si arriverà al 60% della popolazione coperta dal servizio a 30 Mbps, senza impegni oltre quella data". L'Italia, infatti, sta sotto i 15, insieme a Paesi balcanici, Grecia e Turchia; gli altri sono tutti più veloci, dalla Bielorussia (tra 15 e 20) a Polonia e Ucraina (20-25) fino ai 45-50 Mbps di Olanda, Svizzera e Lituania e agli oltre 50 Mbps di Romania e Svezia.
L'opera, presentata ieri a Bari da Nichi Vendola, Presidente della Regione Puglia, da Giuseppe Recchi, Presidente di Telecom Italia e da Salvatore Lombardo, Amministratore Delegato di Infratel Italia, sarà realizzata da Telecom Italia, vincitrice del "Bando regionale per lo sviluppo della rete a Banda Ultra Larga nella Regione Puglia", emesso dal Ministero dello Sviluppo Economico, che prevede un finanziamento pubblico di 61,7 milioni di euro, a cui si aggiungono 33,3 milioni di euro di investimento da parte di Telecom Italia. Il progetto, presentato da Telecom Italia prevede, entro il primo semestre 2016, la copertura di 148 nuovi comuni e Telecom Italia adeguerà 192 centrali che permetteranno di abilitare oltre 1,2 milioni di unità immobiliari alla connettività a 30 megabit al secondo e più di 1100 edifici a 100 megabit al secondo. Tra i 148 Comuni interessati, 38 sono nella Provincia di Bari, 17 nella Provincia di Brindisi, 18 nella Provincia di Foggia, 45 nella Provincia di Lecce e 22 nella Provincia di Taranto, 8 nella Provincia di Barletta-Andria-Trani: nella nostra Provincia saranno interessati le città di Bisceglie, Canosa di Puglia, Margherita, Minervino Murge, San Ferdinando, Spinazzola, Trani e Trinitapoli.
Tuttavia, come si legge nel documento "Strategia italiana per la banda larga" prodotto dalla Presidenza del Consiglio, insieme al Ministero dello Sviluppo Economico, all'Agenzia per l'Italia Digitale e all'Agenzia per la Coesione "Il nostro Paese parte da una situazione molto svantaggiata che ci vede sotto la media europea di oltre il 40 punti percentuali nell'accesso a più di 30 Mbps e un ritardo di almeno 3 anni. Secondo i piani industriali degli operatori privati, infatti, solo nel 2016 si arriverà al 60% della popolazione coperta dal servizio a 30 Mbps, senza impegni oltre quella data". L'Italia, infatti, sta sotto i 15, insieme a Paesi balcanici, Grecia e Turchia; gli altri sono tutti più veloci, dalla Bielorussia (tra 15 e 20) a Polonia e Ucraina (20-25) fino ai 45-50 Mbps di Olanda, Svizzera e Lituania e agli oltre 50 Mbps di Romania e Svezia.
Ricevi aggiornamenti e contenuti da Trani 

j.jpg)



j.jpg)
.jpg)

