
Politica
Bottaro a Telesveva, Merra: «Alla luce delle sue dichiarazioni alquanto balzane, lo invito formalmente ad un confronto pubblico»
Dura replica della consigliera alla parole del sindaco
Trani - domenica 5 maggio 2019
Riportiamo la replica di Raffaella Merra, consigliere comunale indipendente, alle dichiarazioni del sindaco Bottaro rilasciate alla trasmissione "Spazio Città" in onda su Telesveva.
«Il Sindaco mi taccia di avere un dramma interiore. Alla luce delle sue dichiarazioni alquanto balzane lo invito formalmente ad un confronto pubblico, al fine di fare chiarezza e aiutare la verità, l'unica, a palesarsi. Il confronto sarebbe utile a spiegare cosa mi ha spinta alcune volte a restare in Consiglio comunale e votare alcuni provvedimenti (quelli che ho ritenuto importanti per la città ed i cittadini).
Con il senno di poi mi auguro che le aperture di credito nei confronti degli intenti enunciati da questa amministrazione attraverso quei provvedimenti, non siano state mal riposte. Consiglierei, prima del confronto, al Primo Cittadino di far chiarezza dentro di sé piuttosto poiché i vecchi detti non sbagliano mai: "Chi tradisce una volta tradisce sempre". Fatta chiarezza, ognuno in sé, potremmo raccontare assieme alla città cosa è avvenuto in una di quelle frenetiche riunioni alle quali io stessa ho assistito sbigottita e a come, quasi come al Risiko, ci si affannava a piazzare bandierine sulle poltrone.
Ricordo ad esempio di alcune esimie personalità alle quali, concedendo il beneficio del dubbio e nonostante tentassero di far cadere l'amministrazione, fu deciso di assegnare la poltrona d'assessore. Per non parlare di chi, senza alcuna competenza in materia, andrà a cimentarsi con la importantissima delega ai servizi sociali. Ancora potrei raccontare di un primo cittadino ostaggio del Presente del Consiglio. Le fu proposto un dibattito con il valente Pinuccio Tarantini (uomo e Sindaco di altro livello), Lei ha sempre trovato il modo di evitarlo e immagino anche il perché, di me invece non deve temere: io non sono ai livelli del buon Pinuccio e dalla mia ho solo la verità, null'altro. È tempo che i cittadini conoscano con chi hanno a che fare.
Nel tempo dell'inganno universale dire la verità è un atto rivoluzionario».
«Il Sindaco mi taccia di avere un dramma interiore. Alla luce delle sue dichiarazioni alquanto balzane lo invito formalmente ad un confronto pubblico, al fine di fare chiarezza e aiutare la verità, l'unica, a palesarsi. Il confronto sarebbe utile a spiegare cosa mi ha spinta alcune volte a restare in Consiglio comunale e votare alcuni provvedimenti (quelli che ho ritenuto importanti per la città ed i cittadini).
Con il senno di poi mi auguro che le aperture di credito nei confronti degli intenti enunciati da questa amministrazione attraverso quei provvedimenti, non siano state mal riposte. Consiglierei, prima del confronto, al Primo Cittadino di far chiarezza dentro di sé piuttosto poiché i vecchi detti non sbagliano mai: "Chi tradisce una volta tradisce sempre". Fatta chiarezza, ognuno in sé, potremmo raccontare assieme alla città cosa è avvenuto in una di quelle frenetiche riunioni alle quali io stessa ho assistito sbigottita e a come, quasi come al Risiko, ci si affannava a piazzare bandierine sulle poltrone.
Ricordo ad esempio di alcune esimie personalità alle quali, concedendo il beneficio del dubbio e nonostante tentassero di far cadere l'amministrazione, fu deciso di assegnare la poltrona d'assessore. Per non parlare di chi, senza alcuna competenza in materia, andrà a cimentarsi con la importantissima delega ai servizi sociali. Ancora potrei raccontare di un primo cittadino ostaggio del Presente del Consiglio. Le fu proposto un dibattito con il valente Pinuccio Tarantini (uomo e Sindaco di altro livello), Lei ha sempre trovato il modo di evitarlo e immagino anche il perché, di me invece non deve temere: io non sono ai livelli del buon Pinuccio e dalla mia ho solo la verità, null'altro. È tempo che i cittadini conoscano con chi hanno a che fare.
Nel tempo dell'inganno universale dire la verità è un atto rivoluzionario».
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