
Cronaca
Sparato e gettato in un pozzo a Bisceglie
Trovato il corpo di un imprenditore edile di Trani: aveva 62 anni. Il cadavere recuperato soltanto nella notte
Trani - venerdì 13 maggio 2011
22.30
Un imprenditore edile di Trani, Nunzio De Girolamo, 62 anni, è stato trovato senza vita nelle campagne di Bisceglie, in un pozzo, immerso nell'acqua, con la testa fracassata e varie ferite di arma da fuoco. Il macabro ritrovamento è avvenuto nel pomeriggio in via San Pietro, all'estrema periferia di Bisceglie, sulla strada per Andria. A far scattare l'emergenza un'auto bruciata, risultata essere di proprietà dell'uomo. A distanza di pochi metri, un pozzo in cui i Carabinieri di Trani hanno trovato il cadavere.
Il coperto di De Girolamo è stato recuperato soltanto nella notte. Agli occhi dei soccorritori si è presentata una scena definita raccapricciante: l'uomo presentava ferite nella zona cranica dovute a colpi di arma da fuoco. Subito sono scattati i soccorsi: sono intervenute i Carabinieri di Bisceglie, una squadra di Vigili del fuoco da Molfetta ed una squadra del nucleo speleo-alpino-fluviale di Bari. Sul posto anche il pubblico ministero Michele Ruggiero.
Immenso i dolori dei familiari mentre è caccia a chi ha commesso l'efferato gesto, cercando di occultare tutte le prove gettando il corpo nell'acqua e bruciando l'auto. Impresa, quest'ultima riuscita soltanto in parte. Ed è dai resti della macchina, oltre che dall'esame autoptico, che adesso partono le indagini per risalire all'attentatore o agli attentatori dell'imprenditore tranese del settore edilizio.
Il coperto di De Girolamo è stato recuperato soltanto nella notte. Agli occhi dei soccorritori si è presentata una scena definita raccapricciante: l'uomo presentava ferite nella zona cranica dovute a colpi di arma da fuoco. Subito sono scattati i soccorsi: sono intervenute i Carabinieri di Bisceglie, una squadra di Vigili del fuoco da Molfetta ed una squadra del nucleo speleo-alpino-fluviale di Bari. Sul posto anche il pubblico ministero Michele Ruggiero.
Immenso i dolori dei familiari mentre è caccia a chi ha commesso l'efferato gesto, cercando di occultare tutte le prove gettando il corpo nell'acqua e bruciando l'auto. Impresa, quest'ultima riuscita soltanto in parte. Ed è dai resti della macchina, oltre che dall'esame autoptico, che adesso partono le indagini per risalire all'attentatore o agli attentatori dell'imprenditore tranese del settore edilizio.



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