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Caldo, allarme afa nelle carceri pugliesi

La denuncia di Mastrulli: «Temperature insopportabili e manca l'acqua fresca»

Nelle carceri italiane c'è un vero e proprio allarme afa. «In nessun dei 206 istituti c'e' l'aria condizionata. Le temperature sono insopportabili, sia per i detenuti che per le guardie carcerarie, e molti malori registrati in questi giorni all'interno delle carceri si devono appunto al caldo». Parola di Donato Capece, segretario generale del Sappe, il sindacato autonomo polizia penitenziaria. Sul problema del caldo eccessivo nelle carceri della Puglia è intervenuto anche Domenico Mastrulli, segretario nazionale Osapp, che in una lettera indirizzata al dipartimento dell'Amministrazione Penitenziaria della Puglia ha evidenziato tutti i disagi dell'utenza carceraria e le possibili emergenze legate al clima.

«Nei giorni appena trascorsi - scrive Mastrulli - nonostante le annunciate "alte temperature climatiche" molti istituti penitenziari da Lei diretti, per la grave carenza di personale di polizia nei reparti sovraffollati detentivi, avrebbero disposto la chiusura dei Bar Spaccio, di conseguenza il personale operante in prima linea a diretto contatto con la popolazione detenuta, oltre alla temperatura altissima che si registra nelle Sezioni detentive a causa del citato sovraffollamento che sembra aver raggiunto quota 69.000 circa, aggressioni tra utenza, fibrillazioni tra clan nei reparti di ubicazione, tentativi di suicidio, suicidio ed evasioni, ha dovuto anche fare i conti con l'afa, il caldo a 35/45° in alcune Regioni e la mancanza di acqua fresca.

I distributori automatici dove installati, sembrano siano stati lasciati all'asciutto e nessuna precauzione è stata adottata dalle singole Autorità Dirigenti per far fronte a tale emergenza acqua. Stessa situazione sarebbe stata già prevista ed anticipata dai metereologici Internazionali così come si ricava dalla lettura dei massimi quotati quotidiani. In questi Casi, Croce Rossa Italiana, Protezione Civile, Ministero della Salute e della solidarietà, distribuiscono, attraverso le proprie risorse gratuitamente acqua fresca o minerale sulle Autostrade o nelle Zone a rischio.

Vi si invita come Sindacato maggiormente rappresentativo del Corpo di Polizia Penitenziaria di valutare la possibilità di dare le opportuni disposizioni sull'intero Territorio nazionale affinché chi gestisce o appalta le Mense di Servizio distribuiscano, gratuitamente ed in diverse fasce orarie della giornata e per l'intero periodo delle accennate temperature,acqua fresca ai Baschi Azzurri in attività Operativa di Sicurezza e Vigilanza nei reparti e nelle Strutture dell'Amministrazione Penitenziarie sprovviste di adeguati distributori o con Bar Spaccio chiusi».
  • Mimmo Mastrulli
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