Nuova cava dei veleni
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Vita di città

Cava fumante, a breve anche indagini geofisiche del sottosuolo

Il sindaco Bottaro: «Situazione sotto controllo, si evitino strumentalizzazioni»

L'Amministrazione Comunale fa presente l'attuale situazione e le iniziative in corso volte al contenimento delle emissioni fumogene e alla messa in sicurezza della cava in Contrada Monachelle, già sottoposta dalla Procura della Repubblica di Trani a sequestro penale, successivo alle segnalazioni del Sindaco di Trani che ha anche emanato apposita ordinanza (la numero 43/2017) volta all'eliminazione della fuoriuscita di fumi tenuto conto anche dei risultati degli accertamenti effettuati ad inizio novembre dall'Arpa su un campione di terreno, dai quali emergeva la presenza nel terreno di "olio minerale il cui profilo è sovrapponibile a quello di gasolio misto a olio lubrificante. L'Arpa dava inoltre atto che "non vi sono quantità di metalli e di PCB superiori alle CSC dei suoli ad uso industriale e commerciale".

Le operazioni di messa in sicurezza e di riduzione delle emissioni fumogene, richieste dal Sindaco, sono state avviate il 7 novembre scorso alla presenza dei Carabinieri del NOE di Bari e della Stazione di Trani. La Provincia di Barletta Andria Trani il 24 novembre ha notificato l'avvio del procedimento amministrativo ex legge 241/1990, tre giorni dopo (il 30 novembre) il Comando Carabinieri per la Tutela dell'Ambiente – NOE di Bari, di concerto con ARPA Puglia - DAP di BAT, ha notificato un verbale con cui venivano impartite le prescrizioni previste dall'art. 242 del D.lgs. 152/2006, volte anch'esse alla rimozione delle cause di inquinamento.

Alla luce delle citate prescrizioni, dell'avvio del procedimento amministrativo, il custode giudiziario, ha nominato un esperto in problematiche ambientali quale consulente tecnico per condurre un prelievo rappresentativo di gas dagli effluvi gassosi e di verificarne la composizione chimica, di predisporre un piano di indagine preliminare.

Acquisita, la necessaria autorizzazione della Procura, il 7 dicembre, in presenza dei Carabinieri della Stazione di Trani, è stato effettuato un nuovo accesso presso il sito in questione allo scopo di effettuare il prelievo dei gas che, ad oggi, si sprigionano senza causa certa; sono stati eseguiti 2 prelievi, da altrettante fenditure sul piano campagna prospiciente una parte del ciglio della ex cava da cui fuoriuscivano effluvi gassosi, le cui analisi per accertarne la natura sono in corso in questi giorni presso il laboratorio chimico-fisico di riferimento. Durante quest'ultimo accesso, il consulente incaricato, al fine di rispondere appieno all'ordinanza sindacale 43/2017, come già eseguito il 31 ottobre ed il 7 novembre, ha prelevato un campione rappresentativo del già impiegato materiale di risulta e, contestualmente, un campione di terreno di riporto da un cumulo viciniore, al fine di verificarne, attraverso l'esecuzione di un test di cessione: anche questi test sono in corso presso il medesimo laboratorio. Il tecnico, infine, sempre in occasione dell'intervento del 7 dicembre, considerata l'evidente fuoriuscita di gas in più punti dell'area oggetto d'indagine, nonostante il duplice intervento di copertura già effettuato, ha consigliato urgentemente di eseguire un monitoraggio costituito da indagini geofisiche, non invasive, di tipo geoelettrico e georadar, con tecnica tomografica, al fine di esplorare il sottosuolo e quanto ivi eventualmente presente.

Con istanza del 9 dicembre il custode dell'area posta sotto sequestro ha chiesto ed ha prontamente ottenuto dalla Procura l'autorizzazione ad effettuare queste ulteriori indagini alla presenza dei Carabinieri di Trani. Le indagini saranno eseguite nei prossimi giorni per poi elaborarne i risultati.

Sulla vicenda il sindaco ha rassicurato: «Diversamente da quanto è venuto fuori in questi giorni, la situazione è monitorata dall'Amministrazione Comunale, dalla Procura e da tutti gli enti coinvolti. In questo anche il custode giudiziario già da tempo si sta adoperando per eseguire tutte le analisi in aggiunta a quelle già eseguite dall'Arpa. E' evidente che ogni tipo d'intervento deve essere preceduto da un analisi di quello c'è all'interno di questa cava, anche eventuali gas che potrebbero essere presenti. Per questo motivo la proprietà ha chiesto e ha ottenuto dalla Procura stessa l'autorizzazione ad effettuare una serie di prelievi molto più approfonditi rispetto a quelli già eseguiti, anche dei gas che vengono sprigionati nell'aria. Autorizzazione che ha ricevuto nei giorni scorsi dalla Procura che si sta dimostrando particolarmente solerte. L'autorizzazione prevede che vengano effettuati anche dei prelievi geotermici proprio per comprendere ciò che c'è sotto e come intervenire. E' evidente che la situazione anche dal punto di vista burocratico è complessa in base anche le singole competenze di Provincia e Regione ed Ente Comunale. Le analisi sono attualmente in corso. La proprietà si è rivolta ad un esperto per risolvere la problematica e la situazione è quindi monitorata».

Sulle proteste di questi giorni ha infine aggiunto: «Non sono contrario alle manifestazioni da parte dei cittadini, anzi le faccio mie come Amministrazione comunale. Quello che voglio evitare è che ci siano delle strumentalizzazioni perché l'Amministrazione sta facendo tutto il possibile».
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