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Cronaca
Chiavi della città: Amato, Bellomo e Mosconi restano agli arresti domiciliari
Rigettati i ricorsi dal Tribunale della Libertà di Bari
Trani - venerdì 28 giugno 2019
17.23
Il Tribunale della Libertà di Bari ha rigettato i ricorsi promossi dall'ex presidente della Vigor Trani Michele Amato, dall'ex tesoriere Michele Bellomo e dall'imprenditore romano Maurizio Mosconi avverso l'ordinanza di custodia cautelare ai domicili a cui i tre sono ristretti dal 17 maggio scorso nell'ambito dell'inchiesta battezzata "Chiavi della città". Amato, Bellomo e Mosconi restano dunque agli arresti domiciliari, dove si trova anche l'ex presidente del Bari calcio Cosmo Giancaspro dopo che lo stesso Tribunale della Libertà aveva sostituito la detenzione cautelare in carcere proprio con la misura degli arresti domiciliari.
Dei cinque indagati arrestati il mese scorso è, dunque, tornato in libertà solo l'ex vicepresidente della Vigor Alberto Altieri: la sua remissione in libertà fu disposta dal gip del Tribunale di Trani Lucia Anna Altamura che ritenne cessate le esigenze cautelari fermi restando i gravi indizi di colpevolezza. A seguito del provvedimento del gip, Altieri aveva rinunciato al ricorso a sua volta promosso dinanzi al Tribunale della Libertà di Bari. L'inchiesta vede altri 5 indagati tra amministratori, dirigenti e dipendenti del Comune di Trani. Secondo l'accusa sostenuta dal pm Silvia Currione, Giancaspro sarebbe stato il finanziatore occulto della Vigor, anche grazie alla distrazione di fondi della fallita squadra di calcio barese, ricevendo in cambio favori per appalti banditi dal Comune di Trani attraverso alcuni prestanome.
Dei cinque indagati arrestati il mese scorso è, dunque, tornato in libertà solo l'ex vicepresidente della Vigor Alberto Altieri: la sua remissione in libertà fu disposta dal gip del Tribunale di Trani Lucia Anna Altamura che ritenne cessate le esigenze cautelari fermi restando i gravi indizi di colpevolezza. A seguito del provvedimento del gip, Altieri aveva rinunciato al ricorso a sua volta promosso dinanzi al Tribunale della Libertà di Bari. L'inchiesta vede altri 5 indagati tra amministratori, dirigenti e dipendenti del Comune di Trani. Secondo l'accusa sostenuta dal pm Silvia Currione, Giancaspro sarebbe stato il finanziatore occulto della Vigor, anche grazie alla distrazione di fondi della fallita squadra di calcio barese, ricevendo in cambio favori per appalti banditi dal Comune di Trani attraverso alcuni prestanome.
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