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Territorio
Città metropolitana o Foggia? Bisceglie alle urne
E Trani civica si organizza per fare il referendum anche da noi. «Non è una iniziativa tardiva»
BAT - domenica 9 dicembre 2012
12.30
Questa domenica i cittadini biscegliesi sono chiamati ad esprimere la volontà sulla collocazione amministrativa della città: se rimanere nella Provincia di Foggia (come già previsto dal decreto legge 188/2012) o se entrare nella città metropolitana di Bari. Sarà soltanto un parere, è bene ribadirlo, ma potrebbe servire ad indurre il Parlamento ad una più attenta riflessione sulla possibilità di confinare nella Daunia la sesta Provincia.
Pompeo Camero, assessore provinciale e biscegliese doc, si sta battendo per scongiurare l'annessione alla Provincia di Foggia. «Il governo ha deciso male per noi, trasferendoci d'ufficio in Capitanata, nonostante siamo sempre stati nel nord barese e mai nel sud foggiano. Questa decisione contraddice la nostra storia, le nostre tradizioni e, se confermata in sede di conversione in legge dell'infausto decreto, non ne potremmo accettare gli effetti in quanto ci vedrebbe penalizzati oltre ogni immaginazione. La Provincia di Foggia è talmente vasta e caratterizzata da una sua vocazione agricola e turistica, diversa dal nostro contesto, da esser difficilmente compatibile con una programmazione di sviluppo dell'area nord barese ofantina. Rischieremmo concretamente di veder vanificati gli sforzi ed i notevoli passi in avanti compiuti in seno alla Bat, diventando la periferia di una provincia, con scarsi mezzi per poter garantire pari opportunità di sviluppo alle nostre comunità. Abbiamo invece buoni motivi per ritenere che la scelta della città metropolitana di Bari rappresenterà la certezza di potenzialità e possibilità di sviluppo, se riusciremo a cogliere nel nuovo soggetto istituzionale, le finalità innovative che favoriscono la crescita armoniosa dell'intera area, attraverso provvedimenti coordinati e rivolti a far crescer tutti i centri ad essa appartenenti».
Mercoledì 12 dicembre, invece, alle 17, presso la sede di Trani civica (viale Europa 41), in conferenza stampa, verranno illustrate le modalità per la raccolta delle sottoscrizioni e pubblicato il quesito della proposta referendaria finalizzata a dare la possibilità ai cittadini di Trani di esprimersi sulla scelta di essere accorpati alla provincia di Foggia o all'area metropolitana di Bari.
«Qualcuno – spiegano dall'associazione - ha parlato di iniziativa tardiva. Vogliamo invece precisare che l'iniziativa referendaria è diretta unicamente a dare un'opportunità ai cittadini di potersi esprimere sull'argomento a prescindere dall'esito del procedimento legislativo. Il decreto legge è oggetto di numerose censure sia sul piano politico (essendo stati presentati, ad oggi, circa settecento emendamenti in Parlamento) sia sul piano amministrativo, giudiziario e costituzionale (pendendo al Tar del Lazio procedimenti che probabilmente arriveranno al vaglio di costituzionalità). In questo marasma riteniamo che sia giusto affidarci alla volontà dei cittadini rispolverando uno strumento di partecipazione altamente democratica, molto spesso ignorato e mai disciplinato compiutamente nella nostra città».
Pompeo Camero, assessore provinciale e biscegliese doc, si sta battendo per scongiurare l'annessione alla Provincia di Foggia. «Il governo ha deciso male per noi, trasferendoci d'ufficio in Capitanata, nonostante siamo sempre stati nel nord barese e mai nel sud foggiano. Questa decisione contraddice la nostra storia, le nostre tradizioni e, se confermata in sede di conversione in legge dell'infausto decreto, non ne potremmo accettare gli effetti in quanto ci vedrebbe penalizzati oltre ogni immaginazione. La Provincia di Foggia è talmente vasta e caratterizzata da una sua vocazione agricola e turistica, diversa dal nostro contesto, da esser difficilmente compatibile con una programmazione di sviluppo dell'area nord barese ofantina. Rischieremmo concretamente di veder vanificati gli sforzi ed i notevoli passi in avanti compiuti in seno alla Bat, diventando la periferia di una provincia, con scarsi mezzi per poter garantire pari opportunità di sviluppo alle nostre comunità. Abbiamo invece buoni motivi per ritenere che la scelta della città metropolitana di Bari rappresenterà la certezza di potenzialità e possibilità di sviluppo, se riusciremo a cogliere nel nuovo soggetto istituzionale, le finalità innovative che favoriscono la crescita armoniosa dell'intera area, attraverso provvedimenti coordinati e rivolti a far crescer tutti i centri ad essa appartenenti».
Mercoledì 12 dicembre, invece, alle 17, presso la sede di Trani civica (viale Europa 41), in conferenza stampa, verranno illustrate le modalità per la raccolta delle sottoscrizioni e pubblicato il quesito della proposta referendaria finalizzata a dare la possibilità ai cittadini di Trani di esprimersi sulla scelta di essere accorpati alla provincia di Foggia o all'area metropolitana di Bari.
«Qualcuno – spiegano dall'associazione - ha parlato di iniziativa tardiva. Vogliamo invece precisare che l'iniziativa referendaria è diretta unicamente a dare un'opportunità ai cittadini di potersi esprimere sull'argomento a prescindere dall'esito del procedimento legislativo. Il decreto legge è oggetto di numerose censure sia sul piano politico (essendo stati presentati, ad oggi, circa settecento emendamenti in Parlamento) sia sul piano amministrativo, giudiziario e costituzionale (pendendo al Tar del Lazio procedimenti che probabilmente arriveranno al vaglio di costituzionalità). In questo marasma riteniamo che sia giusto affidarci alla volontà dei cittadini rispolverando uno strumento di partecipazione altamente democratica, molto spesso ignorato e mai disciplinato compiutamente nella nostra città».
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