Territorio
Commercio, situazione drammatica nell'analisi della Confcommercio
La pandemia ha fatto al sua parte, ma "Ci sono ancora condizioni di crescita possibili"
Trani - martedì 23 febbraio 2021
12.03
Desolante, drammatica: sono le parole usate per descrivere la situazione del commercio nel nostro territorio in base ai dati elaborati dall'Ufficio Studi Confcommercio sulla "Demografia d'impresa delle città italiane". La pandemia dell'ultimo anno ha acuito certe tendenze e ne ha modificate "drammaticamente" altre.
Ecco alcuni dati che mostrano la fotografia di Trani e degli altri due comuni co-capoluogo della Bat: a Trani si passa dalle 724 imprese di commercio al dettaglio tra centro storico e resto della città che si contavano nel 2012 alle 598 del 2020; a Barletta da 1249 oggi sono 1101; ad Andria si passa da 1965 a 1732, prendendo in considerazione gli stessi dati temporali, di categoria merceologica e di ubicazione.
Il trend negativo però si inverte se si considerano le attività ricettive di bar e ristoranti e i numeri di crescita più importanti si registrano soprattutto a Trani dove erano 345, ora sono 392 tra alberghi, bar e ristoranti; ad Andria erano 189 nel 2012 e sono diventati 236 nel 2020; a Barletta da 395 si passa a 447.
Purtroppo si registrano riduzioni sul commercio al dettaglio ambulante: a Trani da 75 a 30 dal 2012 al 2020.
"Tutto il settore del commercio è in forte difficoltà, perché salvo qualche eccezione, la maggior parte è fatta di numeri in calo. Nell'ultimo anno è l'emergenza Covid ad abbattersi in maniera drammatica sul settore colpendo, in particolare, le filiere del turismo e della ristorazione che hanno azzerato i loro fatturati, ma anche moltissime imprese del commercio al dettaglio e del comparto del tempo libero (attività artistiche, sportive e di intrattenimento) che hanno chiuso definitivamente l'attività. Bisogna, tuttavia, anche riflettere sui cambiamenti che sono avvenuti in questi otto anni e sul fatto che se è vero che diminuisce il commercio ambulante, di contro aumentano bar e ristoranti. Questo vuol dire che ci sono ancora condizioni di crescita possibili", commenta Leo Carriera, direttore Confcommercio Bari-Bat.
"Ci troviamo di fronte ad una grande sfida, soprattutto al Sud: fermare la desertificazione commerciale delle nostre città. Crediamo che, per raggiungere questo obiettivo, si debbano sostenere le imprese più colpite dai lockdown e introdurre dei principi di web tax e cioè: le regole devono essere uguali a parità di mercato. Riteniamo che sia urgente pensare ad un piano di rigenerazione urbana per aiutare le imprese nella sfida della digitalizzazione", conclude Alessandro Ambrosi, presidente della Confcommercio Bari-Bat.
Ecco alcuni dati che mostrano la fotografia di Trani e degli altri due comuni co-capoluogo della Bat: a Trani si passa dalle 724 imprese di commercio al dettaglio tra centro storico e resto della città che si contavano nel 2012 alle 598 del 2020; a Barletta da 1249 oggi sono 1101; ad Andria si passa da 1965 a 1732, prendendo in considerazione gli stessi dati temporali, di categoria merceologica e di ubicazione.
Il trend negativo però si inverte se si considerano le attività ricettive di bar e ristoranti e i numeri di crescita più importanti si registrano soprattutto a Trani dove erano 345, ora sono 392 tra alberghi, bar e ristoranti; ad Andria erano 189 nel 2012 e sono diventati 236 nel 2020; a Barletta da 395 si passa a 447.
Purtroppo si registrano riduzioni sul commercio al dettaglio ambulante: a Trani da 75 a 30 dal 2012 al 2020.
"Tutto il settore del commercio è in forte difficoltà, perché salvo qualche eccezione, la maggior parte è fatta di numeri in calo. Nell'ultimo anno è l'emergenza Covid ad abbattersi in maniera drammatica sul settore colpendo, in particolare, le filiere del turismo e della ristorazione che hanno azzerato i loro fatturati, ma anche moltissime imprese del commercio al dettaglio e del comparto del tempo libero (attività artistiche, sportive e di intrattenimento) che hanno chiuso definitivamente l'attività. Bisogna, tuttavia, anche riflettere sui cambiamenti che sono avvenuti in questi otto anni e sul fatto che se è vero che diminuisce il commercio ambulante, di contro aumentano bar e ristoranti. Questo vuol dire che ci sono ancora condizioni di crescita possibili", commenta Leo Carriera, direttore Confcommercio Bari-Bat.
"Ci troviamo di fronte ad una grande sfida, soprattutto al Sud: fermare la desertificazione commerciale delle nostre città. Crediamo che, per raggiungere questo obiettivo, si debbano sostenere le imprese più colpite dai lockdown e introdurre dei principi di web tax e cioè: le regole devono essere uguali a parità di mercato. Riteniamo che sia urgente pensare ad un piano di rigenerazione urbana per aiutare le imprese nella sfida della digitalizzazione", conclude Alessandro Ambrosi, presidente della Confcommercio Bari-Bat.