
Territorio
Conferimento a Trani dei rifiuti di Barletta e Bisceglie, convocata riunione Ato
Il sindaco Cascella: «Episodio increscioso ai cancelli della discarica Amiu»
BAT - mercoledì 22 gennaio 2014
10.01
Il braccio di ferro tra l'Amiu di Trani e l'Autorità di bacino Bari 1 getta in un mare di rifiuti e incertezze anche Barletta e Bisceglie. Il pattume raccolto nell'impianto di contrada Puro Vecchio è l'oggetto della contesa da fine settembre, quando i rifiuti delle due città sono stati dirottati da Trani ad Andria per permettere all'Amiu di dirimere due controversie: da un lato il sovraccarico di lavoro degli operatori della discarica e dall'altro l'ampliamento del terzo lotto, all'interno del quale conferiscono i soli comuni appartenenti al bacino Bari 1. L'accordo, di durata temporanea, è tornato in discussione lo scorso 16 gennaio, quando l'Autorità di bacino aveva scritto all'amministratore unico di Amiu, Antonello Ruggiero, comunicando che, a partire dal 20 gennaio, due giorni fa, i camion sarebbero ritornati alla discarica di Trani. Nonostante la richiesta dell'azienda cittadina di procrastinare l'evento al primo febbraio, i camion si sono presentati regolarmente alla discarica di Trani per consegnare le 150 tonnellate complessive giornaliere di rifiuti: di fronte cancelli chiusi.
L'intenso carteggio istituzionale funge da freno all'adeguata risoluzione della grana-conferimento, al netto del maggior ristoro economico che Trani chiede per il super-lavoro svolto negli ultimi due anni. Dopo le parole sul tema dei sindaci di Trani e Andria Riserbato e Giorgino, ieri al coro di pronto intervento si è aggiunto il primo cittadino di Barletta, Pasquale Cascella: «Non posso che accogliere favorevolmente l'iniziativa del sindaco di Andria, nella sua qualità di presidente dell'Ambito Territoriale Ottimale (Ato), di convocare per venerdì una seduta d'urgenza dell'assemblea dei sindaci in cui affrontare e finalmente risolvere razionalmente il problema della disciplina dei flussi di rifiuti da avviare a smaltimento, sollevato anche da me a seguito dell'increscioso episodio dell'altro giorno ai cancelli della discarica Amiu di Trani, dove i compattatori della Bar.S.A. si erano presentati proprio in osservanza di una precisa disposizione del Consorzio Ato che riconduceva il conferimento lì anziché ad Andria (come avviene dalla scorsa estate) ma non veniva consentito loro di effettuare il servizio nei termini indicati. Non c'è alcuno "scontro", ma nemmeno si può far credere - come pure si è affermato pubblicamente - che ci sia stato soltanto un "piccolo problema di comunicazione", perché senza rispettare le regole e i principi di condivisione tra i Comuni dell'Ato si rischia di compromettere la corretta e responsabile conduzione di un servizio così delicato con inevitabili gravi ripercussioni sull'igiene, il decoro urbano e i costi per i cittadini».
(Twitter: @GuerraLuca88)
L'intenso carteggio istituzionale funge da freno all'adeguata risoluzione della grana-conferimento, al netto del maggior ristoro economico che Trani chiede per il super-lavoro svolto negli ultimi due anni. Dopo le parole sul tema dei sindaci di Trani e Andria Riserbato e Giorgino, ieri al coro di pronto intervento si è aggiunto il primo cittadino di Barletta, Pasquale Cascella: «Non posso che accogliere favorevolmente l'iniziativa del sindaco di Andria, nella sua qualità di presidente dell'Ambito Territoriale Ottimale (Ato), di convocare per venerdì una seduta d'urgenza dell'assemblea dei sindaci in cui affrontare e finalmente risolvere razionalmente il problema della disciplina dei flussi di rifiuti da avviare a smaltimento, sollevato anche da me a seguito dell'increscioso episodio dell'altro giorno ai cancelli della discarica Amiu di Trani, dove i compattatori della Bar.S.A. si erano presentati proprio in osservanza di una precisa disposizione del Consorzio Ato che riconduceva il conferimento lì anziché ad Andria (come avviene dalla scorsa estate) ma non veniva consentito loro di effettuare il servizio nei termini indicati. Non c'è alcuno "scontro", ma nemmeno si può far credere - come pure si è affermato pubblicamente - che ci sia stato soltanto un "piccolo problema di comunicazione", perché senza rispettare le regole e i principi di condivisione tra i Comuni dell'Ato si rischia di compromettere la corretta e responsabile conduzione di un servizio così delicato con inevitabili gravi ripercussioni sull'igiene, il decoro urbano e i costi per i cittadini».
(Twitter: @GuerraLuca88)
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