
Enti locali
Consiglio comunale, fuoco incrociato su De Toma e Amet
Troysi: «Vuol cedere il 44% delle quote di Stp, deve venire in aula a dirlo». Domani, alle 9.30, ad Amet si terrà una conferenza stampa
Trani - mercoledì 29 giugno 2011
Dopo sei mesi torna il Consiglio comunale che si apre con il fuoco incrociato nei confronti del presidente ed amministratore delegato di Amet, Ninni De Toma. Il primo affondo è di Dino Marinaro che rispolvera in aula una questione già sollevata ad ottobre scorso. «Nonostante la mia denuncia, De Toma a tutt'oggi resta procuratore di una società in concorrenza con Amet. Per questo motivo De Toma non potrebbe ricoprire alcun incarico presso l'Amet perché incompatibile». Marinaro ha consegnato al tavolo di presidenza un nuovo esposto da trasferire al prefetto, alla procura della Repubblica ed al Comando della Guardia di Finanza per gli opportuni accertamenti. La stessa tesi è stata supportata dal consigliere comunale di maggioranza Mario Troysi. «Marinaro sfonda una porta aperta. L'attuale amministratore delegato è incompatibile e deve dimettersi».
Sulla vicenda, al nostro portale, il presidente di Amet aveva fornito alcune precisazioni. «La società a cui Marinaro fa riferimento – disse De Toma a margine di quel Consiglio - è inattiva e non ha mai emesso una fattura. Di più, non ne sono procuratore». Per quelle dichiarazioni rese in Consiglio da Marinaro, sia De Toma che Alfonso Mangione (a nome della società tirata in ballo) preannunciarono nei confronti del consigliere una denuncia querela per diffamazione.
Domani alle 9.30 ad Amet si terrà una conferenza stampa, convocata dallo stesso De Toma, per svelare per illustrare le prospettive a breve e medio termine. Troysi, in Consiglio comunale, scopre le carte: «Dalle notizie in mio possesso, è stato affidato un incarico ad un advisor per cedere il 44% delle quote della Stp. De Toma evidentemente ignora che, prima di assumere queste decisioni, deve passare in Consiglio comunale per presentare in aula un piano di dismissione. La situazione dell'azienda è diventata insostenibile e lo certifica anche il parere dei revisori dei conti sull'ultimo disastroso bilancio».
Sulla vicenda, al nostro portale, il presidente di Amet aveva fornito alcune precisazioni. «La società a cui Marinaro fa riferimento – disse De Toma a margine di quel Consiglio - è inattiva e non ha mai emesso una fattura. Di più, non ne sono procuratore». Per quelle dichiarazioni rese in Consiglio da Marinaro, sia De Toma che Alfonso Mangione (a nome della società tirata in ballo) preannunciarono nei confronti del consigliere una denuncia querela per diffamazione.
Domani alle 9.30 ad Amet si terrà una conferenza stampa, convocata dallo stesso De Toma, per svelare per illustrare le prospettive a breve e medio termine. Troysi, in Consiglio comunale, scopre le carte: «Dalle notizie in mio possesso, è stato affidato un incarico ad un advisor per cedere il 44% delle quote della Stp. De Toma evidentemente ignora che, prima di assumere queste decisioni, deve passare in Consiglio comunale per presentare in aula un piano di dismissione. La situazione dell'azienda è diventata insostenibile e lo certifica anche il parere dei revisori dei conti sull'ultimo disastroso bilancio».
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