Attualità
Contratti operatori sanitari scaduti: «Perché chi è stato in prima linea non è stato tutelato?»
Oggi la protesta sul lungomare di Bari
Trani - mercoledì 17 febbraio 2021
14.14
«Mentre a Bari i precari Oss manifestano in concomitanza alla task force, si vuole porre alcune domande a cui si spera ricevere risposte concrete proprio oggi. Cosa accade nei reparti? Come mai per continuità si è deciso di nominare lo stesso Delle Donne commissario straordinario Asl Bat, e per continuità assistenziale non si è deciso di prorogare chi aveva maturato esperienza in reparto e formava un equipe consolidata con medici e infermieri? Come mai in questo momento, in tutta Italia il governo cerca di tutelare i lavoratori e proprio chi è stato in prima linea non è stato tutelato? E nei reparti cosa sta accadendo?». Sono gli interrogativi che si pongono gli operatori socio sanitari del Sistema sanitario regionale che non hanno visto prorogati i propri contratti di lavoro, oggi in protesta a Bari.
«Accade che dopo 8 giorni completamente senza OSS (ricordiamo che la legge prevede l'operatore di supporto sempre presente in tutti i turni e nel numero giusto sulla base dell'intensità di cura), sono arrivati questi "nuovi" ritenuti competenti e preparati perché idonei ad un concorso. Ma dalle unità operative giungono ancora gravi disagi non solo perché in alcuni turni l'oss non è presente e questo comporta demansionamento infermieristico, ma anche li dove siano presenti, assunti sempre come precari (violando ancora le disposizioni europee di non creare precariato su precariato), questi ultimi si mostrano impreparati non solo all'assistenza al paziente critico e complesso come lo è il paziente covid, ma impreparati all'assistenza di base! Questo comporta il verificarsi di errori nell'assistenza, il continuo demansionamento dell'infermiere, e disagi nello svolgimento dell'assistenza quotidiana. In più questi neo assunti non hanno avuto nessuna preparazione sulla vestizione e svestizione dei presidi covid.
Chi si assume le responsabilità di eventuali errori? Chi si assume il rischio verso un paziente che non ha più un assistenza qualificata e specializzata ?? Oggi arriveranno le risposte a queste domande? O forse queste scelte non tengono conto della realtà lavorativa attuale e delle necessità reali? Alla Regione e ai commissari e dirigenti si chiede di prendere decisioni consultando e verificando con i propri occhi le realtà lavorative e soprattutto comunicando a tutti i cittadini le conseguenze delle loro scelte. Attendiamo».
«Accade che dopo 8 giorni completamente senza OSS (ricordiamo che la legge prevede l'operatore di supporto sempre presente in tutti i turni e nel numero giusto sulla base dell'intensità di cura), sono arrivati questi "nuovi" ritenuti competenti e preparati perché idonei ad un concorso. Ma dalle unità operative giungono ancora gravi disagi non solo perché in alcuni turni l'oss non è presente e questo comporta demansionamento infermieristico, ma anche li dove siano presenti, assunti sempre come precari (violando ancora le disposizioni europee di non creare precariato su precariato), questi ultimi si mostrano impreparati non solo all'assistenza al paziente critico e complesso come lo è il paziente covid, ma impreparati all'assistenza di base! Questo comporta il verificarsi di errori nell'assistenza, il continuo demansionamento dell'infermiere, e disagi nello svolgimento dell'assistenza quotidiana. In più questi neo assunti non hanno avuto nessuna preparazione sulla vestizione e svestizione dei presidi covid.
Chi si assume le responsabilità di eventuali errori? Chi si assume il rischio verso un paziente che non ha più un assistenza qualificata e specializzata ?? Oggi arriveranno le risposte a queste domande? O forse queste scelte non tengono conto della realtà lavorativa attuale e delle necessità reali? Alla Regione e ai commissari e dirigenti si chiede di prendere decisioni consultando e verificando con i propri occhi le realtà lavorative e soprattutto comunicando a tutti i cittadini le conseguenze delle loro scelte. Attendiamo».