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Associazioni
Da Trani al Kenya: Angelica c’è, non è andata via ed il suo sogno continua
Il progetto associativo “Il sogno di Angelica” si concretizza e si fa dono
Trani - domenica 2 marzo 2025
8.16
Angelica Tortosa era una ragazza di Trani che come tutti sognava mentre viveva una vita normale fatta si spensieratezza, gioia, altruismo e grande passione per il suo lavoro di parrucchiera. Angelica disegnava il suo futuro con la matita dei sogni e non sapeva che un male incurabile l'avrebbe portata via dai suoi affetti: dai genitori, dalla sua sorellina Simona, dalle colleghe di lavoro e da tutti quelli che le volevano bene ed a cui lei voleva bene. Angelica sognava una vita semplice, sognava di adottare un bambino, sognava l'Africa, il Kenya una terra dove scoprire "la bellezza di un sorriso che ti ringrazia per un nulla, per il dono di un nostro superfluo, che lì diventava importante e necessario, una terra dove lo scarto diventava testata d'angolo".
Poi tutto è finito, ma la sua vita non è stata spezzata, è stata solo trasformata perché i suoi sogni sono rimasti e sono diventati i sogni di chi l'ha conosciuta e voluta bene, sono diventati un concreto progetto d'amore da realizzare attraverso una associazione che porta il suo nome: "Il Sogno di Angelica", grazie a sua zia Luisa Tortosa. Di tutto questo ne abbiamo parlato con don Dino Cimadomo, parroco della Chiesa di San Magno a Trani che ha condiviso il progetto e si è offerto di dare forma a questo sogno meraviglioso, attraverso una esperienza missionaria e di volontariato. Don Dino, accompagnato da diverse famiglie è tornato qualche giorno fa dal Kenya dove il progetto ha trovato concretezza nella clinica del dottor Joseph alla quale sono già stati donati strumenti essenziali per garantire cure migliori e più sicure alle mamme e ai loro bambini: un lettino da parto con sgabello, un cardio ecografo , una sedia a rotelle e un apparecchio per misurare la pressione.
Don Dino, come nasce il progetto "Il sogno di Angelica"? Innanzitutto, diciamo, che Angelica era una ragazza giovane che a gennaio del 2024 è venuta a mancare a causa di un tumore, lei cullava il desiderio di andare in Kenya per adottare un bambino, da questo suo desiderio di Angelica è nato, dopo la sua salita al Cielo, il progetto "Il Sogno di Angelica".
Quali sono e finalità̀ del progetto? La finalità di questo progetto sono quelle di sostenere iniziative di solidarietà lì proprio in Kenya. In questo momento stiamo sostenendo l'iniziativa di una clinica privata a Watamu e successivamente vorremmo certamente portare avanti l'aiuto e il sostegno ad un orfanotrofio che si trova sempre lì.
Sei stato recentemente in Africa, in Kenya, è stata una esperienza missionaria collegata al progetto? Cosa si intende realizzare? Si, con alcune famiglie sono stato in Kenya dove si intende portare a termine il restauro completo di questa clinica privata e dove intanto abbiamo donato un cardio ecografo per fare il tracciato alle donne in attesa, una barella, un lettino che permettesse alle donne di partorire in maniera adeguata, un misuratore di pressione perché questa clinica ha bisogno proprio di tutto. Il nostro impegno che è "Il sogno di Angelica" è quello di realizzare pian piano la ristrutturazione delle diverse stanze di questa clinica. A Dio piacendo c'è il desiderio di avviare l'adozione di alcuni bambini dell'orfanotrofio nel quale vorremmo sistemare alcune stanze.
"Il sogno di Angelica" è un progetto aperto? Come si può contribuire alla sua riuscita? Il sogno di Angelica è un progetto aperto a tutti, a marzo faremo un incontro in parrocchia dove la Presidente dell'associazione, Luisa Tortosa, spiegherà i punti di questo progetto, racconteremo l'esperienza nostra in Africa e chi vorrà si potrà aggregare. Si può contribuire non solo attraverso il sostegno economico, ma anche il farsi missionari con l'andare di persona in questa zona del Kenya, Watamu, per dare un aiuto concreto, sul posto e portare avanti questi progetti di solidarietà.
Poi tutto è finito, ma la sua vita non è stata spezzata, è stata solo trasformata perché i suoi sogni sono rimasti e sono diventati i sogni di chi l'ha conosciuta e voluta bene, sono diventati un concreto progetto d'amore da realizzare attraverso una associazione che porta il suo nome: "Il Sogno di Angelica", grazie a sua zia Luisa Tortosa. Di tutto questo ne abbiamo parlato con don Dino Cimadomo, parroco della Chiesa di San Magno a Trani che ha condiviso il progetto e si è offerto di dare forma a questo sogno meraviglioso, attraverso una esperienza missionaria e di volontariato. Don Dino, accompagnato da diverse famiglie è tornato qualche giorno fa dal Kenya dove il progetto ha trovato concretezza nella clinica del dottor Joseph alla quale sono già stati donati strumenti essenziali per garantire cure migliori e più sicure alle mamme e ai loro bambini: un lettino da parto con sgabello, un cardio ecografo , una sedia a rotelle e un apparecchio per misurare la pressione.
Don Dino, come nasce il progetto "Il sogno di Angelica"? Innanzitutto, diciamo, che Angelica era una ragazza giovane che a gennaio del 2024 è venuta a mancare a causa di un tumore, lei cullava il desiderio di andare in Kenya per adottare un bambino, da questo suo desiderio di Angelica è nato, dopo la sua salita al Cielo, il progetto "Il Sogno di Angelica".
Quali sono e finalità̀ del progetto? La finalità di questo progetto sono quelle di sostenere iniziative di solidarietà lì proprio in Kenya. In questo momento stiamo sostenendo l'iniziativa di una clinica privata a Watamu e successivamente vorremmo certamente portare avanti l'aiuto e il sostegno ad un orfanotrofio che si trova sempre lì.
Sei stato recentemente in Africa, in Kenya, è stata una esperienza missionaria collegata al progetto? Cosa si intende realizzare? Si, con alcune famiglie sono stato in Kenya dove si intende portare a termine il restauro completo di questa clinica privata e dove intanto abbiamo donato un cardio ecografo per fare il tracciato alle donne in attesa, una barella, un lettino che permettesse alle donne di partorire in maniera adeguata, un misuratore di pressione perché questa clinica ha bisogno proprio di tutto. Il nostro impegno che è "Il sogno di Angelica" è quello di realizzare pian piano la ristrutturazione delle diverse stanze di questa clinica. A Dio piacendo c'è il desiderio di avviare l'adozione di alcuni bambini dell'orfanotrofio nel quale vorremmo sistemare alcune stanze.
"Il sogno di Angelica" è un progetto aperto? Come si può contribuire alla sua riuscita? Il sogno di Angelica è un progetto aperto a tutti, a marzo faremo un incontro in parrocchia dove la Presidente dell'associazione, Luisa Tortosa, spiegherà i punti di questo progetto, racconteremo l'esperienza nostra in Africa e chi vorrà si potrà aggregare. Si può contribuire non solo attraverso il sostegno economico, ma anche il farsi missionari con l'andare di persona in questa zona del Kenya, Watamu, per dare un aiuto concreto, sul posto e portare avanti questi progetti di solidarietà.