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Eventi e cultura
Fabio Purino torna a Trani: un canto libero tra colore e quiete interiore
Dopo il successo al Beltrani, l'artista francese inaugura "Trani in un mondo che..." al Centro d'arte Michelangiolo, invitando a rallentare il ritmo frenetico dell'immagine
Trani - sabato 15 novembre 2025
8.21
Si è inaugurata lo scorso 14 novembre presso il Centro d'arte Michelangiolo, in via Giovanni Bovio 186 a Trani, la mostra personale "Trani in un mondo che..." dell'artista Fabio Purino. L'esposizione, visitabile fino al 2 dicembre, rappresenta un atteso "bis" dopo il successo di pubblico e critica ottenuto con l'esposizione "La Nouvelle Vague" a Palazzo delle Arti Beltrani. Il ritorno di Purino non è casuale: come ha dichiarato l'artista stesso, «si torna sempre dove c'è l'amore», confermando un legame affettivo profondo e la volontà di continuare il "sogno" artistico iniziato in città.
L'arte di Fabio Purino si distingue nel panorama contemporaneo per la sua straordinaria originalità e per la capacità unica di fondere linguaggi e discipline. Nato a Hayange e diplomatosi all'Accademia di Belle Arti di Metz, Purino ha un passato professionale che attraversa l'arte visiva, la regia e, soprattutto, la comunicazione istituzionale. Per quattordici anni è stato direttore artistico di ARTE, l'emittente culturale più influente d'Europa, un'esperienza che gli ha fruttato riconoscimenti internazionali (tra cui Promax Europe e Eyes & Ears Germany) e che lo ha formato come un autore che ha vissuto il linguaggio dell'immagine da dentro. Oggi, dedicandosi interamente alla pittura dal 2020, la sua ricerca si muove tra figurazione e astrazione, proponendo un'estetica visiva stratificata e di sensibilità spiccatamente europea.
Colore, Sentimento e la Necessità di Rallentare
La nuova personale, dal titolo evocativo che strizza l'occhio a "Il mio canto libero" di Battisti/Mogol, invita l'osservatore a una pausa riflessiva. In un tempo in cui l'immagine è ovunque e il senso si perde, Purino suggerisce di ricomporre la bellezza nel dettaglio. Interrogato sulla genesi delle nuove opere, l'artista ha spiegato: «È stato un cammino che ha iniziato con qualche pittura che era al Palazzo Beltrani e poi di altre che ho fatte pensando al mare, al blu, al sole... ho cercato di interpretare dei sentimenti, delle sensazioni». Questo nuovo ciclo di lavori rivela una profonda ricerca interiore di quiete. Purino confida che la necessità di rallentare, contraria allo stress della produzione precedente, è riassunta in un'opera intitolata "Fede": «Penso che sia un momento dove voglio trovare un po' di calma interiore e andare un po' più piano».
La Dicotomia Svelata dal Gallerista
L'ospitalità del Centro d'arte Michelangiolo è nata proprio dall'ammirazione per la cifra stilistica dell'artista, Antonio Ladogana, straordinario mentore della galleria, ha espresso il suo apprezzamento per la capacità di Fabio Purino di riversare la sua "esperienza stratificata da fumettista e grafico" in opere dove il colore è protagonista assoluto. «Le sue tonalità colpiscono il visitatore che riesce a cogliere nello stesso tempo quelle piccole dicotomie, piccole ombre che aggiungono quel po' di malinconia che portano l'opera su due livelli di espressione», ha spiegato Ladogana, sottolineando come la coerenza stilistica di Purino si coniughi perfettamente con un messaggio emotivo profondo e mai banale.
La mostra "Trani in un mondo che..." è un'occasione imperdibile per immergersi nei colori e nelle riflessioni di un autore che ha saputo portare l'occhio esperto della comunicazione visiva al servizio della pittura, invitando tutti a riscoprire la bellezza nel dettaglio e la quiete necessaria.
L'arte di Fabio Purino si distingue nel panorama contemporaneo per la sua straordinaria originalità e per la capacità unica di fondere linguaggi e discipline. Nato a Hayange e diplomatosi all'Accademia di Belle Arti di Metz, Purino ha un passato professionale che attraversa l'arte visiva, la regia e, soprattutto, la comunicazione istituzionale. Per quattordici anni è stato direttore artistico di ARTE, l'emittente culturale più influente d'Europa, un'esperienza che gli ha fruttato riconoscimenti internazionali (tra cui Promax Europe e Eyes & Ears Germany) e che lo ha formato come un autore che ha vissuto il linguaggio dell'immagine da dentro. Oggi, dedicandosi interamente alla pittura dal 2020, la sua ricerca si muove tra figurazione e astrazione, proponendo un'estetica visiva stratificata e di sensibilità spiccatamente europea.
Colore, Sentimento e la Necessità di Rallentare
La nuova personale, dal titolo evocativo che strizza l'occhio a "Il mio canto libero" di Battisti/Mogol, invita l'osservatore a una pausa riflessiva. In un tempo in cui l'immagine è ovunque e il senso si perde, Purino suggerisce di ricomporre la bellezza nel dettaglio. Interrogato sulla genesi delle nuove opere, l'artista ha spiegato: «È stato un cammino che ha iniziato con qualche pittura che era al Palazzo Beltrani e poi di altre che ho fatte pensando al mare, al blu, al sole... ho cercato di interpretare dei sentimenti, delle sensazioni». Questo nuovo ciclo di lavori rivela una profonda ricerca interiore di quiete. Purino confida che la necessità di rallentare, contraria allo stress della produzione precedente, è riassunta in un'opera intitolata "Fede": «Penso che sia un momento dove voglio trovare un po' di calma interiore e andare un po' più piano».
La Dicotomia Svelata dal Gallerista
L'ospitalità del Centro d'arte Michelangiolo è nata proprio dall'ammirazione per la cifra stilistica dell'artista, Antonio Ladogana, straordinario mentore della galleria, ha espresso il suo apprezzamento per la capacità di Fabio Purino di riversare la sua "esperienza stratificata da fumettista e grafico" in opere dove il colore è protagonista assoluto. «Le sue tonalità colpiscono il visitatore che riesce a cogliere nello stesso tempo quelle piccole dicotomie, piccole ombre che aggiungono quel po' di malinconia che portano l'opera su due livelli di espressione», ha spiegato Ladogana, sottolineando come la coerenza stilistica di Purino si coniughi perfettamente con un messaggio emotivo profondo e mai banale.
La mostra "Trani in un mondo che..." è un'occasione imperdibile per immergersi nei colori e nelle riflessioni di un autore che ha saputo portare l'occhio esperto della comunicazione visiva al servizio della pittura, invitando tutti a riscoprire la bellezza nel dettaglio e la quiete necessaria.



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