
Territorio
Giustizia al collasso, servono altri sette giudici per il Tribunale
Richiesta al ministero del presidente dell'ordine degli avvocati, Bertolino
Trani - mercoledì 4 novembre 2015
18.51
Il presidente dell'ordine degli avvocati di Trani, Tullio Bertolino, ha formalmente chiesto al ministero della Giustizia l'assegnazione al Tribunale di Trani di sette nuovi magistrati: uno per l'ufficio Gip-Gup; tre per il dibattimento penale ed altri tre per l'area civile. La richiesta è contenuta in una lettera, inviata anche al presidente del Tribunale di Trani, Filippo Bortone, e al vicepresidente del Consiglio superiore della magistratura, Giovanni Legnini.
L'istanza prende spunto dalla nuova distribuzione del carico di lavoro tra i magistrati assegnati all'area penale del Tribunale di Trani e, in particolare, dalle novità sull'assegnazione dei procedimenti per direttissima, cioè quelli che si celebrano a seguito degli arresti in flagranza. Sino a poche settimane fa, il particolare ruolo era di competenza dei magistrati dell'ufficio Gip-Gup. Ora la trattazione dei processi per direttissima passa alla sezione penale del Tribunale, ovvero ai magistrati già impegnati per i dibattimenti che si celebrano davanti alla stessa sezione penale ed alla Corte d'Assise. Bertolino pur prendendo atto della riduzione da cinque a quattro del numero dei magistrati all'ufficio gip-gup (perché il giudice Francesco Zecchillo, coordinatore dell'ufficio Gip-Gup, è passato a presiedere la sezione civile) invita il presidente del Tribunale a rivedere il decreto 27/2015 «sulla base di un accordo condiviso tra tutti i magistrati dell'area penale».
Ma soprattutto invita il ministro della Giustizia, Andrea Orlando, nonché il Csm, a «rivalutare con urgenza la pianta organica dei magistrati assegnati al Tribunale di Trani per incrementarne il numero almeno di altre sette unità». Ovvero, uno per l'ufficio Gip-Gup; tre per il dibattimento penale ed altri tre per l'area civile, «che pure – scrive Bertolino – è soggetta ad uno stato di quasi ingestibilità dei carichi». «È fuor di dubbio - prosegue il presidente degli avvocati tranesi - che tutti i magistrati presso il nostro Tribunale svolgano un ruolo egregio e, talvolta, di grande sacrificio nel momento in cui sono chiamati ad amministrare un carico di lavoro ai limiti della gestibilità. A questo riguardo dev'essere evidenziato, con veemenza, che la pianta organica dei magistrati del nostro Tribunale - aggiunge - è rimasta immutata sebbene, dopo l'istituzione della provincia Barletta-Andria-Trani, siano state istituite la sezione delle Misure di prevenzione e quella del Tribunale del Riesame cautelare reale, con un ovvio aggravamento del numero degli affari da gestire».
Secondo Bertolino, ad oggi, «la contemporanea presenza di numerosissimi fascicoli pendenti in fase di istruttoria dibattimentale (monocratica e collegiale) e di Corte d'Assise; in fase di gestione e delibazione sulle richieste di confisca come misura di prevenzione; in sede di riesame avverso i decreti di sequestro, nonchè i numerosi fascicoli di competenza della Direzione distrettuale antimafia (che richiedono la presenza dei giudici presso l'aula bunker del carcere di Trani) rende quasi impossibile assegnare alla sezione penale anche i procedimenti per direttissima». Tutto ciò tenendo in debita considerazione che i magistrati assegnati a questo incarico - conclude - sono sei, presidente compreso».
L'istanza prende spunto dalla nuova distribuzione del carico di lavoro tra i magistrati assegnati all'area penale del Tribunale di Trani e, in particolare, dalle novità sull'assegnazione dei procedimenti per direttissima, cioè quelli che si celebrano a seguito degli arresti in flagranza. Sino a poche settimane fa, il particolare ruolo era di competenza dei magistrati dell'ufficio Gip-Gup. Ora la trattazione dei processi per direttissima passa alla sezione penale del Tribunale, ovvero ai magistrati già impegnati per i dibattimenti che si celebrano davanti alla stessa sezione penale ed alla Corte d'Assise. Bertolino pur prendendo atto della riduzione da cinque a quattro del numero dei magistrati all'ufficio gip-gup (perché il giudice Francesco Zecchillo, coordinatore dell'ufficio Gip-Gup, è passato a presiedere la sezione civile) invita il presidente del Tribunale a rivedere il decreto 27/2015 «sulla base di un accordo condiviso tra tutti i magistrati dell'area penale».
Ma soprattutto invita il ministro della Giustizia, Andrea Orlando, nonché il Csm, a «rivalutare con urgenza la pianta organica dei magistrati assegnati al Tribunale di Trani per incrementarne il numero almeno di altre sette unità». Ovvero, uno per l'ufficio Gip-Gup; tre per il dibattimento penale ed altri tre per l'area civile, «che pure – scrive Bertolino – è soggetta ad uno stato di quasi ingestibilità dei carichi». «È fuor di dubbio - prosegue il presidente degli avvocati tranesi - che tutti i magistrati presso il nostro Tribunale svolgano un ruolo egregio e, talvolta, di grande sacrificio nel momento in cui sono chiamati ad amministrare un carico di lavoro ai limiti della gestibilità. A questo riguardo dev'essere evidenziato, con veemenza, che la pianta organica dei magistrati del nostro Tribunale - aggiunge - è rimasta immutata sebbene, dopo l'istituzione della provincia Barletta-Andria-Trani, siano state istituite la sezione delle Misure di prevenzione e quella del Tribunale del Riesame cautelare reale, con un ovvio aggravamento del numero degli affari da gestire».
Secondo Bertolino, ad oggi, «la contemporanea presenza di numerosissimi fascicoli pendenti in fase di istruttoria dibattimentale (monocratica e collegiale) e di Corte d'Assise; in fase di gestione e delibazione sulle richieste di confisca come misura di prevenzione; in sede di riesame avverso i decreti di sequestro, nonchè i numerosi fascicoli di competenza della Direzione distrettuale antimafia (che richiedono la presenza dei giudici presso l'aula bunker del carcere di Trani) rende quasi impossibile assegnare alla sezione penale anche i procedimenti per direttissima». Tutto ciò tenendo in debita considerazione che i magistrati assegnati a questo incarico - conclude - sono sei, presidente compreso».

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