
Vita di città
Hanno spostato il mercato sul porto senza avvisarci
Nella zona più in di Trani ormai si vende di tutto. Bancarelle di scarpe, vestiti contraffatti, cd musicali
Trani - domenica 21 agosto 2011
Approfittando delle ferie (o del coma vigile) dei nostri amministratori, a Trani ormai si piò fare ciò che si vuole, sempre. Giorno e soprattutto notte.
Parcheggiatori abusivi, venditori abusivi, soste selvagge, isole pedonali violate (sabato mattina un bambino stava per essere investito da un'auto entrata a folle velocità in via San Giorgio). La ciliegina sulla torta è diventata il porto. Sabato sera sembrava di stare al mercato. Con più assortimento, forse.
Passi la bancarella di bigiotteria e piccolo artigianato, passi il lunzuolo con l'oggettistica etnica, passi il dispensatore di oroscopi, passi il vecchietto con la frutta ai piedi di San Nicolino o il venditore del cocco fresco. Andando avanti con la tolleranza siamo benevoli anche con i venditori di giocattoli e palloncini, triplicati rispetto al solito. La pazienza però si ferma qui. Attoniti, abbiamo assistito alla vendita di borse tarocche, di vestiti, raggiungendo il top con il mega stand di scarpe con vista sul mare. Tutto in via Statuti marittimi, tutto nell'area pedonale e durante le ore serali. Non è passato un vigile, non è passato un benché minimo rappresentante delle Forze dell'Ordine. Erano tutti autorizzati? Crediamo proprio di no. E se anche fossero stati autorizzati, vorremmo sapere: chi ha avuto questo barbaro coraggio?
La bancarella delle scarpe e l'infernale bombardamento acustico della bancarella che vende i cd musicali sono il non plus ultra di una città che un giorno mette l'abito elegante ed un altro diventa il peggior paesotto del profondo sud. All'appello mancava solo un porchettaro, qualche fornacella e delle bacinelle con ghiaccio e Peroni.
Gonfiamo il petto parlando del nostro porto e poi lo trasformiamo in un bazar in cui si può vendere di tutto. Svegliamoci.
Parcheggiatori abusivi, venditori abusivi, soste selvagge, isole pedonali violate (sabato mattina un bambino stava per essere investito da un'auto entrata a folle velocità in via San Giorgio). La ciliegina sulla torta è diventata il porto. Sabato sera sembrava di stare al mercato. Con più assortimento, forse.
Passi la bancarella di bigiotteria e piccolo artigianato, passi il lunzuolo con l'oggettistica etnica, passi il dispensatore di oroscopi, passi il vecchietto con la frutta ai piedi di San Nicolino o il venditore del cocco fresco. Andando avanti con la tolleranza siamo benevoli anche con i venditori di giocattoli e palloncini, triplicati rispetto al solito. La pazienza però si ferma qui. Attoniti, abbiamo assistito alla vendita di borse tarocche, di vestiti, raggiungendo il top con il mega stand di scarpe con vista sul mare. Tutto in via Statuti marittimi, tutto nell'area pedonale e durante le ore serali. Non è passato un vigile, non è passato un benché minimo rappresentante delle Forze dell'Ordine. Erano tutti autorizzati? Crediamo proprio di no. E se anche fossero stati autorizzati, vorremmo sapere: chi ha avuto questo barbaro coraggio?
La bancarella delle scarpe e l'infernale bombardamento acustico della bancarella che vende i cd musicali sono il non plus ultra di una città che un giorno mette l'abito elegante ed un altro diventa il peggior paesotto del profondo sud. All'appello mancava solo un porchettaro, qualche fornacella e delle bacinelle con ghiaccio e Peroni.
Gonfiamo il petto parlando del nostro porto e poi lo trasformiamo in un bazar in cui si può vendere di tutto. Svegliamoci.
Ricevi aggiornamenti e contenuti da Trani 


.jpg)





