Politica

I DS verificano le condizioni tecnico-giuridiche per impugnare la delibera sul PUG

«Il piano urbanistico adottato è di modesto valore»

«Il gruppo consiliare e la segreteria dei DS, dopo un intenso dibattito interno sui contenuti e sulle opportunità operative, hanno deciso di dare seguito a quanto sostenuto nell'ultimo consiglio comunale, quando, in maniera scandalosa, una maggioranza improvvida ha imposto l'adozione del PUG. Per questo il partito ha costituito un nucleo tecnico competente al fine di compiere una dettagliata analisi della documentazione ricevuta dall'amministrazione comunale. Ciò perchè sono fermamente convinti che questo Piano Urbanistico Generale (PUG) getta ulteriore disordine in una città che da anni aspetta un rinnovamento dell'uso del territorio, una migliore qualità della vita, una rivalutazione degli interessi pubblici in campo ogni volta che si intervene nel settore dell'edilizia, una maggiore coerenza verso il sociale e soprattutto verso le classi meno abbienti.
Vi è inoltre l'opinione che il piano urbanistico adottato è di modesto valore in termini di programmazione e pianificazione, anche se, a dire il vero, è stato utilizzato bene da parte di qualcuno per "fare populismo", dicendo SI a tutti nella consapevolezza che altri (Regione, Magistratura, ecc.) diranno NO, perchè capiranno quale "illegittima manomissione" è stata compiuta ai danni della città di Trani.
Il PUG adottato sembra essere stato redatto senza la necessaria uniformità di comportamento, di rispetto delle regole, trascurando l'interesse pubblico, facendo la scelta di favorire e consentire facili arricchimenti ad una parte limitata della classe imprenditoriale. Per questo sono stati posti ai tecnici alcuni quesiti sui temi nodali della pianificazione:
  • La coerenza del piano con il Documento Programmatico Preliminare, approvato solo dalla maggioranza, perchè giudicato da tutti come un documento vuoto di contenuti progettuali, ma ricco di inutili riferimenti al PRG del 71 e di non significativi dati dell'ISTAT.
  • Il dimensionamento del PUG, visto che il piano adottato riporta ben poco o nulla sull'argomento, ma, fra le righe, è possibile conteggiare un volume residenziale di circa 9 milioni di metri cubi da sommare a ciò che già esiste. In altre parole, nel piano si presuppone, in maniera mascherata, che la città dovrebbe espandersi in maniera tale da ospitare circa 90 mila nuovi abitanti nel giro di pochi anni. Sempre parlando di dimensionamento abbiamo prospettato ai tecnici i forti dubbi sul futuro delle zone produttive e di quelle turistiche, perchè carenti di qualsiasi motivazione programmatica.
  • La riconversione delle cosiddette zone bianche: dove con molta attenzione si e tenuto ben conto degli interessi fondiari, promuovendo indici esageratamente alti, con il rischio o la certezza di ritrovarci in una cementificazione selvaggia, deturpando il paesaggio.
  • Le scelte compiute sugli standards, attraverso una analisi sommaria ed incompleta, hanno determinato scelte inopportune sino al punto che a qualcuno dei proprietari dei terreni, a nostro modesto parere, è consentito insediare nuovi carichi edilizi (a vario titolo) senza cedere standards e tanto meno senza corrispondere alcun indennizzo monetario, provocando un significativo danno per la collettività tranese.
Insieme ad ulteriori approfondimenti, anche sulle sigle usate per definire le varie tipologie zonizzative (forse in distonia con i vigenti dettati legislativi), si impone una riflessione su alcune tematiche di particolare rilevanza paesistica ed ambientale quali, ad esempio, il recupero delle cave (nel piano ci si limita solo a segnalarne la presenza), la tutela delle ville storiche e delle lame (quelle effettivamente significative nel territorio). Per questo è stato chiesto al gruppo di lavoro incaricato di verificare la possibilità di predisporre, oltre ad una puntuale osservazione da presentare, nei modi e nei tempi previsti, anche un emendamento generale, da sottoporre alla cittadinanza, all'Amministrazione Comunale ed a quella Regionale, per tentare di modificare una situazione che porterebbe Trani a diventare una giungla edilizia ed un oggettivo riferimento nazionale in termini di malgoverno del territorio e di cattiva pianificazione.
Sempre con riferimento a tutto quanto detto, avendo il Sindaco volutamente bruciato il tavolo partecipativo, abbiamo provveduto ad affidare l'incarico di verificare le condizioni tecnico-giuridiche per impugnare la delibera di adozione del PUG, oltre che i suoi contenuti ritenuti non in linea con le normative vigenti.» Antonio Corraro - Segretario DS Trani
Ines Fabbretti - Domenico Cognetti
  • PUG
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