
Scuola e Lavoro
Il metodo Montessori approda negli asili nido di Trani
Inaugurate le due strutture. Le foto. Le sezioni nella scuola elementare Cezza e nella Palumbo
Trani - giovedì 13 settembre 2012
14.46
Sul territorio nazionale da oltre 300 anni, malgrado varie riforme ed ammodernamenti, vige un modello scolastico in cui l'adulto è il protagonista attivo che insegna parlando ad alunni fermi silenziosi in ascolto passivo. Il docente inculca idee, l'allievo, se può, le memorizza e le ripete. Chiave di volta del sistema sono la competizione e il voto. All'inizio del 900 si avviò in Europa un vasto movimento, detto delle scuole nuove, che voleva modificare questo modello di scuola aggressivo e giudicante, rendere attivi i bambini e riconoscere le loro capacità di autocorrezione. La proposta di Maria Montessori, medico e pedagogista, fu, fin dal 1907, una delle più avanzate in quanto affermava che ogni bambina o bambino è un essere unico, uguale a nessun altro. Ogni bambina o bambino ha una propria ricchezza interna, tutta da scoprire. Nessuno di loro è un vaso vuoto da riempire e nemmeno un legno storto da raddrizzare. Ogni individuo in crescita è fin dal primo anno di vita in grado di scegliere ciò che gli corrisponde per le sue esplorazioni e tende alla propria indipendenza (e successiva autonomia).
Una struttura Montessori si fonda su alcuni criteri base ormai sperimentati lungo tutto il Novecento e nei paesi più diversi per lingua, cultura, religione, e che sono riproposti dagli educatori specializzati all'interno dei nidi vomunali. Così il bambino viene sempre visto in funzione attiva, fin dalla tenera età. Attraverso i sensi ha in sé capacità auto formative e auto-correttive, persino se è in condizioni fisiche o psichiche di svantaggio. L'adulto diventa una guida, un punto di riferimento in una relazione basata sulla fiducia e sul rispetto reciproco. Nel nido montessoriano l'ambiente è accogliente ed armonioso e così tutte le pareti delle sezioni ubicate nella scuola elementare Cezza ed in quelle della Palumbo sono curate nei colori, nelle immagini, negli arredi. Tutto è semplice, ordinato. Tutto è interamente a disposizione dei bambini e ben visibile, tale da consentire a ciascuno di loro di agire in prima persona, controllando il proprio operato.
La conferma la si è avuta in occasione della visita nei due plessi di esponenti dell'amministrazione comunale.
Il sindaco, Gigi Riserbato, l'assessore Rosa Uva, più altri rappresentanti del governo cittadino: «I bambini – dice Uva - hanno piena libertà di scelta, di azione, tempo, postura, scelta eventuale di un compagno, ma devono seguire una serie di regole che, piccoli o grandi, tutti imparano a poco a poco. Il gruppo di sezione è il più possibile diversificato per sesso, etnia, religione, capacità e competenze, condizione indispensabile per favorire il rispetto delle differenze, per tollerare le attese e ridurre di per sé la competizione. Ogni azione svolta da un bambino, che gli venga proposta o che sia legata a un suo interesse o bisogno ha lo stesso valore ed esige la stessa cura: non ci sono attività più importanti di altre. L'obiettivo dell'offerta educativa dei nidi comunali rimane quello di educare al senso di responsabilità e al rispetto delle persone e delle cose e si fonda sul vedere ogni bambino come è e non come vorremmo che fosse».
Una struttura Montessori si fonda su alcuni criteri base ormai sperimentati lungo tutto il Novecento e nei paesi più diversi per lingua, cultura, religione, e che sono riproposti dagli educatori specializzati all'interno dei nidi vomunali. Così il bambino viene sempre visto in funzione attiva, fin dalla tenera età. Attraverso i sensi ha in sé capacità auto formative e auto-correttive, persino se è in condizioni fisiche o psichiche di svantaggio. L'adulto diventa una guida, un punto di riferimento in una relazione basata sulla fiducia e sul rispetto reciproco. Nel nido montessoriano l'ambiente è accogliente ed armonioso e così tutte le pareti delle sezioni ubicate nella scuola elementare Cezza ed in quelle della Palumbo sono curate nei colori, nelle immagini, negli arredi. Tutto è semplice, ordinato. Tutto è interamente a disposizione dei bambini e ben visibile, tale da consentire a ciascuno di loro di agire in prima persona, controllando il proprio operato.
La conferma la si è avuta in occasione della visita nei due plessi di esponenti dell'amministrazione comunale.
Il sindaco, Gigi Riserbato, l'assessore Rosa Uva, più altri rappresentanti del governo cittadino: «I bambini – dice Uva - hanno piena libertà di scelta, di azione, tempo, postura, scelta eventuale di un compagno, ma devono seguire una serie di regole che, piccoli o grandi, tutti imparano a poco a poco. Il gruppo di sezione è il più possibile diversificato per sesso, etnia, religione, capacità e competenze, condizione indispensabile per favorire il rispetto delle differenze, per tollerare le attese e ridurre di per sé la competizione. Ogni azione svolta da un bambino, che gli venga proposta o che sia legata a un suo interesse o bisogno ha lo stesso valore ed esige la stessa cura: non ci sono attività più importanti di altre. L'obiettivo dell'offerta educativa dei nidi comunali rimane quello di educare al senso di responsabilità e al rispetto delle persone e delle cose e si fonda sul vedere ogni bambino come è e non come vorremmo che fosse».































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